Grassi (industriali): “Interveniamo sul cuneo fiscale e spendiamo le risorse dei ristorni per la competitività delle imprese”
Il presidente di Univa: "Intervenire subito sia per sostenere la competitività delle imprese sia il potere d’acquisto del lavoratore"

In un territorio dove il peso del manifatturiero è notevole, la competizione sulle risorse umane con la vicina Svizzera, può rivelarsi un ostacolo allo sviluppo della competitività del sistema imprenditoriale della provincia di Varese. I numeri resi noti dall’ufficio di statistica elvetico parlano di un aumento dei frontalieri italiani nell’ultimo anno pari al 4%. Secondo Roberto Grassi, presidente dell’Unione industriali, per rispondere a questa tendenza occorre agire su più leve: da quella fiscale fino all’uso dei ristorni per favorire politiche locali a sostegno delle imprese e delle famiglie.
«Il dato che rileva l’aumento dei lavoratori frontalieri diretti in Svizzera è la conferma della pressione competitiva che sta subendo, ormai da tempo, il nostro territorio. A soffrirne sono sia le imprese manifatturiere sia, forse ancor di più, quelle del terziario avanzato.
Varese si trova al centro di forze centrifughe che rischiano di drenare il capitale umano fondamentale per lo sviluppo. Da una parte, c’è la grande forza attrattiva rappresentata dalla Svizzera che, con livelli salariali mediamente superiori è vista come la terra promessa. E questo a causa di un cuneo fiscale su cui, come ribadito da Confindustria, occorre intervenire il prima possibile, sia per sostenere la competitività delle imprese sia il potere d’acquisto del lavoratore. A maggior ragione serve farlo in territori di confine come i nostri, per permettere alle imprese di essere più competitive in termini di fidelizzazione delle proprie risorse. Se a livello nazionale agire sul cuneo è sempre più opportuno, per il Varesotto è ormai un’emergenza e occorre farlo prevedendo un abbattimento ancora maggiore».
«Chiuso l’accordo sui ristorni, inoltre, dobbiamo pensare bene a come utilizzare in maniera organica le risorse che arriveranno perché possano essere utilizzate anche a vantaggio di politiche locali di sviluppo e competitività delle imprese dei Comuni di confine, che più di altre subiscono le ripercussioni delle differenze salariali tra i due Paesi. Non solo per fare rotonde o asfaltare strade. Non c’è, però, solo un fronte di competizione oltre confine. Dall’altra parte c’è, infatti, l’area metropolitana di Milano con le sue multinazionali, forte richiamo per i lavoratori della provincia di Varese. Proprio per questo motivo, come Unione Industriali, ribadiamo ancora una volta quanto l’attrattività del nostro territorio, in termini di investimenti e risorse umane, sia legata alla capacità di implementare politiche pubbliche e private a sostegno della genitorialità, della conciliazione lavoro-famiglia e del welfare aziendale. Proprio per rispondere a queste esigenze, che stanno diventando una priorità assoluta, abbiamo lanciato come Univa il “progetto ‘PEOPLE, l’impresa di crescere insieme”, che mira a promuovere e mettere a sistema tra le aziende, le istituzioni e le forze sociali iniziative di vario genere e su diversi fronti di impegno, accomunate dall’obiettivo di favorire la crescita e lo sviluppo demografico, contribuendo così all’attrattività complessiva del territorio».
Gli industriali presentano “People”. Non si può essere felici se non lo si è anche al lavoro
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