A Varese un 1° Maggio baciato dal sole, tra la gioia di ritrovarsi e la preoccupazione per il futuro
I temi della pace, della sicurezza del lavoro e della dignità dei lavoratori sono stati il filo conduttore di una Festa dei lavoratori molto partecipata che dopo due anni ha visto tornare in piazza tanta gente
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Tanta gente, una bellissima giornata di sole e il piacere di ritrovarsi in piazza dopo due anni di pandemia. A Varese è stato un 1° Maggio festoso e partecipato, con tante bandiere, tutte le sigle sindacali ma anche i giovani del Coordinamento studentesco, con le canzoni di lotta che per anni hanno caratterizzato la Festa dei lavoratori, prima che il coronavirus rendesse tutto virtuale e difficoltoso.
Il corteo che ha sfilato da piazza Repubblica a piazza Monte Grappa ha riempito la città di colori e di musica, prima dei discorsi sul palco, quest’anno affidati a Domenico Proietti segretario confederale della Uil nazionale e Katina Kolomieck, giovane sindacalista ucraina.
«E’ un 1° Maggio bellissimo e importante, torniamo in piazza dopo due anni con la voglia di incontrarci e di raccontarci i grandi e tanti problemi di questo tempo, a partire dalla preoccupazione per la guerra – dice Stefania Filetti, segretario generale della Cgil di Varese – E’ questo il primo pensiero di tutti i lavoratori, che vogliono la pace e che dopo due anni di pandemia, con tutte le difficoltà che questo ha comportato anche per il mondo del lavoro, si trovano ora a fare i conti con la crisi energetica, l’inflazione e l’emergenza sanitaria che ancora non è passata. In questa fase difficile siamo qui a dire che il sindacato lavora per la pace e contro la precarietà, che governo dopo governo è sempre più grave, impoverendo il futuro dei giovani e dei lavoratori, soprattutto quelli di mezza età».
«E’ importante essere qui oggi per ribadire l’importanza del lavoro – aggiunge il segretario generale della Cisl di Varese Daniele Magon – Un lavoro che sia dignitoso, che sia occasione di riscatto sociale. Un tema importante che oggi portiamo in piazza insieme a quello della sicurezza, che è ormai diventata un’emergenza. Sentir dire ancora una volta “un’altra morte sul lavoro” fa male al cuore e non vogliamo sentirlo mai più. Per questo è importante alzare tantissimo l’attenzione su questo tema».
Di ripresa forte della lotta sui temi della pace, dei giovani e della centralità dei lavoratori parla Antonio Massafra, segretario generale della Uil di Varese: «Dopo due anni torniamo in piazza per la pace e per il lavoro. Due anni che hanno colpito duro il mondo delle imprese e del lavoro, anche nella nostra provincia che nonostante sia messa meglio di altre, fa i conti con grosse difficoltà. C’è bisogno di più lavoro, soprattutto per i giovani, e di costruire un mondo del lavoro che sia più a dimensione umana. Il 1° Maggio ci porti a rivedere l’importanza tra i beni e chi li produce, per non sacrificare i diritti dei lavoratori».
E proprio sul tema della sicurezza del lavoro e della pace si concentra Domenico Proietti, al quale è stato affidato il discorso finale della manifestazione: «Il nostro pensiero oggi va a tutti i morti sul lavoro – dice – Dobbiamo puntare ad avere zero morti sul lavoro, attraverso una sempre maggiore prevenzione e un incremento sui controlli. Ma in queste settimane c’è anche il tema della pace. L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia è un fatto gravissimo e noi siamo vicini ai cittadini ucraini in tutte le forme possibili perché i loro diritti siano al più presto ristabiliti. Poi dobbiamo affrontare una crisi pandemica che ancora non è finita e noi diciamo che una buona politica sanitaria è la migliore politica economica, perché se il nostro paese nel 2021 è cresciuto a un tasso superiore al 6% ciò è dovuto all’efficienza del servizio sanitario nazionale durante la pandemia. Questa efficienza va rafforzata ed estesa a tutti i cittadini».
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