La coppia, la mamma e il ragazzo: 3 racconti di affido familiare

L'affido garantisce a bambini e minori il diritto ad essere amati in famiglia, anche quando la loro è in difficoltà. Partecipata e ricca di emozioni la serata promossa da Proges a Malnate

serata affido malnate

Sono state tre le storie di affido familiare raccontate nella serata di venerdì 6 maggio a Malnate nel partecipato incontro introdotto dall’assessora Maria Croci e promosso dalla cooperativa Proges per presentare bisogni, scopi, fatiche e l’immenso amore che accompagnano la scelta di diventare genitori affidatari. Una scelta di accoglienza gratuita per garantire a tutti i bambini e i minori il diritto ad essere amati in famiglia, anche se la propria è in difficoltà.

Michela e Alessandro: la coppia

serata affido malnate

La prima storia l’ha raccontata una coppia di genitori: Michela e Alessandro, aiutati dall’attore Andrea Gosetti, per dare voce ad attese e silenzi, spesso ostili e che hanno bisogno di tempo per sciogliersi. “Con Alessandro sei subito stata complice, il mio amore invece, così immenso, lo respingevi. Un anno ho aspettato il primo bacio di G. Me l’ha regalato all’improvviso in macchina, ne conservo il ricordo come il più bello dei gioielli”, ha ricordato mamma Michela.

Dopo qualche anno è arrivata L. e i ruoli si sono invertiti: il rapporto di Michela con L. è stato da subito più complice, mentre a papà Alessandro è toccata, e tocca tuttora, la diffidenza: «Ma va bene così, la sua storia è un bagaglio importante. Capisco non sia facile per lei tornare a fidarsi di un adulto – ha detto Alessandro – Io aspetto e sono felice. Felice per ogni piccola conquista, ogni sorriso. So che l’amore è sempre gratuito, ma nell’affido lo è ancora di più. L’affido è amore infinito regalato, senza aspettarsi niente, ma proprio niente in cambio. Poi so che sarà ricambiato, è successo anche a Michela con G, ma l’amore per le mie figlie esiste a prescindere ed è questo che conta. Proseguo felice su questa strada accidentata ma ricca di amore».

Eppure all’inizio del matrimonio Alessandro non lo prendeva proprio in considerazione l’affido. «Per me è sempre stata una prospettiva interessante – ha detto Michela – Ma ho aspettato che maturasse anche in lui il desiderio dell’affido, perché non è una di quelle scelte in cui si può essere trascinati. Bisogna essere sicuri, esserne consapevoli».

«Non mi sento mamma in modo diverso, ma è diverso il percorso che mi ha portato ad essere mamma – ha aggiunto – Le mie figlie non le ho partorite, sono arrivate in affido. Il desidero di diventare genitore però è lo stesso, è il desiderio di dare amore. Il mio amore per loro è quello di un genitore, infinito e incondizionato. Sono arrivate da me con un bagaglio importante di esperienze difficili, ma lo affrontiamo con amore e con un aiuto prezioso e costante che è quello del team di Proges. Loro li chiamano incontri di monitoraggio, per me sono chiacchierate preziose».

Mamma Francesca

serata affido malnate

«L’affido spesso è temporaneo, ma in realtà non finisce mai». A dirlo è mamma Francesca parlando non tanto e non solo di D. e C., i bambini che ha in affido in questo momento, ma raccontando soprattutto di S., la sua prima figlia in affido che ora ha 27 anni, un figlio e una famiglia sua: «Questo non fa di me una nonna – ha avvertito giocosamente Francesca – S. mi chiama quando ha bisogno di consigli o di sfogarsi. Sa per lei ci sono, sempre. Anche se mi ha chiamato mamma per la prima volta solo quando ha avuto una famiglia sua e non viveva più con me da tempo. Prima ero “quella affidataria”».

