Da Sesto Calende alla Via degli Dei con la spondiloartrite, il cammino di Giorgio
Giorgio Circosta è il protagonista della campagna di sensibilizzazione Passi di SAlute. Affetto da circa 15 anni da spondilite anchilosante, il camminatore di Sesto Calende non si è mai dato per vinto, viaggiando per tutt'Europa
Zaino in spalla e oltre 120 km di cammino lungo la Via degli Dei con lo scopo di sensibilizzare sulle spondiloartriti. E’ il camminatore di Sesto Calende Giorgio Circosta il protagonista di Passi di SAlute, il progetto che vuole mettere in luce le patologie la cui manifestazione principale è il mal di schiena infiammatorio, un campanello d’allarme molto diffuso e per questo spesso ignorato e non correttamente diagnosticato.
Il percorso di Giorgio vuole portare un messaggio di condivisione con altri pazienti che soffrono di spondiloartriti, acquisendo dunque un importante valore metaforico: da quindici anni Giorgio è infatti affetto da spondilite anchilosante, una particolare forma di spondiloartrite.
La malattia reumatologica cronica non gli ha impedito di condurre una vita “normale” da tutti i punti vista, seppur con alcune limitazioni. Ma soprattutto di intraprendere con passione, non senza una punta di ostinazione, i sentieri e le strade che attraversano molti paesi del mondo: la via Francigena, il Cammino di Santiago di Compostela in Spagna, Israele fino a Gerusalemme e la Palestina con Betlemme sono solo alcune delle mete raggiunte da Giorgio. In che modo e con quali mezzi? Camminando con le proprie gambe.
In questo momento – sabato 11 giugno – Giorgio è in cammino lungo la “Via Degli Dei”, l’antica strada militare che collega Bologna a Firenze e che prende il nome da una serie di monti che la caratterizzano: Monte Adone, Monte Venere e Monte Luario (la dea della Luna).
Giorgio, pur soffrendo di spondilite anchilosante, ama camminare e sfidare sé stesso e proprio con questo spirito si è messo in cammino percorrendo paesaggi dove natura e storia si fondono in un racconto lungo sei giorni; una testimonianza forte e concreta riguardo la possibilità di tornare a realizzare i propri sogni nonostante la malattia.
Un cammino metaforico attraverso tutti “i passi” che una persona con spondiloartrite percorre per riuscire a gestire la malattia e raggiungere un adeguato livello di qualità di vita. Una partenza che può rivelarsi difficile e dolorosa nel percepire e riconoscere i primi sintomi, a volte sottovalutati e confusi con altri stati, per procedere con visite specialistiche di diverso genere e arrivare poi a una corretta diagnosi e alla terapia adeguata. Un percorso lungo che spesso dura anni e che rischia di segnare fisico e psiche se non affrontata con i tempi corretti e nel modo più appropriato.
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