Libri e lettori, gli studenti del “Cairoli” intervistano le curatrici della biblioteca di Varese
Il progetto nell'ambito del percorso di Educazione Civica: gli studenti di VC" del Liceo Classico di Varese hanno intervistato amministratori e funzionari pubblici del nostro territorio. La seconda intervista è a tema libri e lettura
Gli studenti del “Cairoli” giornalisti per un giorno. Nell’ambito del percorso di Educazione Civica, gli studenti di VC” del Liceo Classico Ernesto Cairoli di Varese, corso “tradizionale” dell’Istituto, hanno intervistato amministratori e funzionari pubblici del nostro territorio su argomenti di particolare interesse e attualità, al fine di conoscere e far conoscere la realtà in cui stanno crescendo.
La Biblioteca Civica
Intervista alla direttrice Chiara Violini e alla vicedirettrice Elena Emilitri
A cura di Giusi Presta, Viola Nastasi, Michela D’ Amico
INTRODUZIONE
La Biblioteca Civica di Varese è situata in un angolo dei Giardini Estensi, al primo piano di un palazzo antico; è caratterizzata dalla presenza di numerose sale affacciate sul verde della natura, destinate alla lettura di quotidiani e libri. Al piano terreno si trovano l’Emeroteca, una zona a scaffale aperto, e il servizio prestito libri, con i terminali per la consultazione online del catalogo.
Nella sala di consultazione e studio al primo piano i bibliotecari orientano e assistono gli utenti nelle loro ricerche, utilizzando sia le tradizionali risorse disponibili in Biblioteca (enciclopedie, repertori, manuali) sia avvalendosi anche di informazioni e materiali reperibili online o presso altre biblioteche. Grazie al servizio di prestito interbibliotecario è possibile, infatti, ottenere volumi o copie digitali di articoli e saggi dalle biblioteche pubbliche o private, comunali o universitarie, di Istituti religiosi o di Enti culturali presenti su tutto il territorio nazionale. La Biblioteca Civica di Varese custodisce al suo interno più di 350.000 volumi, disponibili a tutti i frequentatori della Biblioteca; è possibile prendere a prestito libri, audiolibri e DVD e consultare quotidiani e riviste, volumi antichi e di fondi storici. Sul sito della Biblioteca Digitale Lombarda (BDL) è possibile vedere inoltre una collezione di periodici storici varesini e i volumi di alcuni fondi (es. Fondo Scuola di mistica fascista e Fondo Guido Morselli).
La Biblioteca Civica propone anche nuove modalità di lettura, per esempio con gli ebook e gli audiolibri. Tramite la piattaforma MLOL – MediaLibraryOnLine: da questo catalogo online è possibile accedere al prestito digitale e scaricare gli ebook su vari dispositivi (computer, tablet, eBook reader e smartphone). Inoltre per chi ha difficoltà di lettura dovute all’età, a problemi di vista o di apprendimento (DSA) sono disponibili audiolibri su CD-ROM, oppure scaricabili in formato MP3 dal sito del Libro Parlato Lions o Libro Parlato di Feltre. Rappresenta simbolicamente il passato, il presente e il futuro.
Durante questa intervista abbiamo potuto discutere con la direttrice Chiara Violini e la vicedirettrice Elena Emilitri del piacere della lettura, dei progetti futuri della Biblioteca Civica e del tipo di lavoro che viene svolto ogni giorno nel luogo.
«I Patti per la lettura come un valore sociale fondamentale, da sostenere attraverso un’azione coordinata e congiunta di soggetti pubblici e privati presenti sul territorio. Considerano i libri e la lettura risorse strategiche su cui investire con l’obiettivo di migliorare il benessere individuale e dell’intera comunità, favorendo la coesione sociale e stimolando lo sviluppo di pensiero critico della cittadinanza» (Centro per il Libro e la Lettura). Con questo breve frammento del discorso fatto dal direttore dell’Istituto autonomo del Ministero della Cultura potremmo racchiudere il senso dell’intervista e l’obiettivo della Biblioteca: favorire la collettività e sviluppare il pensiero e la condivisione dei cittadini, portando con la lettura una maggiore unione sociale e il benessere del singolo e della comunità.
