Dalla Liuc a Seattle con un algoritmo da podio
Nicolò Trifone, Alessio Greco e Alberto Corti si sono classificati terzi all'Arena simulation student contest. È l'unico team di un'università europea ad essere arrivato in finale

Nicolò Trifone, Alessio Greco e Alberto Corti, studenti dell’università Liuc di Castellanza, sono appena rientrati da Seattle negli Stati Uniti dove hanno partecipato al concorso internazionale Arena simulation student contest, competizione di data analytics che prevede l’utilizzo del pacchetto di simulazione di Rockwell Automation, a cui hanno preso parte più di trenta università da tutto il mondo.
(foto da sinistra: Alessio Greco, Alberto Corti e Nicolò Trifone)
Il team della Liuc, che si è classificato al terzo posto, è stato l’unico tra quelli europei ad essersi qualificato per la fase finale. «È stata un’esperienza emozionante – commentano i tre studenti – ancor più di quanto ci aspettassimo. Un’occasione importante per fare network e confrontarsi con altri studenti e docenti. Abbiamo parlato di studio, di lavoro e anche di calcio. Un’opportunità straordinaria per la quale ringraziamo il professor Tommaso Rossi e l’advisor Giovanni Pirovano».
I tre studenti della Liuc hanno elaborato un sistema automatizzato che simula il processo di prelievo e consegna di un supermercato. Grazie a un algoritmo, il modello pulisce i dati, li sintetizza e li restituisce simulando vari scenari che servono a chi deve prendere delle decisioni. Il concorso di Seattle è servito a portare a casa una borsa di studio e un’esperienza indimenticabile dal punto di vista umano e professionale. Il terzo posto conquistato dal team, se da una parte ha un grande valore personale, dall’altra è anche una conferma per l’ateneo di Castellanza.

«Questo risultato è positivo da tanti punti di vista – commenta Raffaella Manzini, direttore della Scuola di ingegneria industriale della Liuc – a partire dal fatto che è stata una buona scelta aver progettato un percorso formativo con una laurea magistrale in Data science per l’operational excellence, molto apprezzato a livello internazionale. È una conferma per il professor Tommaso Rossi che ha instradato e preparato in un certo modo questi studenti, perché l’eccellenza in un’università deriva sempre dal fare bene didattica e ricerca. E poi, naturalmente, sono stati molto bravi i ragazzi che hanno seguito questo percorso».
Nicolò, Alberto e Alessio guardano già al futuro, c’è chi vorrebbe fare un dottorato di ricerca in data science e chi vorrebbe entrare al più presto nel mondo del lavoro. E per questa volta ad aiutarli nella scelta della vita non sarà un algoritmo.
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