Il Varese scrive al Comune: “Vogliamo la Serie C”. Ma resta qualche attrito

La società biancorossa formalizza la disponibilità al ripescaggio come richiesto da Palazzo Estense ma non darà garanzie finanziarie per i lavori allo stadio

stadio franco ossola varese

Sì al ripescaggio in Serie C se ce ne fosse la possibilità, no a eventuali garanzie monetarie per i lavori necessari allo stadio “Franco Ossola”. Dopo l’incontro di ieri a Palazzo Estense, il presidente del Città di Varese (calcio) Stefano Amirante ha formalizzato con una lettera la volontà della società biancorossa ad accettare la promozione nella terza serie, nel caso i regolamenti lo consentiranno.

Un documento necessario, richiesto dal sindaco Davide Galimberti, per dare il via libera al Comune dal punto di vista dei lavori utili a mettere a norma lo stadio in vista del campionato di Serie C. Amirante spiega nella nota di aver ricevuto la conferma da parte del segretario della Lega Pro Emanuele Paolucci e dal responsabile omologazioni Giancarlo Vigiani, che non saranno concesse deroghe alla data del 19 luglio: entro quel giorno sarà obbligatorio aver ultimato i lavori di adeguamento, certificati dall’apposita commissione.

I responsabili della Lega Pro hanno intanto concordato con il Varese un sopralluogo all’impianto di Masnago per verificare di persona quali dovranno essere gli interventi necessari. Non appena sarà disponibile la data, il presidente Amirante la comunicherà anche a Palazzo Estense.

Sul fronte delle garanzie finanziarie sui lavori invece, il Città di Varese è chiaro: non è disposto a fornirle per molteplici motivi. Per l’onerosità dell’iscrizione alla C (non essendo una promozione diretta ma un ripescaggio tramite playoff è necessario versare una tassa una tantum), per l’indefinitezza della cifra necessaria, per i tempi stretti e soprattutto perché lo stadio è di proprietà del Comune che non lo ha dato in gestione né al Varese né ad altre società. Di seguito un passo della lettera del numero uno biancorosso.

«Si tratta di lavori su un bene altrui, effettuati dall’ente proprietario e necessari per l’omologazione dell’impianto allo svolgimento di un campionato professionistico di calcio, ma di certo non esclusivamente giustificati da tale motivazione a maggior ragione alla luce della Vostra legittima volontà di concedere l’uso dell’impianto per lo svolgimento di gare organizzate da altre federazioni sportive oltre che per l’uso continuativo (quantomeno della parte di struttura e servizio) da parte di altre società affiliate alla FIGC»

In calce al documento, Amirante ricorda al Comune che il primo requisito per essere ripescati in Serie C è quello di iscriversi prima alla Serie D e anche per questo è necessaria una documentazione relativa allo stadio. Insomma, si procede almeno con gli atti formali, ma la sensazione è che da entrambe le parti ci sia ancora una certa diffidenza. Da dissolvere al più presto, per il bene dello sport varesino.

Incontro per il “Franco Ossola”, Galimberti: “Lavori sì, ma con l’impegno scritto del Città di Varese”

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Pubblicato il 09 Giugno 2022
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