Se il primo fondatore vedesse la biblioteca oggi, cosa direbbe secondo voi?
Direttrice:
Baratelli viene considerato il vero primo fondatore della Biblioteca, nonostante ci sia un regolamento provvisorio che attesta l’esistenza di una libreria civica già nell’Ottocento. Fin da subito aveva sempre tenuto moltissimo alla Civica, tanto che infatti assunse un libraio milanese in grado di procurare sia libri antichi, sia quelli che allora erano considerati i best seller. Per questo, quando penso a lui o osservo per qualche istante il suo ritratto in questa sala, io me lo immagino felice: sarebbe contento di poter ammirare l’evoluzione che la sua Biblioteca ha compiuto in tutti questi anni e il tipo di lavoro che viene svolto ogni singolo giorno; e allo stesso tempo penso anche che se potesse fare una richiesta vorrebbe sicuramente che i suoi libri venissero esposti in modo tale da poter essere mostrati di più a tutti i cittadini della città.
Vicedirettrice:
Baratelli ha voluto fortemente la Biblioteca di Varese non solo per chi era già studioso, ma per favorire la cultura e lo studio per chi non aveva la possibilità di andare a scuola. L’obiettivo principale della Biblioteca di Varese oggi è questo: orientare verso il mondo della lettura anche le persone che non sono molto legate ai libri e di rendere il più possibile popolare questo tipo di ambiente a chi non lo conosce. Pertanto penso che Baratelli sarebbe molto entusiasta di questo percorso poiché mi sembra abbastanza chiaro che la «fisionomia» della Biblioteca viaggi parallelamente alla sua vocazione sociale, che era una vera e propria volontà di divulgazione della lettura e della cultura.
Cosa rappresenta secondo voi questo luogo adesso?
Vicedirettrice:
Oggi la Biblioteca rappresenta un luogo carico di affetto per i Varesini. Si trova ancora nell’edificio storico e questo significa che tante generazioni sono venute in questo posto a studiare, a prendere e vivere i libri: è un ambiente familiare per la città di Varese, dove non si percepisce minimamente la difficoltà di avvicinarvisi.
Direttrice:
Io lavoro nella Biblioteca dal 1980 e in tutti questi anni ho potuto sperimentare tante sfaccettature del mio mestiere in maniera diversa e con tante persone: posso dire quindi, che la Civica rappresenti un luogo molto caro ai cittadini. Capita infatti che alcuni scrittori ormai adulti vengano qui a presentare i loro libri e che sentano ancora quel legame affettivo che provano ripensando agli anni trascorsi da ragazzi, e secondo me è proprio questo forte legame a rendere la biblioteca un luogo tanto caro alla città.
A febbraio dell’anno scorso in diversi articoli di giornale si affermava che l’ex Caserma Garibaldi sarebbe diventata il nuovo polo culturale. A distanza di un anno, di quali informazioni disponete?
Confermiamo che l’ex caserma Garibaldi diventerà il polo culturale della Biblioteca Civica. È un luogo ameno e particolare e sarà il centro di questo nuovo progetto molto innovativo che vedremo crescere nei prossimi anni. Si tratta di una nuova biblioteca caratterizzata da ambienti profondamente vitali che riusciranno, secondo noi, a coinvolgere soprattutto i giovani. Ci sarà una serie di attività culturali importanti per la crescita morale dell’individuo, non necessariamente volte unicamente alla lettura. Speriamo che i lavori si possano concludere presto e per il resto non possiamo rivelarvi molto altro.
