Nuova gestione dei rifiuti, l’opposizione di Brunello: “Difficile comprendere le ragioni del recesso da Coinger”
I tre consiglieri di minoranza bocciano il passaggio alla nuova società e si preparano a fare fronte comune con le opposizioni di Gazzada Schianno e Carnago
«Se volessimo usare una metafora potremmo dire che è come se nell’era dell’auto elettrica avessimo deciso di comprare una macchina a gasolio e neppure di gran marca». Giuseppe Ghiringhelli, di “Brunello Orizzonte Comune”, il gruppo che siede all’opposizione sui banchi del consiglio comunale, boccia così, senza mezzi termini, la decisione della giunta Dall’Osto di lasciare Coinger e di passare ad una nuova società di gestione smaltimento rifiuti.
Una bocciatura espressa con un documento molto articolato presentato in consiglio comunale. «Ora vediamo cosa intendono fare le opposizioni di Gazzada Schianno e Carnago, contrarie come noi al recesso da Coinger. Non è escluso che si decidano azione comuni», spiega Ghiringhelli. Il documento è firmato dai tre consiglieri d’opposizione, oltre a Ghiringhelli Francesca Ballerio e Nadia Ballerio.
«Difficile comprendere il perché di una scelta di questo genere – continua Ghiringhelli – : mancavano garanzie di ogni tipo, sulla qualità dei servizi e sulla solidità di Sieco. A questo si aggiunge che i nuovi servizi sono stati presentati alla popolazione due giorni prima che il progetto venisse portato in consiglio comunale. Insomma a noi pare una scelta di pregiudizio che tra l’altro ha radici antiche». (nella foto un cassonetto del centro di raccolta di Schianno)
Il primo punto contestato è come si è deciso la partecipazione azionaria dell’impresa di servizi: “Dal nostro punto di vista il nostro Comune avrebbe dovuto fare un’attenta analisi per capire di quale municipalizzata diventare socio, analizzandone sia la struttura economico-patrimoniale sia il progetto industriale – si legge nel documento portato in consiglio comunale- ; questo affinché tale investimento abbia un rischio accettabile per l’ente locale e che siano agevolmente prevedibili e quantificabili all’interno dell’analisi tanto gli sviluppi del piano industriale quanto gli eventuali fabbisogni finanziari futuri ed il modo per farvi fronte, nonché gli eventuali costi connessi al recesso. Queste analisi avrebbe dovuto individuare se vi sono le possibilità di far crescere il valore dell’investimento nel tempo e comprendere l’onerosità del recesso nel caso il Comune decida in futuro di dismettere la partecipazione”.
Nella relazione di “Brunello Orizzonte Comune” si fa anche riferimento al fatto che: “dalle scarne informazioni riportate nella relazione capiamo che S.I.ECO è una società molto indebitata” e alla scelta di non fare una gara per identificare la nuova società a cui affidare il servizio: “non troviamo adeguatamente motivata la scelta di non fare la gara, scelta che non è suffragata se non dal riferimento “pregiudiziale” ai costi applicati da altre gestioni. Alla gara avrebbe potuto partecipare anche S.I.ECO senza per questo contravvenire alle prescrizioni statutarie di svolgere l’80% dell’attività con i comuni convenzionati. Si sarebbe potuto raggiungere lo stesso risultato in modo più trasparente senza dover acquistare, in modo non documentato, quote azionarie di una municipalizzata”.
Anche per quanto riguarda i servizi offerti l’opposizione ha qualcosa da contestare: “Nonostante il consulente usi spesso l’aggettivo “innovativo” per qualificarne le caratteristiche, in realtà di innovativo noi vi ravvisiamo ben poco. Siamo infatti ben lontani dall’innovazione che voleva introdurre Coinger che con la misurazione di tutte le tipologie di rifiuto si proponeva come obiettivo non soltanto la riduzione della quota non recuperabile (e quindi da destinare alla discarica o all’incenerimento) ma anche la riduzione degli scarti alimentari e la riduzione degli imballaggi. Ma questo aspetto non stupisce, considerato che una serie di chiari obiettivi di miglioramento in termini di qualità della raccolta mancavano anche dalle motivazioni per abbandonare Coinger. Vale poi la pena ricordare che la volontà di gestire direttamente la tariffa è un obiettivo squisitamente interno all’ente locale che ha poco a che fare con l’interesse pubblico collettivo che invece il Comune dovrebbe perseguire”.
E infine il centro raccolta rifiuti: Brunello oggi può utilizzare quella di Schianno e non più quella gestita da Coinger, che si trovava proprio sul territorio comunale. «Non è nemmeno paragonabile alla piattaforma di Coinger che avevamo a disposizione prima – conclude Ghiringhelli – È aperta meno ore e, al momento, alcuni cassoni non sono al piano e per salire e gettare i rifiuti occorre arrampicarsi su scale di fortuna. Insomma, non vediamo alcune beneficio per il paese dal passaggio alla nuova società». Come loro anche le opposizioni di Gazzada Schianno e Carnago, che ora faranno fronte comune.
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