Metamorfosi urbana a Varese: quando piazza Libertà era libera dal cemento
La 67esima puntata della rubrica di Fausto Bonoldi torna a Casbeno
Ogni lunedì, con una passeggiata virtuale, la rubrica “Metamorfosi urbana” vi racconta le trasformazioni che ha subito Varese negli ultimi cento anni, da quando cioè è diventata capoluogo di provincia. A firmarla è Fausto Bonoldi, storica firma del giornalismo varesino che su questo argomento, che tratta da anni nel gruppo Facebook La Varese Nascosta, ha scritto anche un libro edito da Macchione, dal titolo “Cara Varese come sei cambiata“
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Metamorfosi urbana, sessantasettesima puntata: quando piazza Libertà era libera dal cemento
Ecco come appariva, circa un secolo fa, il lato meridionale dell’attuale piazza Libertà, prima ancora che fosse intitolata al Littorio. In fondo al viale d’accesso si faceva notare nella sua eleganza il Grand Hotel Excelsior, aperto nel 1874 dalla società formata da Giacomo Limido, Gerolamo Garoni e Eugenio Maroni Biroldi nella dimora dei Morosini costruita nel Settecento dai Recalcati.
A sinistra sorgeva ancora l’antico campanile della chiesa di San Vittore, poi demolito e sostituito con l’elegante torre campanaria progettata dall’ingegner Mario Cantù, inaugurata l’11 marzo del 1934. Un anno prima era stata completata la costruzione del Palazzo del Littorio progettato dall’ingegner Mario Loreti. L’attuale sede della Questura era stata destinata in origine a ospitare la Federazione provinciale del Partito fascista e delle sue organizzazioni collaterali tra cui la Milizia volontaria per la sicurezza nazionale.
Il bel viale d’accesso alla villa, dal 1931 sede della Prefettura e della Provincia, fu aperto nel 1751 dal marchese Gabrio Recalcati e fu dotato di marciapiedi e siepi di carpino quando, nel 1785, Luigi Recalcati ampliò la dimora che nel 1825 passò ai Melzi i quali quattro anni dopo la vendettero ai Morosini ticinesi. Risalgono invece al dopoguerra, agli Anni Sessanta del Novecento, i radicali mutamenti apportati all’altro lato della piazza.
Il primo giorno di novembre del 1961 cominciarono i lavori per la costruzione della Casa della Studente, il grande complesso scolastico delle Suore di Maria Ausiliatrice sorto a Casbeno, con la facciata su piazza Libertà, nell’area prima occupata dal campo sportivo “Passerini”. L’impianto, in origine dotato di una pista d’atletica, era stato destinato nel Ventennio a ospitare gare di atletica e saggi di ginnastica oltre che raduni giovanili. Sul campo di calcio aveva giocato le sue partite la gloriosa Biumense, giunta fino alla terza serie.
La Casa della Studente fu inaugurata il 5 ottobre del 1963 come convitto per studentesse e insegnanti fuori sede per diventare negli anni successivi una delle strutture educative più importanti della città. Nel 1968 fu istituita la Scuola magistrale, che allora preparava le “maestre d’asilo”, con annessa Scuola dell’infanzia, a cui fece seguito l’apertura di una scuola elementare (oggi primaria) e di una scuola media (oggi secondaria di primo grado), per arrivare all’istituzione di un Liceo della comunicazione e di un Liceo delle scienze umane, a cui si aggiungono corsi professionali. Dalla parte opposta della via Monte Rosa è sorto di recente un corposo complesso condominiale eretto nell’area su cui sorgeva la Tessitura Cottini.
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