Per il terziario varesino è l’anno della ripresa

I risultati del report annuale di Spazio Indagine, l’osservatorio sul terziario della provincia di Varese voluto dagli enti bilaterali del Turismo e del Commercio 

report 2022 sul terziario - ente bilaterale del turismo

Il 2021 è un anno di ripresa per il terziario varesino, anche se già nel corso del 2020 si era notata la sua resilienza rispetto ad un contesto regionale più in difficoltà.

Sono questi in sintesi i risultati  del report annuale del terziario in provincia di Varese di Spazio Indagine, l’osservatorio sul terziario della provincia di Varese voluto dagli enti bilaterali del Turismo e del Commercio realizzato da EconLab Research Network e presentato questa mattina, 12 luglio 2022, da Alessandro Minello, economista e docente all’università Cà Foscari Venezia e fondatore della società di elaborazione dei dati, insieme al presidente dell’ente Bilaterale del Turismo Alessandro Castiglioni.

Il dato più significativo è che il tessuto imprenditoriale del territorio è in crescita e supera non solo i livelli registrati nell’anno della pandemia, ma perfino quelli del 2019, e anche i flussi occupazionali sono in aumento, sebbene il mercato del lavoro si trovi ancora in una situazione di instabilità.

Nel complesso dell’anno, il report riscontra una crescita complessiva di +1.429 unità locali (+1,9% dal 2020), circa i due terzi delle quali (64,7%) nel settore terziario, un settore che continua a dimostrare la propria solidità e che nel 2021 ha raggiunto il numero più elevato di localizzazioni attive degli ultimi 5 anni.

Al 31 dicembre, Varese conta un totale di 51.480 unità locali terziarie, in crescita del +1,8% rispetto ai valori registrati a fine 2020, mantenendo la quinta posizione in regione per numerosità di imprese del settore (dopo Milano, Brescia, Bergamo e Monza e Brianza).

La maggior parte delle 925 nuove realtà imprenditoriali in più (l’87,5%) si concentra nella parte centromeridionale della provincia (tra l’Area varesina, di Gallarate – Malpensa, quella di Busto Arsizio – Seprio e l’Area saronnese) ed è costituita per il 65,7% da sedi principali d’impresa, in aumento del +1,6% dalla precedente annualità. Un dato che consolida le tendenze emerse nel corso del 2020, durante il quale le sedi d’impresa erano tornate ad aumentare (+0,4%), dopo l’andamento negativo degli anni precedenti (-3,0% dal 2017 al 2019).

Anche nel corso del 2021 la crescita del terziario è sostenuta principalmente dalle attività dei servizi (+676 pari al +2,6%), il comparto più consistente dell’economia provinciale.  Al 31 dicembre 2021, rappresenta ben il 34,9% delle imprese complessive locali – una quota superiore a quella dell’industria, “ferma” al 30,2% –  dimostrando una singolare capacità di adattamento ai cambiamenti di un mercato in continua trasformazione.

Le dinamiche annuali confermano però anche la ripresa definitiva del settore turistico (+173 pari al +3,0%), che già in piena fase pandemica aveva dimostrato una discreta resilienza (+82 pari al +1,4%), nonostante le limitazioni imposte dal periodo.

La vera novità di questo 2021, tuttavia, è costituita dal bilancio positivo degli esercizi commerciali (+76, pari al +0,4%), il cui aumento si era già intravisto nella prima parte dell’anno.  Protagonista di una prolungata crisi, che solo dal 2017 al 2020 aveva portato alla perdita di ben -1.176 unità locali (-5,9%) all’interno della provincia, il settore del commercio nel corso del secondo semestre il comparto ha continuato a manifestare segnali di crescita, seppur contenuti, suscitando una certa attesa per l’evoluzione del 2022.

report 2022 sul terziario - ente bilaterale del turismo

IMPRENDITORI IN CRESCITA, SOPRATTUTTO GIOVANI E DONNE

Al 31 dicembre 2021, in provincia di Varese si contano un totale di 62.349 imprenditori, distribuiti prevalentemente (75,2%) nell’area centro-meridionale della provincia (tra l’Area varesina, di Gallarate – Malpensa e quella di Busto Arsizio – Seprio), dove si concentra la maggior parte delle nuove figure acquisite nel corso dell’anno.

