La fantasia degli studenti del Candiani di Busto Arsizio per riprogettare un parco a Sant’Anna
Dodici progetti con un filo conduttore comune: ampliare e diversificare il verde esistente, diminuendo nel contempo lo spazio destinato alle strade

Hanno re-immaginato un pezzo di città, il parco pubblico tra i palazzi del Villaggio Sant’Anna a Busto Arsizio, esperimento urbanistico degli anni del boom economico quando la città aveva fame di case per i tanti immigrati e l’architettura si sbizzarriva in progetti urbanistici destinati a condizionare la vita di chi ci vive per decenni.
La creatività dei giovani al servizio del bene pubblico, sperando che qualche suggerimento venga preso in considerazione. Nei giorni scorsi al Liceo Artistico Candiani di Busto Arsizio, si è concluso un altro importante percorso formativo cominciato nel maggio del 2021, nell’ambito del PCTO. Alla presentazione dei lavori erano presenti l’architetto Altieri e l’ingegner Ienzo per Aler Busto, gli architetti Valentini e Fardelli per Legambiente BustoVerde.
Grazie all’iniziativa della preside Maria Silanos, della professoressa Carini e dei docenti Zoni, Fumagalli e Galli, i ragazzi della 4°A hanno lavorato al progetto per la “riqualificazione di un giardino pubblico interno al quartiere S.Anna a Busto Arsizio”. Un quartiere della periferia nord della città di Busto con una storia a se stante per la posizione e la “progettazione ex novo”. Un tema importante quello della riqualificazione perché come ha ribadito l’architetto Altieri, progettare “il vuoto” di un giardino richiede maggior immaginazione che progettare “il pieno” di un edificio.
Un bel lavoro nel quale sono venute fuori idee interessanti per rimodellare uno spazio frutto di scelte urbanistiche non più attuali, quando la mobilità automobilistica con strade larghe e parcheggi, era tutto quello che si poteva desiderare.

Qui una breve storia del villaggio Sant’Anna progettato da Richino Castiglioni
Qui l’articolo che abbiamo dedicato nel nostro tour delle periferie della città
Alla fine sono venuti fuori 12 progetti con un filo conduttore comune: ampliare e diversificare il verde esistente, diminuendo nel contempo lo spazio destinato alle strade. 12 progetti con citazioni importanti come i canali d’acqua dell’Alhambra di Granada o le forme sinuose degli oggetti di Alvar AAlto 12 declinazioni simili ma spesso differenti per scelte materiche e planimetriche. Aree attrezzate per il gioco e per la sosta con panchine, chiosco bar, piccola biblioteca e soprattutto tante nuove alberature per mitigare le temperature fornendo ombra a chi sosta sotto le chiome.
Qualche timido accenno comune a quasi tutti i progetti alla mobilità ciclabile che, come sottolineato dall’architetto Fardelli “merita di essere ulteriormente sviluppato”. Progetti che hanno mostrato una attenzione alle necessità attuali e future dei residenti cui destinare un intervento inclusivo teso a rendere parte del quartiere anche il verde oltre agli edifici. Un bel lavoro che ha riscosso apprezzamento da parte di tutti.
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