Da Malnate a Mendrisio a piedi
Un itinerario di 15 Km attraverso il Parco della Valle del Lanza e lungo la vecchia ferrovia della Valmorea. Fra cave di molera, fiumi e vigneti un percorso facile e adatto a tutti
Il percorso parte dal centro di Malnate, facilmente raggiungibile il treno attraverso la stazione della linea Milano Cadorna – Laveno. Qui si può scegliere di scendere attraverso Via delle Rimembranze (una lunga scalinata che passa fra la Chiesa di San Martino e il cimitero), oppure da Via Primo Maggio.
Nel primo caso incontrerete anche la Folla di Malnate e il Mulino Bernasoni, nel secondo invece direttamente il tratto delle Cave. Quello che si può vedere è infatti il “Monumento Naturale delle Cave di Molera”, un complesso di cave nate dai lavori di escavazione dei secoli scorsi. Noi abbiamo scelto ( e vi mettiamo di seguito) il percorso da Via 1° Maggio. Tenete presente che nel 2022 il tratto fino al Mulino del Trotto è chiuso per i lavori della pista ciclabile, anche noi non siamo passati da qui per il primo tratto, ma direttamente da Via 1° Maggio seguendo la strada asfaltata.
Qui potete scaricare la traccia in GPX, KML e FIT
Il percorso parte perciò dalle Cave di Molera del Parco della Valle del Lanza, che sono facilmente visibili lungo il sentiero che costeggia il fiume. Qui trovate anche cartelli esplicativi e le catene che ne vietano l’accesso per motivi di sicurezza.
Le cave di MoleraDi recente (febbraio 2022) è stata scoperta una nuova cava, rimasta celata negli anni dalla vegetazione. Proseguendo lungo il sentiero si arriva al Mulino del Trotto.
Qui è possibile concedersi una pausa lungofiume e vedere il mulino. Il signor Fabio Facetti è il guardiano di questo luogo e non sarà difficile incontrarlo nei paraggi del mulino.
Il Mulino del TrottoIl sentiero prosegue sempre costeggiando il fiume, fino a che questo incrocia la vecchia ferrovia della Valmorea che si seguirà per un paio di km fino al confine.
Questo è segnato dal “Cancello Mussolini”, che nel 1928 aveva chiuso la frontiera per evitare che le persone lasciassero l’Italia attraverso il treno.
Appena passato il confine, a Santa Margherita di Stabio, ci si trova in un’area paradossalmente molto industrializzata che però non dà affatto quella impressione. Si vede qualche capannone in lontananza, ma tutto è immerso in prati verdi dove pascolano cavalli, vigneti e la cornice delle Alpi svizzere. Con il Monte Generoso in primo piano.
Da Stabio a Mendrisio il percorso è in mezzo ai vigneti e poi lungo il torrente Laveggio. Solo le ultime centinaia di metri sono in mezzo alle case e quasi si rimane sbalorditi quando si “atterra” alla stazione di Mendrisio, fine della tappa. Non si ha l’idea, camminando lungo il sentiero, di essere a così pochi passi dal centro.
La stazione di Mendrisio
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