Il Prefetto incontra i sindaci della zona di Busto Arsizio e Malpensa per fare il punto sui piani d’emergenza
Dall'incontro sono emerse due problematiche: l'invecchiamento medio dei volontari dei gruppi di protezione civile e la necessità di piani verificati in caso di incidente aereo
Si è riunito oggi il Comitato per l’ordine e la sicurezza convocato dal Prefetto di Varese Salvatore Pasquariello per la zona di Busto Arsizio, Valle Olona e Malpensa. Due i temi di cui si è discusso con i sindaci e i vertici delle forze dell’ordine e della sicurezza della zona: da un lato la situazione dei piani di emergenza e dei gruppi di Protezione Civile e dall’altro le problematiche relative alla sicurezza.
Il Prefetto ha incontrato i sindaci, i responsabili dei gruppi di protezione civile dei vari comuni oltre ai livelli provinciali e regionali che si occupano del tema per capire a che punto sono i piani di emergenza dei vari comuni e quali sono le criticità in corso. Dalla riunione è emerso, in sintesi, l’innalzamento dell’età media dei volontari in assenza di un vero ricambio generazionale e problemi di coordinamento in caso di eventi che possono coinvolgere più comuni.
Uno degli esempi portati al tavolo è quello che riguarda un’eventuale emergenza dovuta ad un ipotetico incidente aereo, vista la presenza di un aeroporto internazionale come quello di Malpensa: «Se dal punto di vista dei soccorsi sappiamo come e chi interviene – spiega il vicepresidente della Provincia Alberto Barcaro – , da quello della gestione della cittadinanza non abbiamo una linea precisa. Va anche portato avanti il discorso della pulizia dei sentieri nelle aree boschive perchè se dovesse presentarsi una situazione di emergenza nei boschi alcune zone sono difficilmente raggiungibili» e fa l’esempio dei boschi di San Quirico, ad Angera, dove nelle settimane scorse si è verificato un vasto incendio.
Sarebbe, dunque, necessario pensare ad un’esercitazione che coinvolga i vari gruppi di Protezione Civile per stabilire procedure che «sulla carta sembrano perfette – ha concluso Barcaro – poi, declinate in uno scenario reale, risultano inapplicabili».
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