«Non leggete, come fanno i bambini, per divertirvi, o, come gli ambiziosi, per istruirvi. no, leggete per vivere» (Gustave Flaubert). Pensate che ancora oggi la lettura sia motivo di gioia e di serenità per le persone? Ritenete che negli ultimi anni si sia verificato, nei giovani, un calo d’interesse verso l’esperienza in biblioteca?
Vicedirettrice:
Di certo una risposta completa la trovate nella ricerca : «Diventare lettori», proprio perché non è solo la nostra voce, ma è la voce della città. Sono state riportate le interviste a venticinque lettori «forti» della biblioteca di Varese, che per l’ appunto affermano che lettori si diventa, imparando a scegliere i libri giusti, e capendo quale libro sia più adatto per un particolare momento della vita. Rispondendo alla domanda, un lettore appassionato continua a mantenersi tale: è vero che in Italia si legge meno rispetto ad altri paesi europei, come quelli del nord Europa, ma prendere il libro in biblioteca non è l’unica forma di lettura, e non è detto che sia quest’ ultima ad essere venuta meno negli anni. Quello che noi possiamo vedere è , per esempio, il dato del prestito bibliotecario, oppure il dato dell’ acquisto dei libri ,ma leggere, voi lo sapete meglio di noi, può essere anche soffermarsi su un post fatto bene sui social: non è il supporto, a far la differenza è quello che ti lascia la lettura. Chi legge per passione, dunque, continua a farlo, perché lo ritiene un’attività vitale, al pari di mangiare e respirare, attività che crea un piacere edonistico, definito dalla nostra ricerca come «il piacere dell’ancora», simile a quello appurato con una serie TV che ci piace, in quanto risponde a noi in maniera speciale : voglio ancora riprodurre quella sensazione di trasporto, di coinvolgimento, di gioia che mi dà la lettura. Da studi condotti recentemente è emerso inoltre che alcune cellule celebrali, le cellule specchio, sono in grado di creare delle simulazioni tali per cui siamo avvinti dalla lettura di un libro nello stesso modo con cui guardiamo una partita di calcio. Questo perché vengono emesse delle endorfine, delle sostanze ormonali, proprio come se stessimo giocando sul campo. Parallelamente, quando leggiamo un’azione particolarmente paurosa in un giallo, il nostro corpo secerne sostanze quali l’adrenalina della paura, come vivessimo davvero quella pagina nella vita reale.
Secondo il vostro pensiero, la biblioteca valorizza l’aspetto formativo della lettura, relativamente all’aspetto didattico?
Vicedirettrice:
Assolutamente: la biblioteca non è solo una collezione di romanzi, ma comprende anche una parte di saggistica, consistente ed importante. Quando uno studioso, o anche uno studente, si reca in biblioteca, trova una serie di volumi catalogati che gli possono essere di supporto per l’apprendimento. Fondamentale resta anche chiarire che le fonti dei libri sono fonti certe, a differenza di quello che, invece, spesso si trova online. Vi dico anche che, al divampare della pandemia, l’ OMS, cioè Organizzazione Mondiale della Sanità, ha parlato di infodemia: le false informazioni che i cittadini di tutto il mondo ricevevano erano paragonate al problema sanitario, pertanto erano pericolose tanto quanto il Covid, e hanno infatti creato tutta una serie di problematiche e fraintendimenti nei confronti di tutte quelle operazioni, come i vaccini, che andavano in direzione di risolvere la pandemia. Perciò recandovi in biblioteca e consultando fonti bibliografiche, avrete delle informazioni certe. Funzione importante della biblioteca non è solo didattica, ma nei prossimi anni sarà quella di essere depositaria delle informazioni corrette da dare alla cittadinanza.