«Quando è arrivata S. aveva 12 anni, io ne avevo 32, ero sposata da due anni. Figli non arrivavano ma avevamo già appurato che non c’erano ragioni gravi di salute, quindi ci siamo detti “Ma sì, proviamo con l’affido, tanto dura poco… Ma l’affido non finisce mai. Lo dico a chi ha pura del distacco, di prendersi cura di un figlio che poi può essere torni alla sua famiglia di origine. Può succedere, e comunque sempre, primo o poi i figli prendono ciascuno la propria strada. Ma il legame rimane. Come faccio a staccarmi, dopo che ho condiviso tutto, dopo che ho dato tutto, dopo che mi ha spolpato. Con S. è stata dura. Per due volte ci ha distrutto casa. Aveva un dolore molto forte. E con chi poteva tirarlo fuori quel dolore se non con noi, che le volevamo un bene infinito e assoluto?».

«L’affido è un diritto – ha aggiunto Francesca – L’affido è il diritto dei bambini ad essere amati. Certo è faticoso, come lo è sempre essere genitori, ma è una fatica bella quella che deriva da una scelta quotidiana di amore».

Paolo: ragazzo in affido

serata affido malnate

Paolo oggi frequenta l’università, scrive poesie e sta lavorando a un libro intitolato “17 agosto”, il giorno in cui è entrato in casa di Corra e Manu, i suoi genitori affidatari: «Faceva caldissimo, ma di quel giorno ricordo il freddo. Ho notato e apprezzato gli sforzi che hanno fatto per accogliermi al meglio, ma io sentivo solo un gran freddo».

«Quando io e i miei fratelli siamo arrivati dagli assistenti sociali io ero grandicello, avevo 17 anni e mezzo. Corra era l’educatore che veniva da me. L’ho respinto per 4 mesi, poi la notizia che sarei dovuto andare in comunità. Di solito gli educatori per non farsi travolgere dai tanti casi cui lavorano, mantengono con bambini e ragazzi una certa distanza. Con me non è successo e con sua moglie Manu mi ha chiesto in affido. È stata una scelta naturale, spontanea, non progettata».

Nel racconto di Paolo la rabbia, la voglia di distruggere tutto, le sospensioni da scuola e poi quel percorso lungo, non sempre lineare «una volta sono riuscito a farmi sospendere anche quando vivo già con la Manu e il Corra», ha ammesso sorridendo. Ma il cambiamento della nuova vita e in lui era inevitabile e guidato da due binari. 

«Da una parte c’erano le attenzioni della Manu. Si alzava alle 6 del mattino con me per farmi la merenda da portare a scuola. Frutta, tra l’altro, cioè roba sana, per me che non ce l’avevo mai avuta la merenda a scuola! Andare all’allenamento ad atletica, alzare lo sguardo e vedere che c’era qualcuno per me sugli spalti. La Manu mi guardava e mi vedeva!».
«E poi c’era il Corra. Se la manu era tutta amore e attenzioni, perché sentiva che di quello avevo bisogno, a lui è toccata la parte normativa. Quella che gli piace meno nel ruolo di educatore. Ma ne avevo bisogno. Prima mi ha conquistato, mi ha messo nella posizione non poterlo odiare come odiavo i miei genitori e tutti gli adulti da cui non mi sentivo compreso. Poi è stato il muro lungo la mia strada, quello mi evitava di deviare. Amavo che ci fosse qualcuno che mi rimproverasse, non l’avevo mai avuto. Lo faceva per dimostrarmi il suo amore. Non so quando l’ho capito. So che a scuola, quando ero già in affido da un po’, i miei compagni mi hanno detto che avevo cambiato sguardo».

serata affido malnate

La cooperativa Proges si occupa di affido per l’ambito distrettuale sovracomunale di Varese che, oltre al capoluogo comprende Malnate e altri 10 comuni.
Il team è composto da Florenzia Lucà (assistente sociale), Valentina Calabrò (psicologa), Rita Baroffio (educatrice) e Marica Mainolfi (coordinatrice) e insieme hanno condotto anche la serata sull’affido di venerdì.
Chiunque fosse interessato all’affido, coppie o single, può contattare Proges scrivendo a affidi.varese@proges.it oppure 3334 6860536 o 334 6871965.

Lidia Romeo
lidiaromeo@gmail.com

Sostieni VareseNews perché diamo spazio a tutti i cittadini, anche i più piccoli, i bambini, che sono il futuro.

Pubblicato il 07 Maggio 2022
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.