La madre fugge dall’Ucraina, la piccola Maria nasce e viene salvata dai chirurghi dell’ospedale Del Ponte

Maria, nome di fantasia, nasce il giorno di pasquetta all'ospedale di Cittiglio dove notano subito un'anomalia. Trasportata a Varese viene affidata all'equipe del dottor Gentilino che, con un intervento di tre ore, la salva

ospedale Del ponte intervento d chirurgia pediatrica del dottor Gentilino

(Foto tratta dal pagina Facebook del Ponte del Sorriso)
La piccola Maria ( nome di fantasia) dorme beata nel suo lettino alla Casa del Sorriso. Non sa quante ne ha già passate nella sua brevissima vita. È ucraina, nata in Italia dopo che la sua mamma, una giovane donna poco più che ventenne, ha deciso di fuggire dal paese in guerra nonostante la sua fosse una maternità ormai a termine. Una scelta sofferta: il marito e padre della piccola Maria è un soldato, impegnato difendere il paese. Si separano e la giovane affronta un viaggio complesso e logorante per raggiungere la madre che vive da qualche anno nel Varesotto.

APPENA NATA I PEDIATRI NOTANO UN’ANOMALIA

Pochi giorni dopo il suo arrivo, iniziano le doglie. All’ospedale di Cittiglio nasce Maria. Tutto sembra procedere nella orma ma i pediatri notano che qualcosa non va. La piccola Maria non riesce a deglutire la sua saliva. Procedono con il controllo di routine, utilizzando un sondino naso gastrico e scoprono un’atresia esofagea con fistola tracheo-esofagea: « È una disfunzione tipica che vediamo in chirurgia pediatrica – conferma il dottor Valerio Gentilino, primario del reparto all’ospedale Del Ponte – È un intervento ben definito dal punto di vista tecnico, ma richiede competenza e precisione».

In termini comuni si tratta di un’interruzione del tubo esofageo che non comunica con lo stomaco, c’è poi una fistola,  collegata alla trachea, per cui il cibo non arriva nell’apparato digerente ma torna indietro o finisce nei polmoni.

ospedale Del ponte intervento d chirurgia pediatrica del dottor Gentilino

(Nella foto, il dottor Gentilino e il dottor Farris)
La diagnosi innesca la macchina dell’assistenza: dall’ospedale pediatrico di Varese parte l’ambulanza attrezzata per le emergenze dei bambini piccoli con a bordo un neonatologo. La bimba, nata il lunedì di Pasquetta arriva al Del Ponte in poche ore. Qui viene sottoposta a tutti i controlli per evidenziare ulteriori problematiche e definire la linea di intervento.

IL COMPLESSO INTERVENTO CHIRURGICO PEDIATRICO

Il martedì mattina, la piccola Maria entra in sala operatoria. Ha  24 ore di vita e la preparazione della sala è particolarmente complessa: «I primi a entrare in sala solo gli otorini che, con una fibroscopia delle alte viene aeree, in cinque minuti escludono altri problemi – racconta il dottor Gentilino – Quindi arriva la squadra degli anestesisti pediatrici diretta dal dottor Ambrosoli. La preparazione è complessa: la bimba viene posizionata su un fianco, è sottoposta a tracheoscopia per verificare l’anatomia e confermare la diagnosi e poi è  intubata in modo particolare così da permettere ai chirurghi di modificare momentaneamente uno dei due polmoni per avere la piena visuale del campo operatorio. A quel punto tocca a noi, a me e al mio aiuto dottor Farris che si occupa con me del campo toracico. Adottiamo la tecnica toracoscopia minininvasiva: effettuiamo tre fiorellini all’altezza delle coste in cui inseriamo 3 piccolissimi tubicini di 3 millimetri dotati di telecamera. In tre ore di intervento ricostruiamo il collegamento tra esofago e stomaco chiudendo la fistola».

ospedale Del ponte intervento d chirurgia pediatrica del dottor Gentilino

La neonata quindi va in terapia intensiva neonatale dove, grazie alle cure della squadra diretta dal professor Massimo Agosti Direttore del Dipartimento della donna e del bambino, riprende piano piano: inizialmente ha un drenaggio toracico poi, nel giro di una settimana, viene estubata e inizia ad alimentarsi con il latte materno. Dopo 10 giorni viene dimessa e trova accoglienza alla Casa del Sorriso insieme alla sua mamma.

DIFFICILE INDIVIDUARE LA MALATTIA DURANTE LA GRAVIDANZA

« Questa patologia è rara ed è difficile pronosticarla durante la gravidanza – spiega il dottor Gentilino – perchè il bimbo è immerso nel liquido amniotico e non si comprende se il liquido che viene ingerito come alimentazione va a finire nei polmoni». Diverso il caso se non ci fosse la fistola di collegamento: questi sono situazioni più complesse e con un’evoluzione differente. In questi casi, invece, una volta superato l’intervento, si può dire che la bambina avrà una vita normale: «Non credo che abbia influito la guerra sulla mancanza di diagnosi in età prenatale – commenta il primario – è davvero difficile diagnosticarla con l’ecografia, anche se a Varese noi riusciamo. Diciamo però che si è trovata in un ospedale dove c’erano tutti gli elementi per intervenire con successo».

La piccola, con la mamma e la nonna, solo alla Casa del Sorriso, resteranno ancora il tempo necessario a completare i controlli. Poi riprenderà la sua vita, che è già quella di una vincitrice.

Alessandra Toni
alessandra.toni@varesenews.it

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Pubblicato il 16 Maggio 2022
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