In Canton Ticino un frontaliere su cinque lavora nella manifattura
Dei 75mila frontalieri italiani che lavorano nel Canton Ticino, ben 16mila sono attivi nella manifattura. A dirlo è l'Ufficio federale di statistica
Dei 75mila frontalieri italiani che ogni giorno varcano il confine per lavorare nel Canton Ticino, uno su cinque è attivo nella manifattura. Gli altri settori che danno lavoro al maggior numero di persone sono le attività professionali e le costruzioni. I numeri fanno riferimento al primo trimestre del 2022 e sono stati diffusi dall’Ufficio federale di statistica, l’analogo elvetico dell’Istat. VareseNews ha raccolto questi numeri e ha costruito questa infografica:
Ogni riquadro rappresenta un settore, più è grande e maggiore è il numero di addetti. Bene precisare, che non si tratta solo di residenti in provincia di Varese. L’Ufficio federale di statistica fornisce esclusivamente i dati in base al paese di cittadinanza dei frontalieri. In questi 75mila rientrano dunque anche i residenti in provincia di Como e nell’Alto Verbano ma, più in generale, in tutta Italia che lavorano in Svizzera.
Come detto, con oltre 16mila addetti la manifattura è il settore che maggiormente attira manodopera italiana. Poco meno di 9mila, invece, gli impiegati nelle attività professionali, scientifiche e tecniche. Altri 8mila lavorano nelle costruzioni, 7mila in attività amministrative, 6mila nel commercio al dettaglio. Ci sono poi poco meno di 5mila impiegati nei servizi socio-sanitari, 4.500 nel commercio all’ingrosso. Questo solo per citare i settori che danno lavoro al maggior numero di persone.
Ma in Ticino operano anche 33 italiani che si occupano di fornitura di energia elettrica e altri 30 che operano invece nello smaltimento dei rifiuti. A conferma del fatto che i Bussenghi, per citare il personaggio del frontaliere reso celebre da Flavio Sala, lavorano in ogni settore dell’economia ticinese.
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