“Metodo e lavoro di squadra: così stiamo riportando il Lago di Varese alla Balneabilità”

Il 2 luglio parte la fase di balneazione sperimentale con una festa tra Bodio e la Schiranna. Intervista all'assessore Raffaele Cattaneo che ha seguito i tre anni di lavoro dell'accordo quadro che ha portato a questo risultato

raffaele cattaneo

Metodo, lavoro di squadra e monitoraggio. Sono questi, secondo l’assessore regionale all’Ambiente e Clima Raffale Cattaneo, gli elementi che hanno fatto la differenza rispetto ai precedenti tentativi di riportare il Lago di Varese in condizioni compatibili con la balneabilità.

Un tentativo, quello attuale, che oggi taglia un traguardo importante e che deriva da un lavoro lungo tre anni: da quando nell’aprile del 2019 venne firmato l’atto costitutivo dell’Accordo Quadro di Sviluppo Territoriale Lago di Varese di cui l’assessore è stato coordinatore.

Assessore, ci sono stati altri tentativi in passato per raggiungere l’obiettivo della balneabilità, cosa è cambiato questa volta?

La prima differenza è stata di metodo e sta tutta nel modo con cui abbiamo lavorato all’interno di un accordo che ha coinvolto tutti i soggetti interessati. Per quella che è stata la mia esperienza posso dire che è il metodo con cui abbiamo sbloccato, ad esempio, la Pedemontana, l’Arcisato-Stabio e altre opere importanti per il territorio: la premessa è quella di mettere al tavolo tutti i soggetti coinvolti, un tavolo dove ognuno può portare criticità e lavorare insieme alle soluzioni. Per funzionare ci devono stare insieme il livello politico e quello tecnico. In questo caso c’erano i comuni, la provincia, la camera di commercio, le associazioni e poi c’era la segreteria tecnica che sulla base degli input lavorava sull’obiettivo.

accordo quadro lago di varese

Possibile che siano bastati “appena” tre anni?

Va ricordato che non partivamo da zero e non abbiamo buttato via quello che c’era stato prima. Ad esempio il sistema di prelievo ipolimnico c’era da 20 anni, non funzionava perché aveva delle criticità ma non era un’impostazione sbagliata, c’era da risolvere un problema di odore che con accorgimenti tecnici abbiamo risolto. Questo ha consentito di estrarre 4 tonnellate di fosforo all’anno ed è uno degli elementi strutturali e oggettivi del miglioramento delle acque.

Il sistema di prelievo migliora le acque ma come si stanno impedendo le nuove fonti di inquinamento?

Fondamentale è stato il grande lavoro fatto con Alfa Srl che è partito dal monitoraggio della situazione e la progettazione degli interventi da fare. Abbiamo ispezionato mille chilometri di fognatura e individuato gli interventi più urgenti per correggere le situazioni che portavano ancora nel lago nutrienti dell’eutrofizzazione. Molti interventi sono ancora in corso. Stesa cosa abbiamo fatto con i comuni per il monitoraggio degli scarichi abusivi.

Come sapete con certezza che tutto stia funzionando?

L’ultimo aspetto che ha fatto la differenza è stato proprio il sistema di monitoraggio della qualità delle acque. Come quando si cura un malato tutti i giorni si fanno gli esami e si rilevano i dati sullo stato del paziente allo stesso modo abbiamo fatto con il lago. Abbiamo costruito un meccanismo per il monitoraggio costante della condizione delle acque. Adesso esiste un’analisi che lavora h24 con le boe in acqua e sulle sponde si arriverà ad un prelievo al giorno. Questo sistema ci ha dato riscontri sempre più frequenti su un trend di miglioramento e ci ha anche permesso di individuare per tempo situazioni di criticità, ma non di allarme, che ci hanno fatto capire dove intervenire.

lago di varese

Quanto è costato questo lavoro?

Il principale contributo è arrivato naturalmente dalla Regione. Era impossibile che i piccoli enti potesse arrivare da soli al volume di finanziamenti necessari ad affrontare questo percorso. Parliamo di un intervento da circa 12 milioni di euro dei quali 10 sono arrivati da Regione Lombardia. Voglio anche ringraziare i consiglieri regionali che hanno lavorato a questo obiettivo, consiglieri di maggioranza e minoranza, penso ad esempio a Monti che ha materialmente lavorato all’emendamento al bilancio.

Cosa può dire a chi ancora oggi non si fida? A chi guarda l’acqua e in alcuni punti la trova ancora molto torbida o maleodorante?

L’equivalenza acqua limpida uguale ad acqua pulita è sbagliata. L’inquinamento non si vede dalla torbidezza. Noi abbiamo un lago che per ragioni naturali raramente avrà un’acqua limpidissima, soprattutto nei mesi caldi. Questo vale per tanti altri laghi, ad esempio il lago Trasimeno che non è un lago limpido ma è comunque balneabile. Chiariamo: il lago di Varese non diventerà mai la Costa Smeralda, non perché sia inquinato ma perché ha un equilibrio naturale diverso. Quello che è importante è che si tengano sotto controllo gli inquinamenti dannosi per la salute. Il livello di fosforo era arrivato a 550 parti per milioni nelle acque nel momento di picco. Tre anni fa era fra 80 e 100. Oggi il valore peggiore che registriamo è 54. È un dato che scende nei mesi estivi, quando si arriva intorno a 30 che è il dato naturale previsto. Naturalmente abbiamo previsto un sistema di allerta precoce che permetterà di fotografare in tempo reale la situazione delle acque in caso di problemi. Le dico con una frase perché molti ancora non si fidano.

Dica..

La verità sulla balneabilità del lago è che adesso è una cosa vera ma è stata falsa talmente a lungo che per molti continua a non essere credibile.

Lei lo farà il bagno il 2 luglio?

Io farò il bagno così come altri che hanno lavorato con serietà a questo progetto. Il 2 luglio sarà una festa e un momento di approfondimento. Faremo un momento pubblico di resoconto del lavoro dl AQST dove illustreremo pubblicamente i risultati del lavoro. E siccome parte questo periodo sperimentale di balneazione a Schiranna e Bodio ci sarà una traversata a nuoto e altre iniziative di festa.

Cosa succederà dal 2 luglio in poi?

Innanzitutto fino al 31 agosto testeremo questa balneazione sperimentale anche per vedere cosa succede alla qualità delle acque. Non ci aspettiamo particolari criticità. E poi proseguirà il lavoro previsto dal nostro accordo quadro. A quel punto tutti si dovrà lavorare ad una fase successiva: rendiamo il nostro lago un esempio di sostenibilità: un luogo che sia modello di attrattività turistica sostenibile e rispetto dell’ambiente. Per intenderci: niente colate di cemento in riva al lago di Varese, questa è la volontà di tutti i soggetti coinvolti, ma esempi virtuosi e sostenibili di valorizzazione di questo importantissimo patrimonio del nostro territorio.

Tomaso Bassani
tomaso.bassani@varesenews.it

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Pubblicato il 25 Giugno 2022
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