Trasporti di agnelli dall’Est Europa per Pasqua, L’Enpa chiede al ministero della Salute più controlli
Le associazioni animaliste denunciano violazioni gravi nelle condizioni di viaggio tra cui agnelli non svezzati su camion inadeguati fino a 30 ore filate di viaggio
Il trasporto di agnelli dall’Est Europa e da altri paesi esteri come la Spagna continua. Nel corso del 2021 sono stati più di 400.000 gli agnelli trasportati da paesi come Ungheria, Romania e Polonia, ma anche quest’anno saranno migliaia i cuccioli trasportati per ore lungo le strade del nostro paese in occasione delle festività. Proprio per questo, Animal Equality ed Enpa, in collaborazione con il ministero della Salute, hanno deciso di agire.
A seguito di un incontro con le associazioni, solo pochi giorni fa il ministero ha annunciato la trasmissione di una nota alle Regioni, alle Province autonome, agli Uvac (Uffici Veterinari per gli Adempimenti Comunitari) e al Ministero dell’interno per chiedere di intensificare i controlli su strada e sulle strutture di macellazione durante il periodo pasquale, nel quale si assiste a un’impennata importante nel numero di animali trasportati in Italia dall’estero. A seguito di alcuni incontri dedicati, il ministero della Salute ha deciso di intensificare l’attività di controllo alla luce di numerosi problemi e violazioni delle leggi denunciati dalle associazioni, che insieme ad Animal Welfare Foundation sono su strada dal 2018 per documentare il trasporto di agnelli in Italia.
Se i consumi di carne di agnello sono infatti calati molto negli ultimi anni, facendo registrare un calo del 25% nel 2021, il trasporto però è continuato. In particolare, le associazioni hanno denunciato: trasporto di agnelli non svezzati su camion inadeguati fino a 30 ore filate di viaggio, documentando così una violazione gravissima delle normative; trasporto di animali senza lettiera, esposti alle intemperie e senza accesso al cibo e all’acqua; trasporto di animali morti o morenti per via delle condizioni di viaggio; animali ammassati gli uni sugli altri, con le zampe incastrate e le teste schiacciate contro il soffitto dei camion; animali morti trascinati giù dai camion una volta giunti al macello e mai opportunamente segnalati.
«È più urgente che mai continuare a vigilare su questi trasporti, denunciando quelle compagnie che continuano a violare le normative europee e a infliggere agli animali continue e inutili sofferenze – dichiarano le associazioni -. A livello europeo è fondamentale fare di più e siamo molto soddisfatti che l’Italia abbia deciso di fare la propria parte con questa iniziativa del Ministero della Salute. Tuttavia, questo è solo un primo passo, per questo saremo su strada in questi giorni per documentare i trasporti di agnelli e segnalare violazioni alle autorità, continuando a denunciare un problema ad oggi irrisolto. Servono azioni e leggi più stringenti e forti per garantire davvero il rispetto delle normative e del benessere animale».
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