A Besozzo continua la solidarietà, Del Torchio: “Stiamo lavorando per un’accoglienza diffusa”
Sono circa 45 i profughi ucraini ospitati nel paese. L'amministrazione sta lavorando per un'accoglienza strutturata, mentre domenica si terrà una festa nel Parco di Via Milano per raccogliere fondi
![La Meranda Solidale con i profughi ucraini ospitati a Besozzo](https://www.varesenews.it/photogallery_new/images/2022/05/la-meranda-solidale-con-i-profughi-ucraini-ospitati-a-besozzo-1299714.610x431.jpg)
Una giornata per celebrare tutte le mamme, ma anche un’occasione per ricordare l’importanza della solidarietà. L’amministrazione comunale di Besozzo, con i comitati genitori di tutte le scuole besozzesi, le associazioni, privati cittadini e non solo, ha organizzato per domenica 8 maggio una giornata di festa, al parco di via Milano, che servirà a raccogliere fondi per aiutare i profughi ucraini sul territorio.
Al momento, infatti, sono circa 45 le persone che hanno trovato accoglienza nel comune di Besozzo. «Si tratta per lo più donne e bambini, ma anche di persone anziane. Arrivano dal Nord dell’Ucraina. Sono persone che avevano già parenti in paese, donne impegnate nel lavoro di badanti, o contatti che hanno da anni, dopo l’accoglienza dovuta al disastro di Chernobyl», spiega l’assessore ai Servizi Sociali Enrica Bellorini. I bambini hanno una età tra i 3 e i 12 anni, ma ci sono anche degli adolescenti: «Alcuni sono già integrati nelle scuole, altri seguono le lezioni dei loro istituti online».
Sabato scorso l’amministrazione comunale e le associazioni del territorio hanno organizzato la Merenda dell’Accoglienza, un momento di incontro nella sede del CFP. «Un modo per conoscersi e per fare conoscere i bambini», spiega Bellorini, ricordando che è proprio nella sede del CFP che è stato realizzato “L’armadio solidale” e la “Credenza solidale”, in collaborazione con la cooperativa Anteas, a due spazi dove si raccolgono abiti e cibo per i profughi.
«All’inizio c’è stata un’ondata di solidarietà da parte di tutti, ora è andata a calare ed è normale che sia così. Queste persone però continuano ad aver bisogno del nostro aiuto». E continua: «Al mio fianco, oltre alla associazioni e a tante realtà del territorio, c’è una squadra di dieci volontari che si occupano anche di accompagnare le persone che hanno bisogno per visite sanitarie o altre».
In questi mesi sono state raccolte anche delle donazioni, trasformate per lo più in tessere per fare la spesa, mentre le persone sono accolte in abitazioni messe a disposizione da privati. «Stiamo ancora lavorando nell’emergenza e siamo al lavoro per trovare delle soluzioni concrete, sia per poter andare incontro alle esigenze dei profughi, sia per i cittadini che hanno messo a disposizione la loro casa per aiutarli», spiega il sindaco Riccardo Del Torchio, impegnato da anni anche nel progetto Sai (Sistema di accoglienza e integrazione), insieme al comune di Comerio.
Il sindaco, anche in questa occasione, si è attivato fin da subito per creare una rete di accoglienza diffusa con altri comuni del territorio: «Stiamo andando avanti con questo obiettivo e insieme abbiamo partecipato ad un bando nazionale della Protezione Civile, di cui speriamo di avere un riscontro positivo il prima possibile. Questo ci darebbe la copertura finanziaria per poter affidare alla cooperativa che già collabora con noi, la gestione dell’accoglienza. Se questo bando non dovesse andare a buon fine, trovandoci ancora in una situazione di emergenza, dovremmo trovare risorse per un Centro di Accoglienza Straordinario o per una gestione Prefettura-Comune». Sul lungo periodo è ipotizzabile che si possa poi attivare anche per i profughi ucraini il sistema Sai (Sistema di accoglienza e integrazione), ma è troppo presto per poterlo capire.
A Besozzo la Festa della Mamma Solidale per aiutare le famiglie ucraine sul territorio
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