Da Torino alle valli dell’Imperiese, il viaggio del “ciclista della memoria”
Giovanni Bloisi è al terzo anno dell'itinerario che vuole toccare tutte le maggiori stragi compiute dai nazifascisti in Italia. "In ogni luogo crea entusiasmo e interesse"
Nel bosco di Testico c’erano tutti, dal sindaco ai ragazzi dell’Anpi.
Attendevano di vedere comparire, tra gli alberi, Giovanni Bloisi, “il ciclista della memoria” salito fin qui, in quest’angolo di Italia minore, lontana dai riflettori.
Bloisi tre anni fa ha inaugurato un progetto che ha quasi dell’incredibile: toccare tutti i luoghi delle maggiori stragi nazifasciste in Italia, dal Piemonte alla Calabria. Dopo i primi due anni, il nuovo viaggio sta toccando il Piemonte orientale e la Liguria.
La foto scattata nel bosco di Testico è un po’ l’immagine dell’interesse che sa costruire il passaggio del “ciclista della memoria”. «Perché di solito se ne parla solo nel giorno in cui si ricorda l’eccidio, mentre questo viaggio consente di fare memoria in un altro momento, con modalità che entusiasmano, che creano curiosità». Così sulle coste dell’interno dell’Imperiese non c’è più solo solo l’anniversario dell’eccidio del 15 aprile 1945: nel bel bosco ormai baciato dal caldo di primavera salgono i giornalisti, arrivano delegazioni dalla costa.
Il viaggio è iniziato dalla periferia di Torino, reso un po’ eroico e anche più simpatico ancora «da quattro giorni e mezzo di acqua che mi sono beccato», dice Bloisi, che raggiungiamo mentre sosta in riva al mare a Finale Ligure, finalmente al sole.
A Torino ha reso omaggio al partigiano Dante Di Nanni, poi ha toccato Grugliasco, Collegno, Cumiana, luoghi di stragi in cui tedeschi e fascisti uccisero centinaia di civili, anche negli ultimissimi giorni di guerra (maggio 1945), quando le truppe del Reich erano in ritirata verso Ovest.
Da Cuneo a Boves, la memoria della deportazione e delle stragi di civili
Poi giù nel Cuneese, passando da Saluzzo, Busca, Dronero.
Alla stazione di Cuneo Gesso Bloisi ha ricordato anche la partenza degli alpini per la Russia, poveri figli dell’Italia contadina mandati dal fascismo a invadere l’Unione Sovietica (la maggior parte non tornarono mai, tanti dei superstiti divennero partigiani).
In un’altra stazione, a Borgo San Dalmazzo, un memoriale realizzato con carri merci ricorda la deportazione degli ebrei francesi, «con i nomi e le storie scritte in terra, molto toccante». Bloisi ha toccato anche Boves, dove si formò una delle prime formazioni partigiane formate da militari: il paese pagò con due eccidi (oltre 80 morti) il sostegno alla lotta per la libertà d’Italia.
Alla Casa della Pace di Boves Bloisi ha scoperto i quadri di Adriana Filippi. «Una cosa incredibile: 160 quadri, espressioni di visi di partigiani, di gente di montagna, che raccontano con il viso le loro vicende. Meglio di un libro, è una delle cose che mi ha colpito di più fin qui».
In mezzo, tanti chilometri macinati (sotto la pioggia) a bordo della sua ormai fidata bici Romeo Explorer, “veterana” persino di una spedizione in Russia.
Il viaggio della memoria in Liguria
Passato in treno il colle di Tenda («il colle era ancora innevato»), il sole ha poi accolto Bloisi in Liguria. Altra regione in cui la guerra partigiana fu tenace e feroce la repressione nazifascista. Castelvittorio, Latte di Ventimiglia, Torre Paponi, Testico sono i grani del rosario di vendette di tedeschi e fascisti.
Nel bosco di Testico-GinestroOvunque il ciclista di Varano Borghi (Varese) ha trovato qualcuno che lo accompagnava su un sentiero, lo seguiva in bici, lo intervistava. «Ho incontrato dei ragazzi di Torino e mi hanno chiesto se fossi un professore di storia, io ho risposto: anche io sono uno studente come te, ma la storia la studio in bicicletta».
Il suo impegno è anche per la pace: è memoria di quel che stato, monito per l’oggi, anche un ponte sofferto per unire i popoli, come quando – nelle settimane scorse – ha cercato di parlare con i suoi amici russi e ucraini, oggi sui due lati del fronte.
A Savona un “ritorno al paese d’origine”
Il viaggio di primavera 2022 finirà il 17 maggio a La Spezia.
Oggi (11 maggio) le tappe previste sono Albenga e Savona. Con una piccola sorpresa: «È in programma un evento per Nicola Panevino, un magistrato che collaborava con la Resistenza: fu arrestato dalle SS e assassinato per rappresaglia. Era nato a Carbone, in provincia di Potenza, dove sono nato io ».
Bloisi è varesino di adozione da decenni, ha lasciato il suo piccolo paese quando era alle elementari. «Incontrerò Emilio Chiorazzo, un mio amico di Carbone, oggi giornalista, che verrà qui perché ha scritto un libro su Panevino. Non lo vedo da quando avevamo otto anni».
TAG ARTICOLO
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
Vinx su In consiglio comunale passa lo stop alla sosta gratuita delle auto elettriche a Varese
Felice su In consiglio comunale passa lo stop alla sosta gratuita delle auto elettriche a Varese
Marco Moretti su In consiglio comunale passa lo stop alla sosta gratuita delle auto elettriche a Varese
cladico su In consiglio comunale passa lo stop alla sosta gratuita delle auto elettriche a Varese
GrandeFratello su In consiglio comunale passa lo stop alla sosta gratuita delle auto elettriche a Varese
GrandeFratello su I ristorni cancellati a Varese irrompono in consiglio comunale e sospendono la discussione sul bilancio
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.