Follia in pronto soccorso a Gallarate, aggredisce il personale e danneggia il reparto
Fermato in strada e soccorso, dopo una notte tranquilla ha perso il controllo e ha iniziato a inveire e scagliare oggetti. Un'ora di stop per l'attività. In settimana ennesima un'altra denuncia in ginecologia
L’arrivo in ospedale in condizioni alterate nella tarda serata di giovedì, la permanenza in pronto soccorso per la notte, poi al mattino un’aggressione al personale in servizio e l’interruzione del servizio fondamentale di emergenza. Protagonista: un uomo che ha portato lo scompiglio al Sant’Antonio Abate di Gallarate (la foto è d’archivio).
L’uomo – 36 anni – è stato fermato e dalla Polizia Locale e poi soccorso dalla Croce Rossa in centro città, ai tra la zona pedonale e piazza Garibaldi, poco prima delle dieci di sera. È stato almeno in parte calmato e portato in ospedale, dove è arrivato alle 22.50, ancora in stato di agitazione e con sospetta assunzione di sostanze.
Dopo essere stato calmato, ha passato una notte tranquilla, fino alle 6.50: a questo punto infatti ha iniziato nuovamente ad agitarsi, divenendo più aggressivo. In Pronto Soccorso erano presenti (per altra ragione) alcuni agenti delle forze dell’ordine, che hanno ottenuto di riportarlo alla calma. Ma è stato solo un momento: non appena le divise si sono allontanate, l’uomo ha ripreso ad avere un atteggiamento aggressivo verso il personale, è entrato nella sala del triage e ha iniziato a lanciare oggetti.
A questo punto c’è stato il terzo intervento delle forze dell’ordine e la reazione del 36enne è stata ancora più violenta: ha divelto la porta del triage, ha danneggiato il microfono della postazione, ha colpito un infermiere agli arti inferiori (l’operatore ha avuto una prognosi di 5 giorni). Un putiferio che ha causato uno stop di un’ora del servizio del Pronto Soccorso.
A questo punto è scattata inevitabilmente la denuncia. Di certo per lesioni personali, interruzione pubblico servizio e (probabilmente) resistenza a pubblico ufficiale.
Non è certo il primo episodio al Sant’Antonio Abate, dove anche i dispositivi di sicurezza dell’area interna sono stati incrementati. Il Pronto Soccorso rimane una zona “calda”, anche se non mancano anche altri episodi: proprio questa settimana è stato denunciato per l’ennesima volta un senzatetto che frequenta i sotterranei dei reparti, spesso protagonista di episodi sopra le righe. Negli ultimi giorni ha danneggiato gli arredi e minacciato il personale della ginecologia, rimediando (appunto) nuove denunce.
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ho lavorato tanti anni e tante notti come medico di pronto soccorso è il problema mi è ben noto. quelle persone che, agitate x alcool o altre sostanze , in altre nazioni vengono usualmente portate in cella a smaltirne l’effetto, da noi vengono portate regolarmente in pronto soccorso dalle forze dell’ordine, con la scusa del controllo sanitario; e qui regolarmente provocano danni e interruzione di servizio e stress sul personale, come se in pronto soccorso di casini non ce ne fossero già abbastanza.
Il fatto è che in altri Paesi non sono così buonisti, nel senso negativo del termine, e questi individui vengono portati in cella a smaltire la sbornia almeno una notte e la mattina seguente penso vengano ammoniti per bene magari aggiungendo una bella sanzione pecuniaria. Ma noi italiani eravamo considerati, erroneamente, “brava gente” per poi scoprire che durante le guerre del secolo scorso ci siamo comportati non meglio di altri (esempio massacri di religiosi in Etiopía).