Direttrice:
Aspetto formativo della lettura e della biblioteca possono essere anche le iniziative che abbiamo svolto con la partecipazione delle scuole. Si tratta di percorsi studiati appositamente per avvicinare il libro ai lettori, come per l’ iniziativa CACCIA AI LIBRI, pensata insieme alle volontarie del servizio civile. Adesso li stiamo facendo in piccolo, ma poi speriamo di avere la possibilità di moltiplicarli, al fine di dare un’idea di ciò che la biblioteca rappresenta e del patrimonio di informazioni certe che qui si possono trovare, in base anche all’argomento di cui si è più appassionati. Per molti dei nostri percorsi didattici ci capita di collaborare anche con la Biblioteca dei Ragazzi, e nel nuovo polo culturale amplieremo ancora di più iniziative di questo tipo.
Quali dovrebbero essere, a vostro avviso, gli obiettivi di ciascuna biblioteca? E della vostra?
Vicedirettrice:
Certo le biblioteche sono molte, e collocate in contesti differenti. La biblioteca nell’Università è dedicata esclusivamente alla ricerca, e i libri che lì vengono acquistati sono dunque per la ricerca, sono settoriali, a seconda della facoltà. Il polo opposto è rappresentato dalle biblioteche così dette «di prossimità», quelle di quartiere, estremamente vicine alle realtà che le circondano, e pertanto fungono da riferimento per tutta la vita che avviene nel paese, e ospitano anche vari corsi e animazioni. L’anziano che abita in paese, dunque, siccome il Comune potrebbe tenere degli orari più estremi, si reca in biblioteca anche per chiedere una mano, in vari ambiti. Quanto alla nostra Biblioteca Civica, che è la Biblioteca della città di Varese, secondo me si situa nel mezzo tra queste due vocazioni, perché da un lato è custode dell’informazione, della cultura cittadina, dall’altro è frequentata da studiosi che vogliono approfondire determinati argomenti, mantenendo in entrambi i casi un ruolo formativo, che è quello proprio della lettura, che, grazie a vari eventi, proposte, collaborazioni e workshop si apre alla vita degli abitanti di Varese.
Direttrice:
Assodato che esistono varie tipologie di biblioteche, gli obiettivi sono molteplici. Accanto ai servizi tradizionali, quali il prestito di un libro e la ricerca, si affiancano anche degli obiettivi trasversali, volti alla promozione della lettura e del libro. Come spiegava Elena, questa vocazione che le biblioteche capoluogo proprio per legislazione hanno, cioè di essere punto di
riferimento per la produzione di quanto viene pubblicato di storia e cultura locale per l’ intera provincia, si riflette, per una biblioteca comunale quale è la Biblioteca Civica di Varese, nel voler mantenere viva la memoria di un territorio, in questo caso varesino. Anche i progetti proposti dalla Biblioteca dei Ragazzi hanno il desiderio di far crescere la voglia di leggere fin dai primi anni di vita. Non a caso è nata l’ iniziativa «Nati per leggere», estesa a tutte le biblioteche e le librerie della Lombardia, che esalta ed evidenzia l’ importanza della lettura fin dal grembo materno, sulla base di alcuni studi sull’argomento. Un altro obiettivo rimane pertanto quello di incentivare la fruizione in Biblioteca, divisi in fasce di età, a trecentosessanta gradi.
Preoccupiamoci anche dell’aspetto pratico del vostro lavoro: da quando uno scrittore pubblica un nuovo libro, a che esso raggiunga gli scaffali della biblioteca passa un considerevole tempo. Come avviene la selezione dei libri?
