Olimpiadi dei sordi, l’impresa di Chicca Gogna da Germignaga: medaglia d’argento nella maratona
La 44enne di Germignaga centra una medaglia meravigliosa a Caixa do Sur in Brasile. L'azzurra del Lago Maggiore si era infortunata a dicembre: «Ho tenuto il mio ritmo, sono felicissima ed emozionata»
È una vera e propria impresa quella colta da Cristina “Chicca” Gogna ieri – domenica 15 maggio – in Brasile, nella maratona dei Deaflympics, ovvero le Olimpiadi per le persone che soffrono di problemi di udito. Sul percorso di Caixas do Sul, l’atleta di Germignaga ha conquistato una strepitosa medaglia d’argento per l’Italia, coprendo i 42,195 chilometri nel tempo di 3 ore, 6 minuti e 8 secondi. (foto: Roberta De Palo)
Una prestazione notevole per la 44enne campionessa della Atletica Verbano, seconda solo alla fortissima tedesca Nele Alder-Baerens, sua coetanea; nel finale di gara “Super Chicca” è andata all’attacco piegando la resistenza della sudcoreana Sang Oh e volando così a prendersi il secondo gradino del podio.
Un risultato tutt’altro che scontato se consideriamo che a metà dicembre Gogna si era infortunata nel corso della Maratona di Reggio Emilia. L’atleta luinese aveva riportato una forte distorsione alla caviglia che l’aveva costretta a indossare un gambaletto di gesso per un periodo. Appena però ha potuto riprendere l’attività, Gogna ha iniziato a preparare con grandissima determinazione l’appuntamento olimpico che rappresentava l’obiettivo di una carriera.
Anche il tempo fatto segnare dall’azzurra è tutt’altro che male: Gogna ha un personale al di sotto delle 3 ore (2.57.40 siglato a Carrara nel 2020) ma il tracciato di Caixa do Sul non era adatto per segnare prestazioni da record, a causa dei diversi saliscendi e di un dislivello complessivo piuttosto alto. Super Chicca ha comunque messo a segno una prestazione rilevante, chiudendo a circa 3′ dalla tedesca che era la campionessa uscente e che si è confermata numero uno in questo campo.
«Sono felicissima – ha detto al traguardo “Super Chicca” attraverso il sito della FSSI, la Federazione Sordi Sportivi – ho sempre tenuto il mio ritmo, mi sentivo bene sia di gambe che di testa e il mio cuore batteva più forte ad ogni passaggio, quando vedevo sventolare il tricolore e i dirigenti della Fssi che facevano il tifo per me. Che emozione, viva l’Italia». Italia che, anche grazie alla medaglia della luinese, conclude questi Deaflympics brasiliani con un totale di ben 23 podi: 4 ori, 11 argenti e 8 bronzi.
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