A Casalzuigno dove il fiume è entrato nella case: “Mai vista una cosa del genere”
Le strade del paese sono ancora piene di fango, massi e alberi, segni dell'esondazione del torrente che ieri ha invaso le strade del piccolo paese della Valcuvia
«Ho visto venire giù un fiume nero. Non potevamo fare niente, è successo tutto in venti minuti». A Casalzuigno le strade sono ancora piene di fango, le cantine allagate, i cancelli delle case divelti e sui muri si vedono ancora i segni dell’acqua. Dopo il nubifragio di ieri, il paese si è svegliato sotto un cielo sereno ma la paura non è passata. «Vivo qui da 80 anni e non ho mai visto niente di simile», raccontare un anziano del paese, mentre con pala e secchiello cerca di rimuovere la terra davanti alla porta di casa sua.
Le strade sono un via vai dei mezzi della Protezione Civile, degli Alpini, dei volontari. I cittadini aiutano come possano, il lavoro da fare è tanto. L’area delle feste del paese è stata trasformata nel campo baso dell’Unità di Crisi Locale: «Sono scesi settanta millimetri di pioggia in 20 minuti – racconta il Sindaco Danilo De Rocchi -. Il torrente è straripato, a valle sono scesi tantissimi detriti e una frana ha otturato il sottopasso. C’è stato il disastro».
Il primo cittadino fin dai primi momenti è sceso in strada per capire i danni, aiutare i cittadini, coordinarsi con i volontari e le istituzioni. «Abbiamo visto macchine galleggiare sull’acqua, massi enormi, tronchi. Ora è il momento di rimboccarsi le maniche, così come siamo abituati a fare noi cittadini di Casalzuigno, ma devo dire un grazie enorme a tutti coloro che in queste ora ci stanno aiutando».
Ci sarà poi il momento della conta dei danni, «tanti, tantissimi», ma ora si corre ancora contro il tempo: domani e nei prossimi giorni sono possibili dei nuovi temporali. Stefano Fidanza, coordinatore del nucleo volontari di Protezione Civile Associazione Nazionale Alpini, sezione di Varese spiega che il lavoro principale è liberare le vie, «Prima di tutto dal fango e dal materiale sceso a valle. La seconda priorità è quella di liberare i ponti ostruiti, in modo tale che si possano evitare nuove inondazioni, anche in vista del maltempo delle prossime ore». Se la situazione meteorologica dovesse peggiorare, gli operatori di soccorso stanno valutando la possibilità di sfollare alcune persone dalle loro abitazioni.
L’alveo del torrente questa mattina era secco. Resta una montagna di sassi e legno, proprio di fronte all’oratorio del paese. Il fiume in piena è partito da qui e con tutta la sua forza è sceso a valle, percorrendo la via principale del paese, quella del Municipio, fino ad arrivare al parcheggio di Villa Della Porta Bozzolo. Un corso d’acqua che ha travolto tutto quello che ha trovato, tra cui+ una macchina che questa mattina era ancora incastrata tra sassi e rami. I cittadini intanto sperano che la situazione torni al più presto alla normalità: «Il fango ha invaso la cucina, la cantina dei vicini è allagata. Non so quante volte abbiamo fatto avanti e indietro con il secchio per cercare di pulire».
Dario Bevilacqua, responsabile della Protezione Civile e caposquadra dell’antincendio boschivo – nella giornata di ieri rimasto bloccato al Cuvignone dove si trovava per una esercitazione con altri 25 volontari – spiega: «Le forze locali e della colonna mobile provinciale sono sul campo, in diversi segmenti di intervento. Alluvioni e temporali di questo tipo sono dovuti al cambiamento climatico, dobbiamo prepararci sempre di più ad affrontare situazioni simili. In un’ora è arrivato il finimondo».
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