Il manifesto di Europa Verde Varese per il lago: “Bene il risanamento ma ci preoccupano i progetti di sviluppo”
Dopo l'incontro pubblico, il partito ambientalista pubblica il manifesto in cui invita le istituzioni a rispettare la funzione ambientale e l'unicum naturalistico del bacino, valutando coerentemente ogni intervento e pianificazione nel tempo che verrà
Dopo la serata dedicata al futuro del lago di Varese, Europa Verde Varese rende pubblico il suo manifesto per il bacino redatto dal Comitato tecnico scientifico.
Il progetto di risanamento del Lago di Varese, promosso da Regione Lombardia, sostenuto dagli enti locali e gestito attraverso AQST (Accordo Quadro di Sviluppo Territoriale Lago di Varese), sta finora producendo risultati apprezzabili, grazie alle azioni di collettamento degli scarichi, di efficientamento del sistema fognario e di prelievo delle acque di fondo.
È il futuro a preoccuparci, anche in virtù di alcune recenti dichiarazioni pubbliche: le proposte di destinazione del nostro Lago comparse le settimane scorse sulla stampa ne prevedono un utilizzo ancora prima che le sopracitate operazioni di depurazione e risanamento siano completate, sono centrate sulla sua fruizione e lo assimilano di fatto ad un normale Parco urbano.
Ci preme ricordare che il Lago di Varese, insieme a Palude Brabbia, Lago di Biandronno e Lago di Comabbio, forma un’area umida di vitale importanza biologica, conservata con cura e passione dalle comunità locali e dai pescatori, nonostante il suo inquinamento; inoltre, Rete Natura 2000, il sistema europeo di difesa della biodiversità, lo riconosce quale area protetta ZSC (Zona Speciale di Conservazione) e ZPS (Zona di Protezione Speciale).
Grazie ai suoi canneti, alle sue sponde, alla sua fauna ed al suo ruolo per le rotte stagionali degli uccelli, costituisce un vero e proprio scrigno di biodiversità. È anche un punto nevralgico della rete ecologica, e in particolare del TIB (Trans Insubria Bionet), il principale corridoio ecologico di collegamento tra Appennini ed Alpi fino al Parco del Campo dei Fiori.
I suoi principali problemi, oltre all’inquinamento delle acque, sono l’invasione di specie esotiche animali (come gambero della Luisiana, cormorani, gabbiani e pesce siluro) e vegetali (Ludwigia etc.), e in parte il disturbo causato dagli esseri umani e dalle loro abitudini. D’altro canto, la sua quiete è molto apprezzata dalle migliaia di cittadini che hanno imparato ad amarlo.
È nostra solida convinzione, pertanto, che in ogni progetto riguardante il Lago di Varese debba essere data assoluta priorità alle sue funzioni naturali, da tutelare in un sistema integrato di utilizzo sostenibile.
Da tempo la sofferenza del Pianeta Terra è evidente a chiunque osservi: cambiamento climatico e perdita di biodiversità generano squilibri, epidemie e un peggioramento generale delle condizioni di salute di milioni di persone, e questo perché l’umanità ha voluto comportarsi come padrona della Natura, invece che co-abitante della stessa.
Europa Verde Varese auspica dunque che si ripensi il futuro del nostro Lago in maniera radicalmente diversa, privilegiando la convivenza equilibrata con la presenza di risorse faunistiche e floristiche uniche e sostenendo il sistema naturale. Il territorio può anche essere valorizzato dal punto di vista dell’uomo, come risorsa turistica e antropica, ma solo se tale sviluppo serve, non reca alcun danno e non altera l’equilibrio ambientale.
Chiediamo alle Amministrazioni comunali, alla Provincia di Varese e a Regione Lombardia di considerare centrale per il futuro del Lago di Varese la sua funzione ambientale e il suo unicum naturalistico, valutando coerentemente ogni intervento e pianificazione nel tempo che verrà: dopo tanti anni, è giunto il momento di ripristinare un rapporto virtuoso tra persone e ambiente, nella tutela del tesoro di biodiversità che il nostro territorio custodisce.
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