Prosegue la battaglia dei genitori per la scuola di Sant’Alessandro: raccolte 600 firme
I genitori hanno promosso per sabato 16 luglio nuovi appuntamenti per la raccolta firme davanti al Tigros di Castronno, al mattino e nel tardo pomeriggio dalle 17.30
Nuova giornata di banchetti per la raccolta firme sabato 16 luglio a Castronno per sostenere la scuola primaria Marconi di Sant’Alessandro e scongiurare che venga chiusa, come proposto dal sindaco Giuseppe Gabri con il sostegno della sua giunta in considerazione del progressivo calo delle nascite che ha portato a non formare la classe prima per l’anno scolastico 2022-2023.
La proposta dell’Amministrazione comunale è quella di chiudere il plesso a partire da settembre del prossimo anno e trasferire contestualmente gli studenti di Sant’Alessandro alla Pascoli di Castronno.
I genitori contestano questa decisione e anche i numeri su cui è basata, assicurando che ci sarebbero i numeri per costituire una classe prima a Sant’Alessandro per l’anno scolastico 2023-2024.
Da qui la creazione di una pagina Facebook dedicata (a questo link) che ha promosso nelle scorse settimane una raccolta firme giunta nella mattina di oggi, 16 luglio, alla soglia delle 600 sottoscrizioni.
Raccolte quasi 400 firme per salvare la scuola di Sant’Alessandro. “È solo l’inizio”
E questo pomeriggio dalle 17.30 si prosegue, sempre davanti al Tigros di Castronno, con un nuovo banchetto per raccogliere le adesioni di nuovi sostenitori dell’opportunità di mantenere aperta la scuola elementare Marconi di Sant’Alessandro.
Una battaglia in cui hanno già preso posizione anche i docenti dell’intero Istituto comprensivo di Castronno, che in un documento condiviso all’unanimità hanno segnalato il rischio di ricadute negative su tutte le scuole del territorio, con un generale impoverimento dell’offerta formativa del territorio.
Il Collegio docenti all’unanimità: la scuola di Sant’Alessandro deve rimanere aperta
Dal canto suo anche la preside Anche la preside Gabriella Cicolini in una lettera aperta ha valutato come “prematura” la scelta di chiudere il plesso, chiedendo al Sindaco di creare un momento di confronto sull’argomento allargato alle Amministrazioni dei Comuni limitrofi che hanno tra i propri residenti bambini iscritti alla scuola Marconi di Sant’Alessandro (qui l’intervento del Sindaco di Brunello) .
Incontro con gli altri sindaci, la preside e una rappresentanza dei docenti poi concesso e organizzato dal sindaco Gabri che però, all’ultimo momento, ha scelto però di non prendervi parte perché riteneva “non ci fossero le condizioni per un confronto sereno”.
Una mancata occasione che scatenato ulteriori proteste da parte dei genitori che già si erano visti rifiutata dal primo cittadino la richiesta di un incontro pubblico per chiarire i rispettivi argomenti.
Così da un lato l’Amministrazione comunale prosegue sulla strada della chiusura della scuola di Sant’Alessandro, che sarà discussa dal prossimo consiglio comunale non appena saranno acquisiti i pareri non vincolanti (e già richiesti) del Consiglio d’Istituto e dell’Ufficio scolastico territoriale. Dall’altro lato i genitori continuano la loro campagna di sensibilizzazione della comunità per evitare la chiusura della scuola primaria Marconi.
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La chiusura di una scuola non è mai una buona notizia e l’accorpamento delle scuole serve solo a mascherare l’incapacità delle amministrazioni di affrontare il vero problema: il calo demografico, soprattutto nei piccoli comuni.
Avere più scuole tra cui scegliere è una grande ricchezza per i cittadini che non sono obbligati ad adattarsi forzatamente ad una solo soluzione.
Avere delle scuole piccole in cui i bambini stiano in classi non numerose aumenta il tempo che l’insegnante può dedicare ad ognuno, inoltre essere in una struttura quasi familiare facilità l’interazione ed il piacere di apprendere.
Ci sono tantissimi vantaggi nell’avere scuole con pochi bambini e con un corpo insegnante preparato si mettono le basi per una didattica di eccellenza.
Sfortunatamente queste considerazioni non vengono fatte da quelle amministrazioni che sono incapaci di valorizzare quanto di buono hanno a disposizione e vedono solo l’opportunità di razionalizzare le cose (qualunque cosa questo voglia dire).
Oggi si chiude una scuola, domani una università, dopodomani un ospedale… tutto più razionale, si, ma intanto i paesi si svuotano.
Use your brain.