Spaccio di droga nei boschi della Valcuvia, due pusher armati arrestati a Brenta
Uno dei due aveva una pistola, l'altro falcetto e due coltelli. Negli zaini tutto il necessario per la sopravvivenza e l’attività illecita, cellulari per ricevere gli ordini e stabilire il punto preciso della cessione, 5 power bank, guanti da lavoro ed una torcia
Ancora droga e ancora armi tra i boschi della Valcuvia. Giovedì mattina (6 aprile) i carabinieri di Luino nel corso dell’ennesimo servizio di osservazione tra i boschi dello spaccio, hanno fermato due cittadini nordafricani nascosti tra le fronde degli alberi in attesa di servire un acquirente che, conoscendo la zona, si stava preparando ad entrare nel bosco a ricevere la dose di stupefacente.
I militari sono rimasti ore ed ore in mezzo alla vegetazione ad attendere e a documentare il via vai di auto che si inerpicano lungo la via che porta al santuario di San Quirico, per poi bloccare due uomini colti in flagrante durante la consegna di cocaina ad un 40enne residente nel Varesotto. Mentre i due venivano fermati, un terzo connazionale è riuscito a fuggire in mezzo i boschi e a far perdere le tracce.
Con non poca fatica i due sono stati bloccati mentre tentavano di scappare: i militari hanno trovato un revolver Taurus a tamburo con dentro 6 colpi calibro 38 special, più altri due colpi in tasca.
Determinanti sono le telecamere di videosorveglianza ed i lettori targhe sul territorio che consentono di monitorare il via vai sospetto dei malintenzionati. Nello zaino dell’altro spacciatore i carabinieri hanno trovato un falcetto e due coltelli a serramanico.
Le piccole quantità di droga confezionate di volta in volta erano nascoste sotto le radici di qualche albero o sotto rocce e sassi. Negli zaini dei due arrestati tutto il necessario per la sopravvivenza e l’attività illecita, cellulari utilizzati per ricevere gli ordini delle dosi e per stabilire il punto preciso della cessione, 5 power bank, guanti da lavoro ed una torcia da fronte elettrica ricaricabile per farsi luce nelle ore notturne.
Tre acquirenti sono stati sanzionati quali assuntori. Gli arrestati sono due marocchini di 27 anni, entrambi irregolari (uno mai censito sul territorio italiano), privi di documenti: sono stati accompagnati negli uffici del comando di Luino per il foto segnalamento e quindi portati in carcere ai Miogni di Varese con l’accusa di spaccio di sostanze stupefacenti e detenzione illecita di arma comune da sparo.
Settimana scorsa i carabinieri della compagnia di Luino hanno arrestato altri due marocchini clandestini, nel corso di un’attività anti spaccio nei boschi di Ghirla, sorpresi in località Fontanelle, mentre cedevano stupefacente ad occasionali clienti italiani con la solita tecnica che prevede di utilizzare i boschi delle Valli come luogo dove installare un bivacco temporaneo dentro il quale intrattenersi per qualche giorno per poi spostarsi in un altro Comune, in un altro bosco.
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