Lonate Pozzolo
Cavalli e cannoni, domenica a Tornavento si rivive la battaglia del 22 giugno 1636
Dopo lo stop per Covid, riprende la grande rievocazione della battaglia tra francesi e spagnoli, che cambiò poco la grande Storia, ma assai di più la storia dei luoghi
Spagnoli e francesi tornano a combattere nella piana di Tornavento: è la rievocazione della battaglia del 22 giugno 1636, in programma nel prossimo fine settimana nel piccolo centro affacciato sulla valle del Ticino.
Anche qui, come per altre iniziative, l’emergenza Covid ha comportato uno stop prolungato, ma ora i “Cavalieri del Fiume Azzurro” e il Gruppo Storico “Tercio de Saboya”sono pronti a ripartire, con eventi fissati domenica 26 giugno.
«Questa rievocazione storica è l’unica della provincia di Varese di valenza storicamente accertata» rivendica Franco Bertoni, dei Cavalieri del Fiume Azzurro. «Con il sostegno degli sponsors, amministrazione locale e patrocinata da Regione , Provincia di Varese e Parco del Ticino siamo orgogliosi di portare alla conoscenza di un vasto pubblico anche dalla vicina Svizzera».
Da ben ìtre edizioni è infatti presente anche il gruppo “La spada nella rocca“ di Bellinzona, che da un lato con i suoi cavalli rende ancor più realistica la rappresentazione della battaglia, dall’altro contribuisce ad attrarre anche visitatori dal Canton Ticino.
La memoria della battaglia di Tornavento
Il 22 giugno 1636 l’esercito franco-sabaudo comandato dal Duca Vittorio Amedeo I e dal Duca Crequy Blanchefort de Canaples, si scontrò con l’armata del Re di Spagna, cui apparteneva allora il Ducato di Milano (con il celebre Antonio Ferrer di manzoniana memoria).
Il Re di Spagna contava allora su truppe spagnole, italiane e Allemanne, la cavalleria napoletana di Gherardo Gambacorta, comandate dal Governatore spagnolo Don Diego Mejia de Guzman I Marques de Léganes.
Lo scontro – che fu tra i più importanti della guerra franco-spagnola – è al centro anche dell’opera di ricerca del professor Gregory Hanlon dell’università canadese di Halifax, che ha dato alle stampe per l’University Oxford Press inglese un volume che tratta la “Guerra dei Trent’Anni 1618-1648” per gli avvenimenti in Italia: su circa300 pagine 90 sulla Battaglia di Tornavento.
«È stato in Italia parecchi mesi per la Sua ricerca, ha visitato anche l’Ospedale Maggiore di Milano in cerca di notizie su come venivano curati i feriti all’epoca. Ha cercato le vestigia del famoso “fosso della Cerca” a Vizzola Ticino nelle vicinanze di Volandia. Nel maggio 2014 ha tenuto una conferenza a Modena all’Accademia di Storia e Scienze alla presenza di illustri Storici. Siamo in contatto e non disperiamo di averlo fra noi al più presto. Questo a sottolineare che la “Battaglia di Tornavento “ ha valicato non solo i confini europei , ma quelli oltreoceano. Siamo orgogliosi di aver dato alla Storia Locale un supporto alla conoscenza, incominciata dal Nostro Padre Putativo, N.H.Giandomenico Oltrona Visconti, che già dagli anni ’60 ha scovato notizie nell’archivio Arcivescovile di Milano».
La feroce battaglia di Tornavento non fu decisiva, non ebbe grandi conseguenze per la grande Storia. In compenso la permanenza in zona delle soldataglie – tra violenze e saccheggi – ebbe un impatto pesante sul territorio: in particolare Lonate Pozzolo subì i danni, quasi decadendo dallo status di borgo piuttosto ricco (con numerosi monasteri) a paese soprattutto agricolo.
La rievocazione a Tornavento domenica 26 giugno
L’appuntamento per la rievocazione è domenica 26 giugno. Alle 11 la piccola piazzetta di Tornavento ospiterà la cosiddetta “scaramuccia”, un piccolo antipasto che consente di ammirare anche da vicino le divise, le spingarde, i moschettoni.
L’appuntamento principale è invece nella piana di Tornavento, i campi nella zona a ridosso della dogana austroungarica, a partire dalle 15,30.
«Un pensiero che sempre sottolineiamo: lo spirito che anima tutte le Rievocazioni è la passione per la conoscenza della Nostra Storia, sia nei lati positivi che come nel nostro caso i lati negativi, assolutamente non siamo fautori o incitatori alla violenza. Il nostro motto è: rievochiamo per non dimenticare».