Le banche premiano la sostenibilità: 195 milioni di euro in due anni alla Lu-ve di Uboldo
L'ultimo finanziamento ricevuto in ordine di tempo è di Cassa depositi e prestiti: 40 milioni di euro per sostenibilità e occupazione
L’ultimo finanziamento in ordine di tempo ricevuto da Lu-Ve spa di Uboldo (Varese), azienda quotata sul mercato MTA di Borsa italiana, è di pochi giorni fa: 40 milioni di euro da Cassa depositi e prestiti per sostenibilità e occupazione. Nel giugno 2021, era stato il Banco Bpm a mettere sul piatto 30 milioni di euro. Nel maggio dello stesso anno, Banca Intesa Sanpaolo finanziava l’azienda della famiglia Liberali con 55 milioni di euro, 30 milioni di euro a sostegno del capitale circolante e dei piani di sviluppo dell’azienda in tema di Esg (environmental, social, governance) e altri 25 milioni per lo sviluppo dell’economia circolare. Mentre a marzo, sempre Cassa depositi e prestiti, aveva sostenuto le scelte green di Lu-Ve spa con 30 milioni di euro. Fu però il gruppo Bnp Paribas, nel 2020, subito dopo il lockdown, tra i primi a finanziare con 40 milioni di euro lo sviluppo sostenibile dell’azienda.
In poco meno di due anni la multinazionale “tascabile” di Uboldo, tra i leader mondiali nella produzione di scambiatori di calore ad aria, ha ricevuto finanziamenti per 195 milioni di euro, tutti orientati ai piani di sviluppo legati alla sostenibilità ambientale, sociale e alla circolarità economica.
LA RICERCA SUI FLUIDI
Lu-Ve Group ha da tempo concentrato la sua ricerca sui fluidi refrigeranti naturali e rispettosi dell’ambiente per introdurli nei suoi scambiatori di calore.
Le parole d’ordine del ceo Matteo Liberali sono innovazione e crescita e l’azienda dal suo esordio in Borsa non ha fatto altro che crescere con una strategia mirata di acquisizioni sui mercati più importanti, dalla Cina all’India, passando per gli Usa, e con investimenti per la creazione di nuovi siti produttivi in Europa. Nel 2015 durante la quotazione sul mercato Aim di Borsa italiana, il presidente di Lu-Ve spa, Iginio Liberali, rassicurò gli investitori con queste parole: «I soldi raccolti sul mercato non finiranno in banca, ma serviranno alla crescita del gruppo».
UNA REPUTAZIONE MOLTO ALTA
L’azienda di Uboldo in questi anni ha ricevuto molti riconoscimenti. Nel 2020 Mediobanca l’ha indicata tra le aziende più “dinamiche” in Italia e, “Il Sole24ore” l’ha inserita tra i “Campioni dell’export” per essersi distinta fra le aziende italiane con le maggiori quote di esportazione.
Fabio Liberali, responsabile della comunicazione di Lu-Ve spa, non sembra sorpreso da questa pioggia di finanziamenti: «È da oltre trent’anni che, quando parliamo del nostro modo di fare industria, affermiamo di lavorare per l’ambiente e per il sociale. Un tempo eravamo noi a inseguire le banche, ora è il contrario. Ma non è un caso, perché raccogliamo quanto abbiamo seminato».
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