Europa Verde e la balneabilità del lago di Varese: “Serve un monitoraggio a difesa della natura”

In una nota la sezione varesina del partito ecologista ritiene che la balneazione ed il conseguente aumento della frequentazione rivierasca potrebbero causare una fonte importante di disturbo per la Natura

lago varese schiranna cigni andrea ostoni

Europa Verde Varese, attraverso il co-portavoce Silvio Aimetti prova a portare un contributo scaturito dal confronto tra Europa Verde e alcuni stakeholder del territorio che è stato inviato alle istituzioni interessate. Fanno sapere inoltre che nei prossimi fine settimana Europa Verde sarà presente in diversi luoghi della città per presentare alla popolazione il “Manifesto per il lago di Varese” e per confrontarsi sulle tematiche ambientali del nostro Territorio che oggi più che mai rappresentano un’urgenza per il nostro futuro e per quello delle nuove generazioni. (foto Andrea Ostoni)

I Verdi vogliono innanzitutto «esprimere il nostro apprezzamento per gli sforzi fin qui profusi e per i risultati ottenuti in merito al progetto di risanamento del Lago di Varese, soprattutto relativamente alla qualità delle acque del Lago di Varese che ne consente la balneabilità». Ma subito dopo mettono l’accento su una mancanza evidente «tuttavia rileviamo una scarsa attenzione per la biodiversità e per gli habitat del Lago: ci sono evidenti segni di sofferenza della fauna e della flora autoctona, minacciata dall’attività umana, dalle variazioni climatiche e dall’invasione di specie esotiche».

Questa scarsa attenzione contrasta con quello che rappresenta questo specchio d’acqua nell’ambito delle reti ecologiche locali «lo stato del lago e delle aree umide circostanti (Palude Brabbia, Lagozza di Biandronno, Lago di Comabbio) sono inserite nella rete Natura 2000, il sistema di protezione dell’ambiente naturale dell’Unione Europea, sviluppato con la partecipazione degli stati membri e delle amministrazioni regionali e locali. L’importanza ecologica del lago e delle sue sponde è amplificata anche dal fatto di essere uno degli elementi portanti del TIB, il principale corridoio ecologico di connessione tra le Alpi e gli Appennini, realizzato grazie alla collaborazione tra le amministrazioni locali e le associazioni ambientaliste».

In questi giorni viene posta particolare enfasi sul progetto di balneazione nel lago, presentato come sperimentale per l’estate 2022 ed accompagnato da un monitoraggio non meglio specificato e la cosa preoccupa non poco i Verdi: «Questa situazione genera notevole preoccupazione perché riteniamo che la balneazione ed il conseguente aumento della frequentazione rivierasca potrebbero causare una fonte importante di disturbo per la Natura. In particolare riteniamo che il problema non sia tanto determinato dalla balneazione in sé, bensì dall’incremento delle presenze umane, dal disturbo causato dai rumori dei gitanti, dall’ingresso in zone protette destinate alla biodiversità, dallo sviluppo delle strutture accessorie al turismo (punti di ristoro, parcheggi). Queste attività possono contrastare la funzione principale a cui è stato destinato il lago».

Destano inoltre perplessità la carenza d’indicazioni specifiche riguardanti il tipo di monitoraggio che verrà attuato nel periodo sperimentale «la mancanza di notizie riguardanti la Valutazione d’Incidenza (procedura obbligatoria per nuove attività nei siti di Natura 2000) ed il controllo che si intende esercitare».

Con queste premesse chiedono quindi di:
• Sottoporre il progetto sperimentale di balneazione nel Lago di Varese a procedura di Valutazione d’incidenza, da intendersi cumulativa relativamente alle altre attività ed insediamenti presenti sul lago, e renderne pubblici i risultati
• Prevedere un monitoraggio di tipo biologico sulle aree limitrofe ai siti di balneazione, comprendente transetti faunistici e vegetazionali, valutazioni sull’incremento delle zone calpestate e sulle caratteristiche delle acque lacustri. Il monitoraggio andrebbe effettuato prima e durante il periodo idi balneazione per valutare correttamente gli effetti. L’assenza di un monitoraggio specifico ante operam rischia di non rendere evidente le eventuali variazioni indotte dalla balneazione
• Escludere la realizzazione di nuovi parcheggi e strutture ricettive, nonché l’incremento dell’illuminazione notturna
• Prevedere ed esplicitare forme di barrieramento fisico e di controllo per evitare la frequentazione dei turisti al di fuori dei lidi, nelle zone destinate alla natura. Confidiamo di avere pubblica risposta a queste richieste, espresse nell’intendimento di difendere il capitale naturale del nostro lago e delle sue rive.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 15 Giugno 2022
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