Esportare merci in Svizzera: i 4 documenti necessari

Berna, Ginevra, Basilea, Lugano, Lucerna: sono questi i principali centri verso cui esportare merci in Svizzera dall’Italia

camion

Berna, Ginevra, Basilea, Lugano, Lucerna: sono questi i principali centri verso cui esportare merci in Svizzera dall’Italia. La vicinanza tra i due Paesi rende le operazioni di import ed export facili e soprattutto veloci. È un aspetto fondamentale che aiuta a tenere sotto controllo i costi ma anche consentire il trasporto di merci deperibili in modo sicuro. Tuttavia, è bene sapere fin da subito che la Svizzera rappresenta un caso più unico che raro. Sebbene si trovi nel territorio europeo e confini con Italia, Francia, Germania, Austria e il piccolissimo Liechtenstein, cioè tutti membri UE, la Svizzera è da considerarsi un paese extracomunitario. LA ragione sta nel fatto che la Svizzera non fa parte dell’Unione Europea per rispettare la sua neutralità. In altri termini, esportare e importare merci da e per la Svizzera ha regole che equivalgono a quelle per un qualsiasi Paese dall’altra parte del mondo. È infatti assimilabile come un trasporto internazionale che quindi necessita di una precisa documentazione.

1.    La fattura commerciale

La documentazione per organizzare trasporti Italia Svizzera include, per iniziare, la fattura commerciale. È necessaria per sdoganare la merce. Ci vogliono tre copie della fattura dove deve essere specificata la descrizione della merce. Le altre informazioni necessarie sono: il numero di colli, l’importo, i contatti di fornitore e destinatario.

2.    Il certificato di origine

Il certificato di origine non può mancare nel momento in cui si importano merci dalla Svizzera per passare la dogana. Il certificato ha lo scopo di attestare l’origine europea della merce. È essenziale per poter beneficiare di una corsia preferenziale. Sebbene la Svizzera non sia nella UE, sono vigenti accordi particolari per facilitare gli scambi commerciali.

Il certificato EUR 1 il certificato Eur-Med sono equivalenti, nonostante l’importatore svizzero può chiedere il certificato di origine se dovesse ritenerlo necessario. Per averlo, è necessario passare della Camera di Commercio territoriale. Nella documentazione che accompagna la merce trasportata, deve essere allegato l’originale e non la copia.

3.    Il documento di trasporto

Per organizzare il trasporto merci Italia Svizzera ci vuole il documento di trasporto che ha il compito di certificare il trasferimento dei colli in questione. Deve essere ben specificata il luogo della consegna. Può trattarsi del DDT o del CMR. Sono entrambi validi per lo sdoganamento delle merci.

4.    La dichiarazione di esportazione

Dato che la Svizzera è un Paese extraeuropeo, le regole prevedono che nella documentazione da presentare all’ufficio dogane sia presente anche la dichiarazione di esportazione. Può esser presentata di persona solo se il valore della merce non è superiore ai 1000 € e il peso non eccede i 1000 kg. Nel caso in cui anche solo uno dei due limiti sia superato, la dichiarazione deve essere telematica fatta tramite i canali del DAU.

Come funziona il discorso dell’IVA

Una volta concluso il discorso di quali sono i documenti necessari per esportare della merce in Svizzera, è utile capire come funziona il discorso dell’IVA. Esiste la possibilità di usufruire dell’esenzione IVA in quanto esportatore in Svizzera. Con la copia della dichiarazione DAU si attesta che le merci sono un’esportazione diretta e quindi non costituisce l’imponibile per l’applicazione dell’Iva.

Casi particolari: l’esportazione temporanea

Esistono alcuni casi particolari per cui vale la pena spendere due parole in più. Per maggiore completezza, è utile sapere che esistono dei prodotti che figurano come esportazione temporanea da certificare con il Carnet ATA. Questo certificato è destinato per merce che arriva da uno Stato estero e poi rientra nello stesso dopo un breve lasso di tempo.

La Svizzera permette di certificare con il carnet ATA solo l’equipaggiamento personale, i materiali fieristici ed espostivi, i campionari commerciali.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 21 Giugno 2022
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