Una gita all’Orrido di Cunardo con il Gruppo Speleologico Prealpino
Domenica 24 luglio visite guidate, dalle 10 alle 16 su prenotazione, nelle grotte. Alla Baita del Fondista sarà dotata di allestimento interattivo dedicato all’azione incessante dell’acqua nel processo di formazione di questa particolare area carsica
Si svolgerà nella giornata di domenica 24 luglio la seconda edizione di: “La pietra e l’acqua nelle grotte di Cunardo“, evento organizzato dal Gruppo Speleologico Prealpino in collaborazione con il Comune di Cunardo, il Parco Campo dei Fiori e il Gruppo Grotte CAI Carnago.
Da alcuni anni nel periodo estivo questa bella iniziativa viene puntualmente riproposta, riscuotendo ogni volta notevole successo, come testimoniato dalla grande partecipazione di amanti della natura ed escursionisti, e con essi intere famiglie desiderose di trascorrere un paio d’ore all’insegna dell’avventura. Le visite alle grotte questa volta sono state organizzate contestualmente ad un’altra bella iniziativa che vede protagonista la “Baita del Fondista”, ubicata a poca distanza dal complesso sotterraneo, struttura che offre accoglienza e ristoro a gruppi di escursionisti, ciclisti e sciatori. Posta al centro della rete cicloturistica delle Valli Varesine, e dotata di colonnina di ricarica per le e-bike, la Baita del Fondista rappresenta inoltre la porta di accesso ad un territorio dalla storia geologia peculiare, e domenica mattina sarà dotata di allestimento interattivo dedicato all’azione incessante dell’acqua nel processo di formazione di questa particolare area carsica. Al pubblico verrà proposto un racconto per immagini che illustra il viaggio del fiume Margorabbia, uno dei corsi d’acqua più significativi nel Parco del Campo dei Fiori, lungo il suo tragitto dalle sorgenti in Valganna alla foce del fiume Tresa.
Un percorso lungo il quale alimenta magli, mulini e opifici, per poi sprofondare sottoterra e riapparire all’Orrido di Cunardo. Alle ore 10.30 si svolgerà la cerimonia inaugurativa alla presenza di varie autorità tra cui il sindaco di Cunardo Giuseppina Mandelli che parlerà dei valori di un territorio, il presidente della Comunità Montana del Piambello Paolo Sartorio che parlerà delle strade dell’acqua, il Presidente del Parco Campo dei Fiori Giuseppe Barra che esprimerà l’importanza di fare rete e la geologa e guida ambientale Donatella Reggiori che illustrerà le tematiche “I segni del territorio”, una narrazione lunga milioni di anni”. Seguirà un rinfresco offerto a tutti i presenti e nel pomeriggio sono anche previsti laboratori narrativi per i più piccoli.
Posta al centro della rete cicloturistica delle Valli Varesine, e dotata di colonnina di ricarica per le e-bike, la Baita del Fondista rappresenta inoltre la porta di accesso ad un territorio dalla storia geologia peculiare, e domenica mattina sarà dotata di allestimento interattivo dedicato all’azione incessante dell’acqua nel processo di formazione di questa particolare area carsica. Al pubblico verrà proposto un racconto per immagini che illustra il viaggio del fiume Margorabbia, uno dei corsi d’acqua più significativi nel Parco del Campo dei Fiori, lungo il suo tragitto dalle sorgenti in Valganna alla foce del fiume Tresa. Un percorso lungo il quale alimenta magli, mulini e opifici, per poi sprofondare sottoterra e riapparire all’Orrido di Cunardo. Questo complesso sotterraneo rappresenta a tutti gli effetti una vera e propria eccellenza naturalistica del varesotto, essendo l’unico traforo idrogeologico presente in Lombardia. Per tale ragione ogni anno è meta di migliaia di visitatori, soprattutto scolaresche e appassionati i quali, avvalendosi della collaborazione e competenza degli speleologi, si garantiscono un’escursione piacevole e priva di pericoli. Un percorso sotterraneo davvero suggestivo e coinvolgente, un “viaggio” all’interno della montagna lungo le antiche vie del fiume Margorabbia, lo stesso che migliaia di anni fa ha iniziato a scavare e modellare le gallerie, oggi meta dei visitatori. Ci si inoltrerà per alcune centinaia di metri nel sottosuolo, dove sono più evidenti le tracce lasciate dai meccanismi idrogeologici che hanno originato questa interessante grotta.
La guida descriverà quali fenomeni naturali hanno concorso nella sua formazione, tornando poi in superficie dopo aver trascorso circa 45 minuti nel sottosuolo, entusiasti e soddisfatti per la singolare esperienza. Gli speleologi forniranno a tutti i visitatori un casco dotato di impianto di illuminazione, ma si raccomanda di giungere con un abbigliamento adeguato, vale a dire scarpe pesanti con una buona suola in gomma, calzoni lunghi, una felpa, un giubbino tipo K-Way e possibilmente un paio di guanti gommati, come quelli da giardinaggio, equipaggiamento necessario per poter affrontare più comodamente e in sicurezza il percorso ipogeo. Le visite alle Grotte di Cunardo saranno possibili dalle ore 10.00 del mattino sino alle 16.00 con orario continuato, ma partecipare ad una di queste visite è però necessario prenotarsi per tempo, poiché è indispensabile organizzare al meglio i vari gruppi.
La postazione degli speleologi sarà ben evidente a tutti, si tratta di un gazebo posizionato lungo la strada che da Cunardo scende in direzione Ferrera. Mentre per l’auto si consiglia di approfittare dei parcheggi posizionati alcune centinaia di metri prima del punto di partenza per la grotta. Sul posto verranno inoltre distribuiti opuscoli illustrati e descrittivi dell’Orrido, con la possibilità di prenotarsi per altre visite guidate in grotte del varesotto. Per coloro che volessero proseguire la visita delle bellezze locali, consigliamo anche le “Cascate di Ferrera”, ubicate ad alcune centinaia di metri di distanza, oppure l’antico mulino e il maglio posizionati lungo il corso del fiume, anch’essi non molto distanti dall’area delle grotte.
Chi desidera prenotarsi o ricevere ulteriori informazioni riguardanti le modalità di partecipazione alle visite guidate presso le Grotte di Cunardo può contattare gli speleologi su info@speleoprealpino.it
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