Direttrice:
Diciamo che l’acquisto dei libri viene sempre preceduto da pratiche amministrative. Acquistare un libro per la biblioteca presume che a bilancio ci siano dei soldi, e per spenderli è necessario prima scegliere il fornitore, che sia un libraio o un grossista. Appena queste risorse, provenienti dal bilancio comunale, vengono rese disponibili, l’acquisto di un libro viene effettuato online se il distributore è un grossista, invece nel caso di contratti con le librerie locali, allora la scelta viene fatta direttamente in libreria, considerando le novità editoriali e le preferenze di una molteplicità di lettori. Dovendo gestire una biblioteca pubblica, spesso ci capita di ordinare romanzi di narrativa, senza trascurare gli argomenti di saggistica, ma facendo in modo che essi occupino il giusto spazio in una biblioteca comunale, che non è, per l’appunto, una biblioteca universitaria. Consultiamo spesso i nostri fornitori, per vedere dove la biblioteca è più carente, coerentemente rispetto a ciò che proponiamo nelle varie attività. Quando il libro arriva in biblioteca giunge sullo scaffale dopo essere stato catalogato: un libro non catalogato su 350.000 documenti si disperde in un mare magnum di volumi. Ma grazie alla passione dei nostri bibliotecari e catalogatori, pur prestando attenzione alla quantità di libri da catalogare, in non meno di una settimana, al più dieci giorni , il libro arriva sullo scaffale. Mi piace sempre sottolineare che noi partecipiamo a un catalogo collettivo. Questo è quanto successo per la nostra ricerca, «Diventare lettori»: è già stata catalogata e dunque le altre biblioteche sanno che questo libro è già pronto per essere etichettato e messo sullo scaffale.
Vicedirettrice:
Certo, gli acquisti non li fa una persona sola, questo perché è utile una molteplicità di visioni. Alcuni dei nostri colleghi lavorano al front office e inseriscono titoli di libri, trovati leggendo il quotidiano e le altre novità editoriali, che la biblioteca potrebbe acquistare. L’utenza stessa è assai partecipe, e dunque una parte degli acquisti si fa sui desideri dell’utente. Può accadere infatti che recandosi in biblioteca egli non trovi il libro desiderato e compili pertanto una richiesta scritta. Dunque, è la città che costruisce insieme a noi il catalogo, e infatti chiediamo sempre ai ragazzi del servizio civile quali sono i trenta libri che acquisterebbero, ma che non ci sono in biblioteca. Negli ultimi anni, inoltre, per fare in modo di avvicinare i giovani della vostra età alla biblioteca civica abbiamo acquistato delle Graphic Novel, come i manga, che arrivano direttamente tradotti dal Giappone.
Sono tanti i nomi di scrittori importanti che hanno partecipato all’iniziativa «Incontri d’autore», non si può che essere soddisfatti…
Direttrice:
Esattamente. Da tanti anni la biblioteca ospita nella Sala Morselli quest’iniziativa. In genere si tratta di autori locali, che per affezione verso la biblioteca chiedono la disponibilità della sala, ed è proprio l’affetto che provano verso questo luogo che li porta a prediligere questa sede per la presentazione del proprio libro. Nel cuore dell’immaginario collettivo, perciò, la Biblioteca rappresenta uno dei cuori della cultura della città di Varese. «Incontri d’autore» rappresenta pertanto una rassegna molto apprezzata dai varesini e da noi, perché giungono autori da tutta la provincia e dalla città, poiché hanno a cuore questo luogo.
Quattro anni fa il sito «the richest» ha pubblicato la classifica dei generi narrativi più venduti, sulla base dei guadagni degli autori e dei rapporti sulle tendenze del settore: al primo posto i romanzi, specie se d’amore, poi gialli, seguiti da quelli che trattano di religione, e ancora fantascienza e fantasy, alla fine horror. Sentire di dover adottare lo stesso tipo di classificazione? a vostro avviso, vi è un genere che prevale sugli altri?
Vicedirettrice:
Dalle ricerche svolte è emersa una preferenza per il genere giallo da parte del varesino. Supera persino i romanzi d’amore. Sono presenti anche concorsi dedicati interamente a questo genere, come il ‘’giallo Ceresio’’, per cui gli autori accorrono da tutta Italia. Ovviamente è personale, c’è chi predilige la fantascienza, gli horror e altri generi.
