“Sulla vicenda del camping di Azzate indaga la Direzione distrettuale Antimafia”
Lo conferma l'avvocato del nuovo proprietario. Nel frattempo il Comune concede alla curatrice fallimentare altri 60 giorni per bonificare l'area del campeggio

Sulla vicenda del camping di Azzate indaga la Direzione Distrettuale Antimafia di Milano. A confermarlo è l’avvocato della nuova proprietà, Simone Faccio: «La notizia era coperta dal massimo riserbo ma ora possiamo confermare. L’indagine è nelle mani della dottoressa Alessandra Dolci. Il mio assistito Ivano Panzeri è considerato parte terza, estranea agli eventi, quindi in sostanza la vittima di questa vicenda. I fatti sono gravi e la situazione è molto delicata. Attendiamo sviluppi ma nel frattempo – continua l’avvocato Faccio – stiamo collaborando con la nuova curatrice fallimentare, fornendo tutta la documentazione sulla situazione al campeggio, dal fallimento del Camping Sette Laghi ad oggi, e si sta impostando un’attività virtuosa».
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In attesa che le indagini chiariscano le responsabilità, i rifiuti continuano ad ingombrare l’area in riva al Lago di Varese. Il Comune di Azzate ha emesso l’11 maggio un’ordinanza con la quale concede una proroga di 60 giorni per provvedere alla pulizia e alla rimozione dei rifiuti. «Improvvisamente il Comune è diventato solerte nell’emettere ordinanze ineseguibili – dice ancora l’avvocato Simone Faccio – . L’area è sequestrata: accedervi per rimuovere il materiale prodotto dalla triturazione delle ultime casette al momento è impossibile».
Nel provvedimento emesso dal Comune di Azzate, su richiesta esplicita del curatore fallimentare, tra le altre cose si legge: “… L’obiettivo è quello di tutelare l’area adiacente al lago di Varese, promuovendo tutte le azioni necessarie al completo sgombero e pulizia, in tempi certi, della quota residua dei rifiuti da demolizione ancora presente sull’area. Considerato anche che in prossimità della stagione estiva e degli importanti fenomeni temporaleschi (che ormai interessano i nostri territori) la proroga dei termini deve quantomeno produrre un’analisi preliminare volta a verificare la presenza di eventuali criticità che prevedono attività non procrastinabili e le modalità d’azione. Il Comune concede quindi una proroga di 60 giorni per gli adempimenti di competenza del fallimento alle seguenti condizioni: entro 30 giorni dalla notifica del presente atto, il Fallimento dovrà produrre a firma di un tecnico ambientale incaricato il crono-programma degli interventi; entro 45 giorni dalla notifica del presente atto il Fallimento dovrà produrre una relazione preliminare circa le modalità di intervento, con la variabile rappresentata dalla eventuale preventiva caratterizzazione del suolo. Ordina inoltre entro 30 giorni dalla notifica dell’atto alla proprietà di chiudere (anche utilizzando un pallone otturatore per fognatura) la condotta della fognatura intercettandola a valle della rete e prima dell’arrivo alla vasca di pompaggio ad oggi inutilizzata”.
Spetterà al Comandante di Polizia Locale, Gennaro Portogallo, verificare il rispetto dell’ordinanza, anche tramite sopralluoghi.
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