Fu manifestazione o flash mob? Il consigliere di Busto Arsizio Matteo Sabba a processo
Prima udienza per il processo nei confronti del consigliere comunale per manifestazione non autorizzata quando il 2 maggio 2020 scese in piazza insieme ad un gruppo di commercianti per protestare contro il lockdown delle attività

Era il 2 maggio 2020, pieno lockdown della prima ondata di covid, la gente cantava ai balconi ed esponeva striscioni con le scritte “Andrà tutto bene” mentre in piazza Santa Maria a Busto Arsizio un gruppo di commercianti capitanati da Matteo Sabba manifestava contro la decisione del governo di chiudere le attività commerciali per fermare la catena di contagi che stava investendo come un treno in corsa le strutture sanitarie di tutto il Paese.
La protesta non venne comunicata al Commissariato di Busto Arsizio dall’allora presidente del Distretto Urbano del Commercio in quanto si sarebbe trattato di un flash mob e non di una manifestazione che invece richiede l’autorizzazione del commissariato di pubblica sicurezza.
Non la pensò così il dirigente del Commissariato di Busto Arsizio che procedette alla denuncia dell’organizzatore per manifestazione non autorizzata, poi sfociata in un decreto penale di condanna (sostanzialmente una multa) che Sabba ha contestato impugnandolo, attraverso il suo legale Roberto Aventi.
Proprio per questo la vicenda è ora approdata davanti al giudice Daniela Frattini del Tribunale di Busto Arsizio che dovrà approfondire la questione ascoltando le parti.
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