Direttrice:
Sono presenti anche tanti autori locali che si dedicano al giallo, anche come genere di scrittura è molto gettonato. Inoltre, dalle statistiche la narrativa si distribuisce in maniera abbastanza omogenea sui diversi generi letterari.
Un articolo di Varesenews annunciava il ritorno dell’iniziativa “#Inbiblioteca”, e il bando per i partecipanti sarebbe scaduto il 20 gennaio. Di che cosa si tratta? Promuovete altre iniziative di questo tipo?
Vicedirettrice:
Questa iniziativa, oltre a proporre la tipica presentazione dell’autore della propria opera, coinvolge l’associazionismo culturale di Varese per approfondire anche diversi argomenti con reading, concerti o mostre. Sono anche proposte bibliografie sull’argomento. Un esempio può essere quello della birra artigianale: ci si informa su essa e sulle sue origini e si torna a casa con tutti i libri della biblioteca su quell’argomento; ovviamente si tengono incontri di varia natura, talvolta molto colti. Il fine è quello di vivere la Biblioteca, non solo quello di prendere un libro, ma vivere esperienze che potranno poi essere approfondite tramite la lettura. Da un paio d’anni viene scelto un tema che funga da filo conduttore, come nel 2020 il tema era il Giappone. L’offerta del 2020 purtroppo è stata bloccata a causa della pandemia. Quest’anno proponiamo
l’Odissea.
Spesso una biblioteca viene associata al profumo dei libri, emanato dalla carta. Ma con la crescente digitalizzazione, quest’associazione non è più così scontata…
Vicedirettrice:
Ormai dal 2019 la biblioteca propone in parallelo al prestito cartaceo quello degli e-book. Quindi è possibile con la medesima tessera iscriversi a MediaLibraryOnLine dove scaricare gratuitamente degli e-book. Inizialmente non erano molti gli utenti a ricorrere a questo servizio, tuttavia dopo i primi sei mesi di pandemia questo è decollato. Tale ritmo è rimasto oggi invariato. La Biblioteca non si schiera da una parte o dall’altra. Il sistema digitale porta indubbi vantaggi, tuttavia in molti sostengono di non provare il medesimo trasporto non avendo il libro in mano. Consideriamo coloro che prediligono gli e-book dei lettori a tutti gli effetti.
Direttrice:
Per esperienza personale, leggo più libri cartacei che e-book; tuttavia se la lettura mi coinvolge le differenze spariscono, pur adorando il profumo della carte e ammirare i vari tipi di carta più o meno pregiati. Inoltre nel periodo della pandemia abbiamo acquistato molti utenti remoti grazie alla capacità del testo di fluire in un formato diverso rispetto a quello cartaceo.
Da anni esiste anche il servizio biblioteche della provincia di Varese, che collega la rete bibliotecaria provinciale ed è un gran vantaggio per i cittadini. Cosa ha portato di nuovo?
Direttrice:
Il servizio si occupa di veicolare i libri delle diverse biblioteche sul territorio provinciale. Questo ottimizza gli acquisti e porta un vantaggio all’utente che può spaziare su una banca dati più ampia. Pertanto se una biblioteca non riesce a reperire una novità editoriale può chiedere ad un’altra del circuito provinciale. È davvero un arricchimento.
Un’ultima domanda: cosa vi aspettate dal futuro? Vi sentite fiduciose in merito al destino delle biblioteche e della lettura?
Vicedirettrice:
Assolutamente sì. La lettura è un traino delle passioni dell’uomo, che non si spengono mai. Come già accennato una sfida sarà costituita dal nuovo polo culturale, che sarà anche l’anima della biblioteca e che cambierà la relazione tra gli utenti e i libri. Questo però ci consente di avvicinarci a quelle che sono le grandi biblioteche del Nord Europa, crediamo sarà un bel salto di qualità per Varese.
Giusi Presta, Viola Nastasi, Michela D’Amico
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