La scuola entra nel metaverso: il Ponti di Gallarate apre l’aula virtuale
L'istituto tecnico è da tempo impegnato nell'innovazione. Per il prossimo anno ha vinto un bando nazionale per fare formazione ai docenti e divulgare le nuove frontiere della didattica virtuale e aumentata
La scuola come spazio fisico che moltiplica aule e laboratori nel metaverso. È l’ipotesi tanto suggestiva quanto a oggi ancora incredibile di cui si è discusso lunedì scorso all’Isis Ponti di Gallarate.
Sette ospiti “tecnici” hanno presentato opportunità, sfide ed evoluzioni oggi in discussione nel mondo business, ma che la scuola vuole fare proprie. Almeno ci credono fermamente il dirigente del Ponti Giuseppe Martino e la sua squadra di formatori digitali guidati dal professor Mauro Sabella che da tempo investono risorse ed energie per costruire una didattica integrata con strumentazioni di realtà virtuale, aumentata e ibrida.
Nello spazio del future lab c’è un “teatro olografico” su cui stanno sviluppando una didattica innovativa: « Proprio a fine mese abbiamo un corso di formazione per docenti – spiega il professor Sabella – l’insegnante di informatica Francesco Misenti sta predisponendo dei contenuti. Lui ha sviluppato la mummia “Tolo” ( teatro oleografico) che interagisce e risponde, all’interno di un programma didattico».
La nuova sfida del Ponti, che lavora già con visori e occhiali a infrarossi nel laboratorio olografico per vedere in modo tridimensionale parti del corpo umano così come sezioni di motori, è quella di aprire un secondo future lab ma nel metaverso: « Ci siamo affidati a una società specializzata ( coderblock), che ha duplicato nel mondo virtuale il nostro spazio fisico. È la stessa aula dove si entra attraverso un link , creando avatar che vengono gestiti con la tastiera e il mouse per muoversi e interagire come se fossero in presenza. In questo modo abbiamo replicato un’aula di formazione da 500 persone. In questa classe, faremo formazione su come noi del Ponti utilizziamo la tecnologia reale, robot, sensori, Arduino, nella didattica ma con una modalità virtuale».
L’aula virtuale permette di trovarsi, fare domande, avere un colloquio personalizzato attraverso un sistema di chat singole o multiple, visitare, approfondire e simulare attività.
L’Istituto Ponti il prossimo anno sarà impegnato a divulgare queste metodologie innovative: « Fino a oggi abbiamo formato quasi 5000 docenti e mille persone – spiega ancora il professor Sabella – per il prossimo anno abbiamo vinto un bando nazionale, arrivando tredicesimi, un bando che ci assegna 180.000 euro per fare formazione sulle “Steam” e introdurremo sicuramente anche il metaverso».
Visitare il mondo e e scoprirne le bellezze, partecipare a eventi a distanza di chilometri, fare esperimenti chimici pericolosi senza rischi, viaggiare nel tempo: saranno innumerevoli le esperienze che si potranno fare senza muoversi dalla propria aula.
La scuola non vuole rimanere indietro: nel future lab del Ponti il futuro è già realtà.
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