Metamorfosi urbana a Varese: dalle cascine agli Hotel, le trasformazioni della zona alla prima cappella
La 66esima puntata della rubrica di Fausto Bonoldi sale verso il sacro Monte
Ogni lunedì, con una passeggiata virtuale, la rubrica “Metamorfosi urbana” vi racconta le trasformazioni che ha subito Varese negli ultimi cento anni, da quando cioè è diventata capoluogo di provincia. A firmarla è Fausto Bonoldi, storica firma del giornalismo varesino che su questo argomento, che tratta da anni nel gruppo Facebook La Varese Nascosta, ha scritto anche un libro edito da Macchione, dal titolo “Cara Varese come sei cambiata“
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Metamorfosi urbana, sessantaseiesima puntata: dalle cascine agli Hotel, le trasformazioni della zona alla prima cappella
Quando, nel 1604, fu messa in cantiere la Via del Rosario progettata, con le cappelle, dal magister Giuseppe Bernasconi, architetto e costruttore di strade, nella zona sorgeva la Cascina
Morona, accanto alla quale fu edificato, sempre su progetto del “Mancino”, l’oratorio dell’Immacolata Concezione.
La cascina era la sede di una grande comunità agricola che, tra le altre attività, coltivava la vite
sui ronchi scavati nella montagna. Il complesso rurale fu demolito dopo l’arrivo del tram alla Prima Cappella (1895), quando l’attività agricola cedette il passo all’accoglienza di pellegrini e turisti.
Sulla parte dell’area più vicina all’Arco del Rosario, a fianco del Conventino, era già stato edificato dalla famiglia Spagnoli l’albergo ristorante Riposo che fu inaugurato il 15 maggio 1877 e che, come riporta Fernando Cova nella sua storia dell’accoglienza a Varese, nel 1896 fu dotato del primo impianto d’illuminazione a gas, su progetto dell’ingegner Ernesto Brusa.
Di un Hotel “Riposo”, “un alberghetto a pie’ della salita della Madonna del Monte”, scrive, in una lettera del 29 luglio 1880 al fratello Mario, Giovanni Verga, che alla Prima Cappella, “in mezzo a una natura splendida”, stese forse una parte dei Malavoglia e di certo, come sappiamo dall’amica professoressa Ivana Pederzani, “Il marito di Elena”, romanzo postverista pubblicato dall’editore milanese Treves nel 1882, un anno dopo i Malavoglia.
Nel Novecento l’edificio dell’albergo Riposo fu ristrutturato e il 5 settembre del 1962 vi fu aperto l’Hotel Du Parc, che poi lasciò spazio alla sede dell’Istud, la prima business school italiana, prima della trasformazione dell’immobile in un residence, il condominio Vittoria. Sventato il progetto di costruire nel parco un parcheggio sotterraneo, il terreno che sarebbe dovuto essere sacrificato alle auto è stato acquistato da una parte dei condomini del “Vittoria”.
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