Francesca Ciriesi si racconta: è la quarta donna ad aggiudicarsi il titolo di salto ostacoli
In sella a Cape Coral ha vinto a Cervia il titolo di campionessa d’Italia 2022. Dagli inizi all'incontro con Cape Coral , ai futuri obiettivi

Ha conquistato il titolo di Campione d’Italia assoluto di salto ostacoli 2022 lo scorso 30 aprile a Cervia. È la quarta amazzone a vincere il campionato italiano dal 1967 a oggi. Nata a Modena il 16 giugno nel 1993, concorre per la Polizia di Stato.
Buongiorno Francesca, complimenti per l’ottimo risultato.
Com’è nata la tua passione per i cavalli e per l’equitazione?
Posso dire di essere nata in mezzo ai cavalli, la mia famiglia ha sempre avuto la passione per i cavalli. Io ho iniziato ad andare a cavallo a 5 anni con il mio primo pony, facevo solo passeggiate e non mi interessava lo sport; poi verso i 9/10 anni o forse anche prima ho iniziato a praticare l’equitazione a livello agonistico.
Avresti mai pensato da bambina di arrivare dove sei ora?
Ci ho sempre sperato, da quando avevo 10 anni ho sempre avuto le idee molto chiare per quanto riguarda lo sport, anche se non mi sento arrivata e non ho ancora realizzato tutti i sogni che ho fin da bambina.
Quali doti deve avere un cavaliere/ un’amazzone professionista secondo te?
Sicuramente la passione e l’amore per l’animale perché è parte della squadra, senza di lui nulla sarebbe possibile; credo serva anche una sensibilità particolare per poter comprendere i bisogni di un essere vivente che non parla la nostra lingua e che creare un buon binomio è fondamentale.
Indubbiamente serve anche molto impegno perché l’equitazione è uno sport che ti prende a 360 gradi, fai una vita completamente diversa da quella che facevi prima, completamente dedicata ai cavalli e con tanti sacrifici.
Anche la tecnica è importantissima, non si smette mai di crescere e imparare.
Cosa pensi che ti possa distinguere dagli altri cavalieri/amazzoni professionisti?
Non sono brava a parlare dei miei pregi, sicuramente ho tanti difetti ma potrei dire di avere un’intesa particolare con i cavalli “anomali”.

A chi ti ispiravi da bambina? E adesso?
Mio fratello, mi ha sempre spronata sulla tecnica e a dare sempre di più nell’allenamento, lui è molto bravo in questo; a livello internazionale invece mi ha sempre affascinato il modo di montare di Meredith Michaels-Beerbaum, anche se adesso si vede meno, rimane il mio idolo.
Qual è il concorso che hai preferito affrontare?
I campionati in generale danno sempre grandi emozioni: da giovane direi i campionati europei e per ora sicuramente il campionato di Cervia.
Con Cape Coral fate binomio da molti anni?
L’ho iniziata a montare da tre anni ma la conosco da più tempo: quando la cavalla aveva 6 anni la montava mio fratello Federico, poi notando il suo carattere particolare ha pensato che potessimo essere un bel binomio e me l’ha ceduta, mi ha fatto un bellissimo regalo. E’ una cavalla ingestibile fuori dal campo ma in gara è la migliore, la difficoltà è riuscire a trovare dei compromessi fuori dal campo gara.
Piazza di Siena si avvicina, come ti senti a riguardo?
Sono super felice e sorpresa di essere nei 5 nomi della squadra italiana, in precedenza ho partecipato a Piazza di Siena solo un anno e la ricordo come un concorso meraviglioso. Questa volta cercherò di dare ancora il meglio.
Che consigli daresti a un giovane cavaliere/amazzone che si sta avvicinando al mondo dell’equitazione?
Direi di non smettere mai di crederci perché non si smette mai di imparare, si può cadere ma la forza sta nel rialzarsi. Mai abbattersi, c’è tutto il tempo per realizzare i propri sogni.
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