Dal centro di Busto Arsizio alla caserma Nato in bicicletta? Marco Fardelli ha testato il percorso
L'esperto promotore di mobilità ciclistica lo ha percorso e tracciato con alcune indicazioni per renderlo davvero sicuro: "Ogni giorno centinaia di soldati e famiglie si muovono da quel luogo. Perchè non farlo in bici?"

Forse non tutti sanno che abbiamo un tracciato ciclopedonale che va dal centro di Busto Arsizio fino alla caserma Ugo Mara, che si dipana fra i territori dei comuni di Busto, Solbiate ed Olgiate. Funziona?? L’abbiamo provato in compagnia dell’architetto bustese Marco Fardelli, socio Fiab ed EPMC, in occasione del cambio del Comandante della Caserma Ugo Mara. Questi sono i risultati…
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Meno di 5 km, poco più di 15 minuti, su un percorso cui manca poco per essere “facilmente” percorribile. Il giudizio iniziale è purtroppo poco lusinghiero “ma ci sono ampi margini di miglioramento” dice Fardelli. “Ci sono diverse centinaia di metri di tracciato percorribile in sicurezza ma ci sono altrettanti posti dove la sicurezza si azzera. Specialmente per le numerose interruzioni del percorso”.

Il tracciato sperimentato parte da Piazza Santa Maria e si snoda inizialmente lungo il viale Duca d’Aosta, dove per gran parte si possono usare i controviali, “che sarebbero percorribili con maggiore tranquillità se fossero dotati di chicanes, ottenute spostando le soste alternativamente da destra a sinistra” un accorgimento a basso costo che riduce efficacemente la velocità delle auto.

Nella zona dei 5 ponti “l’ottovolante” non attrae i ciclisti per l’irrazionale disposizione di ingressi ed uscite e per la salita da affrontare. Il percorso su strada è in piano e molto più breve, stando attenti agli automobilisti, spesso poco inclini al rispetto dei limiti di velocità.

Lungo via Busto-Fagnano il tracciato ciclopedonale, quasi tutto in sede dedicata, si sposta da destra a sinistra costringendo il ciclista ad attraversare la strada in diverse occasioni, dirottandolo in strada quando la ciclopedonale improvvisamente sparisce (zona via Diaz e S. Francesco Da Assisi). Gli attraversamenti sono sempre fonte di rischio perché le auto ignorano le strisce pedonali.[lefoto id=1304786
Commento finale: gran parte del lavoro è stato fatto e andrebbe completato. Peccato non poterlo usare in sicurezza.
Correzioni possibili immediatamente:
• tracciatura dei percorsi con segnalazione degli attraversamenti (segnaletica verticale e orizzontale con bandelle rumorose) e delle zone dove le biciclette devono transitare su strada in mancanza di percorsi dedicati.
• Completamento delle porzioni di percorso non identificato fra tratti non contigui.
• Identificazione in maniera inequivocabile e facilmente individuabile del percorso da seguire mediante asfalto colorato e segnaletica verticale.
Di seguito il tracciato con tutti i dati
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Potrebbe essere più sicuro, perché meno trafficato, un percorso alternativo che preveda dopo i 5 Ponti la passerella rossa, via Ferré, via del Ponte, via Bellaria, via Mara, via Piermarini, via Fagnano.