Per il terziario varesino la situazione è difficile ma la capacità di resistere è tanta

La situazione è difficile, ma non abbastanza per licenziare o indebitarsi: questa solidità di fondo dell’imprenditoria varesina è emerse in una indagine presentata nel convegno organizzato da Federmotorizzazione e Confcommercio Varese

Confcommercio varie

Per il terziario della provincia la situazione è difficile, ma non abbastanza per licenziare o indebitarsi. Questa solidità di fondo dell’imprenditoria varesina è confermata da una indagine dell’Osservatorio di Format Research presentata in un convegno organizzato da Federmotorizzazione e Confcommercio Varese.

Basata su 150 interviste, l’indagine chiede agli imprenditori varesini innanzitutto quanta fiducia hanno sulla situazione economica generale dell’Italia. Ed è decisamente scarsa: tra chi pensa che sia migliorata la percentuale è infatti solo del 17,4%.

Il 40,6% degli intervistati al contrario ha affermato che la situazione è peggiorata rispetto al trimestre precedente, mentre il 42% è convinto che la situazione è rimasta invariata. Valori simili sono stati dichiarati anche per quanto riguarda i ricavi dell’azienda: per il 45% degli imprenditori risultano invariati, mentre il 40% li ha visti peggiorare.

In compenso, l’occupazione non ha subìto cambiamenti da questa situazione fosca: l’occupazione in azienda per il 75% degli intervistati è rimasta invariata. Percentuali basse invece sia per chi annuncia un peggioramento della situazione occupazionale (11,7%) sia per chi sostiene che sia migliorata (il 12,6%).

Il dato più interessante però è quello che l’aumento dei prezzi delle forniture, dichiarato dal 79,4% degli imprenditori, non ha causato scossoni nella capacità di accedere alle risorse per compensare le maggiori spese.

La provincia di Varese infatti continua a essere molto solida dal punto di vista del credito: Innanzitutto, il 74,9% degli imprenditori non ha avuto bisogno di ricorrervi, ma tra chi ne ha fatto richiesta – il 25,1% – il 71,6 ha visto accogliere la la domanda, per il 63,6% dei quali  per l’intera somma richiesta. Una media molto superiore a quella italiana, dove la richiesta viene totalmente accolta solo nel 52% dei casi. Inoltre, il dato di chi ricorre al credito è in discesa: nella precedente rilevazione riguardava circa il 38% degli intervistati.

L’INDAGINE PRESENTATA NEL CORSO DI UN CONVEGNO SULLA NUOVA MOBILITÀ E SULLE RIPERCUSSIONI SUL SETTORE

L’indagine è stata presentata nel corso dell’incontro di Federmotorizzazione che ha dibattuto sulle conseguenze della decisione di abbandonare dal 2035 lo stop alle alimentazioni endotermiche dei veicoli, e si è tenuto nella sede Ascom di via Valle Venosta a Varese, con molti relatori di rilevanza nazionale: dal presidente di Federmotorizzazione Simonpaolo Buongiardino all’onorevole e componente della commissione commercio alla cameraLuca Squeri .

«Quello della mobilità è un tema attuale che ci toccherà per tanti anni, per le difficoltà che migliaia di imprese avranno nei prossimi anni, e per questo ringrazio il presidente di Federmotorizzazione Simonpaolo Buongiardino che ha voluto organizzare proprio a Varese questo convegno. Nella nostra provincia sono circa 2500 imprese nel settore dell’automotive, della vendita e delle riparazioni, per un numero di quasi 10mila collaboratori operanti nel settore» ha spiegato Rudy Collini, presidente di Confcommercio Uniascom Varese che ha anche annunciato la nascita di un presidio di Federmotorizzazione a Varese, il cui coordinatore sarà Roberto Scavuzzo, anch’egli relatore all’incontro.

LO STREAMING DELL’INTERO CONVEGNO

Stefania Radman
stefania.radman@varesenews.it

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Pubblicato il 21 Giugno 2022
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