Il Varese riparte da Gianluca Porro e Neto Pereira
Promosso alla guida della prima squadra l'allenatore della Juniores, che verrà affiancato dal brasiliano che era già al fianco di Ezio Rossi. "Siamo carichi per questa nuova avventura"

Sono giornate intense in casa Varese. Dopo le dimissioni di mister Ezio Rossi (leggi qui), la società ha dovuto prendere una decisione importante per il futuro prossimo della stagione, con ancora 7 gare di campionato da giocare – la prossima a Sanremo contro la seconda in classifica – per riuscire a difendere un posto in zona playoff.
La scelta è ricaduta su Gianluca Porro, che ha vestito la maglia biancorossa da calciatore nei primi anni 2000 e uno che da subito ha sposato il progetto Città di Varese, guidando nelle ultime due stagioni la Juniores Nazionale. Al suo fianco, con compiti aumentati rispetto al passato, ci sarà Neto Pereira, che già è stato al fianco di Ezio Rossi in queste due stagioni.
A spiegare la scelta societaria è stato il presidente Stefano Amirante, nel corso della conferenza stampa convocata alla sede adiacente lo stadio “Franco Ossola”: «È stata una scelta congiunta e non sono parole di circostanza. Non è un giro di parole ma una cosa vera: nell’ultimo periodo non abbiamo trovato l’equilibrio per giustificare le difficoltà, anche personali del mister. Abbiamo così pensato che fosse la scelta migliore da fare. Sapete tutti quanto sia legato anche personalmente a Ezio Rossi ma sono qui a fare il presidente del Varese e questa è una scelta per la società. Il rapporto umano con lui non cambierà e ci tengo tanto a dire che mi è dispiaciuto non ci siano state le condizioni per arrivare a fine stagione. Mister Rossi lascia la squadra nei playoff, forse con più punti di distacco dalla prima di quanto sperato sia da noi, sia da lui, ma l’obiettivo era quello di stare in alto. Noi volevamo arrivare primi, ma non ho dubbi a dire che l’attuale posizione non è fallimentare. Vogliamo arrivare ai playoff e vincerli. Se per caso non dovessero arrivare, sarebbe un fallimento ma non sarebbe la fine del mondo. Se invece dovessimo vincere i playoff per noi sarebbe una stagione della Madonna. Tutti pensiamo, come i tifosi, che il posto del Varese sia tra i professionisti, ma se parti dalla Terza Categoria ci vogliono un po’ di anni».
«Da un confronto avvenuto con il mister – entra nello specifico il presidente biancorosso – è uscito che gli mancava la serenità per proseguire. Prima di capire che diventasse una situazione irreversibile, ho deciso di prendere questa decisione. Questo era il momento giusto perché per entrambe le parti è stata la soluzione migliore. Buona parte della squadra è stata sorpresa di questa situazione e questo è anche sintomo che la situazione è stata gestita nella maniera migliore e mi fa ben vedere verso il futuro. Condivido con tutti la voglia di vincere, noi lo vogliamo fare ma con i piedi per terra e con lo stile del Città di Varese: senza grandi proclami. Gli infortuni non giustificano questa serie negativa, la squadra si sta risollevando, ora ci mancano 7 partite e andiamo avanti».
«La scelta più facile – spiega Amirante sulla scelta del nuovo mister – sarebbe stata cercare fuori un nome, perché a Varese vogliono venire tutti. Ho preso in considerazione due o tre scelte, le ho approfondite con gli altri dirigenti della società, ma la prima ipotesi che abbiamo fatto è stata quella di proseguire nel solco del Città di Varese, valorizzando le figure interne che lo meritano, scegliendo quindi Gianluca Porro in tempi brevissimi. La Under 19 sta ottenendo buoni risultati, anche grazie alla guida tecnica. Un’altra valorizzazione che vogliamo fare è sulla figura di Neto, che è stato collaboratore di Ezio Rossi e sta facendo il corso allenatori. Lo staff non lo toccheremo e anche per questo l’esperienza di Neto potrà consentirgli di essere un collaboratore anche più importante rispetto a prima. Anche per la Juniores non abbiamo ancora deciso ma l’idea è quella di scegliere una soluzione interna, che concretizzeremo domani».
Le prime parole di Gianluca Porro da allenatore della prima squadra del Varese: «Ringrazio la società per la fiducia, è un grandissimo attestato di stima e una grande opportunità. Subentro a una persona che ha un pedigree al quale posso solo guardare con ammirazione. Posso solo ringraziarlo per il lavoro svolto perché l’anno scorso ha fatto un grande lavoro e lascia la squadra in linea con gli obiettivi. Se il presidente me lo consente ringrazio anche la squadra che lascio per la dedizione che ha dimostrato. Parlo al plurale perché mi piacerebbe, se non si offende Neto, perché lavoreremo a stretto contatto per un finale di stagione che deve essere di un certo tipo. Ho una gran voglia di mettermi a confronto con una realtà così importanti e con Neto siamo legati a un passato comune in biancorosso. Per quanto mi riguarda, con questa forma di debito di riconoscenza per questa piazza, speriamo di fare il meglio possibile. Non sono tranquillo ma neanche spaventato. Sono carico e curioso di mettermi alla prova e a confronto con un gruppo sano e vivo, da quello che ho potuto sentire, ma soprattutto disponibile, che si troverà di fronte una persona altrettanto disponibile. Ho voglia di dare una mano e un contributo».
Riguardo al futuro, Stefano Amirante spiega: «L’orizzonte di questo momento è la stagione poi, come gli ho detto, per lui è un’opportunità vera, per lui e per tutti. Non è una cosa a scadenza ma neanche pluriennale. Andremo a vedere alla fine nella reciproca soddisfazione. Varese è stato un bel trampolino per tanti allenatori, gli auguro che alla fine dovremo essere noi a convincere lui a rimanere. Sarebbe tutto perfetto. Per il momento pensiamo a Sanremo».
«Secondo me – prosegue Porro riguardo ad aspetti tecnici – la squadra non ha avuto problemi nel sistema di gioco, ma in altre cause o concause. Credo che ci sarà un costante confronto e condivisione con lo staff, Neto in primis, e probabilmente seguiremo la linea della continuità andando a magari aggiungere qualcosa. Il momento non consiglia dei cambi di rotta drastici, ma le
«Vorrei ringraziare mister Ezio Rossi perché mi ha fatto tornare il Varese con tante emozioni – ha spiegato invece Neto Pereira -. Ci tengo molto anche per tutto quello che ho imparato da lui. Come ha detto Gianluca, siamo molto carichi per iniziare questa avventura, consapevoli però del potenziale del valore della squadra che mi lascia aspettative positive. La notizia all’interno dello spogliatoio ci ha colto di sorpresa e c’è tanto dispiacere perché il mister non ha mai fatto mancare l la sua professionalità. I ragazzi però hanno grandi valori e vogliono dimostrare che fanno parte di una rosa importante; io sono certo che ne usciremo e ci toglieremo delle soddisfazioni».
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