Omicidio di Samarate, parlano i genitori di Stefania: “Vorremmo chiedere ad Alessandro perché ha distrutto la sua famiglia”
Ines e Giulio, i genitori della donna uccisa dal marito a Samarate insieme alla figlia Giulia, hanno parlato davanti alle telecamere della trasmissione di Rai Uno "La vita in diretta"
«Mio genero ha distrutto la sua famiglia e ha ucciso anche noi. E anche se lo so che è assurdo, continuo a pensare a lui, a cosa ha nella testa la mattina quando si sveglia, e al fatto che vorrei guardarlo in faccia e chiedergli perché, perché ha fatto una cosa simile».
La signora Ines, la mamma di Stefania Pivetta, la donna uccisa dal marito a Samarate insieme alla figlia Giulia – parla davanti alle telecamere di “La vita in diretta” e il discorso torna continuamente al genero Alessandro Maja, la persona che fino al giorno prima di mercoledì 4 maggio era il compagno di sua figlia, il padre dei suoi nipoti, era famiglia, e oggi fa quasi fatica a guardare con altri occhi.
Ines e il marito Giulio hanno accettato di parlare ai giornalisti della nota trasmissione di Rai Uno perché vogliono dire la loro verità sulla famiglia della figlia Stefania: «Non è vero che nostra figlia voleva separarsi, così come non è vero che avesse chiesto i buoni pasti in Comune, come qualcuno ha detto. Lei voleva aiutarlo suo marito, voleva che uscisse dal suo momento di difficoltà. Tanta gente parla anche se non sa le cose, ma davvero non c’era niente che facesse presagire una cosa del genere».
In realtà, dal racconto in Tv di questi poveri genitori e nonni, esce il ritratto di un uomo decisamente in crisi. Alessandro Maja prima della notte di follia in cui ha distrutto la sua famiglia, aveva dato segni di instabilità: l’attenzione ossessiva al denaro, il timore di perdere tutto, lunghi momenti di apatia a cui non sapeva reagire, tanto che proprio il sabato precedente la strage il suocero aveva un po’ alzato la voce con lui, dopo essere stato chiamato da Stefania in lacrime.
C’è poi un episodio inquietante, svelato in trasmissione dal nonno Giulio: «Giulia, qualche giorno fa mentre la portavo a tennis, mi ha detto che una notte si è svegliata all’improvviso e ha trovato il papà seduto sul suo letto che le ha detto “Giulia scusami”. Lei si era subito riaddormentata ma era rimasta scossa, al punto da raccontarmelo».
Adesso i nonni Ines e Giulio vivono aspettando notizie sulle condizioni di Nicolò, il fratello di Giulia, unico sopravvissuto alla strage familiare. Anche questa mattina si sono recati in ospedale ma i medici non si sbilanciano: «E’ ancora sedato, bisogna aspettare ancora un paio di giorni ci hanno detto i dottori, poi alleggeriranno la sedazione e vedranno come reagisce. Ora è troppo presto per capire se e come ne uscirà»
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