Il principale settore in cui operano è quello dei servizi (56,7%), al quale è sostanzialmente imputabile la crescita avvenuta nel periodo. Un importante segnale positivo arriva dai giovani under 30: «Se è vero che tra i mesi di gennaio e giugno avevamo assistito ad un ulteriore invecchiamento della classe imprenditoriale – con l’ennesima riduzione delle fasce under 50 (-5,4% gli under 30) e l’incremento di quelle più alte (+3,9% gli over 70) – nel corso del secondo semestre si capovolge la situazione – ha spiegato Minello – Tra i mesi di luglio e dicembre, si registra un significativo incremento degli imprenditori più giovani (+231 under 30, pari al +8,4%) ed una parallela contrazione di quelli più anziani (-324 over 70, pari al -3,6%)». Nonostante, quindi, sia ancora evidente la necessità di un ricambio generazionale, poichè il numero di ultrasettantenni presenti nella provincia (8.740) è quasi il triplo di quello dei giovani (2.973), l’ultima parte del 2021 fa sperare in un miglioramento della situazione anche nei primi mesi del 2022.

All’interno di questo scenario, la componente femminile, che ricopre circa un terzo (33,8%) degli imprenditori terziari presenti al 31 dicembre 2021 in provincia, nel corso dell’anno manifesta una crescita (+283 pari al +1,4%) superiore a quella maschile (+214 pari al +0,5%): un dato che continua il trend favorevole iniziato a partire dal 2020 (+53 pari al +0,3%).

Infine, pur essendo una parte marginale degli imprenditori varesini (9,0%), risulta in continuo aumento anche la componente straniera (+246 pari al +4,6%), che conferma i buoni tassi di sviluppo evidenziati nel 2020 (+2,8%) e supera nettamente quelli registrati nel 2021 a livello regionale (+1,5%), in particolar modo nei territori dell’Area saronnese (+8,3%) e di Gallarate – Malpensa (+6,0%).

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CRESCONO ANCHE I LAVORATORI

Buone notizie anche sul fronte del mercato del lavoro provinciale: dopo la crisi del 2020, strettamente connessa all’insorgere del periodo pandemico e che ha portato ad una forte contrazione dei flussi occupazionali (il saldo di fine periodo, seppur positivo, è inferiore di 4.372 posti di lavoro rispetto al 2019), il 2021 è in ripresa, anche se il volume degli avviamenti contrattuali e delle relative cessazioni non ha ancora raggiunto quello del periodo antecedente.

Nel corso dell’anno, il sistema informativo “Sintesi” della Provincia di Varese ha registrato un totale di 77.444 avviamenti e di 68.448 cessazioni di rapporti di lavoro nel settore terziario locale, per un bilancio occupazionale complessivo di +8.996 posti di lavoro attivi al 31 dicembre 2021.

La maggior parte delle nuove posizioni lavorative proviene dai territori dell’Area varesina (+3.462), poi di Busto Arsizio – Seprio (+2.299), di Gallarate – Malpensa (+1.174) e del Lago Maggiore (+1.002) ed è stata maturata prevalentemente in aziende del comparto turistico e dei servizi: dal punto di vista settoriale, infatti, sono stati gli unici in grado sviluppare opportunità occupazionali dopo un anno di pandemia.

I servizi mantengono più o meno un andamento costante nell’arco del quinquennio, nonostante le vicissitudini vissute nel 2020, dimostrandosi il settore più resiliente dal punto di vista occupazionale.

Una situazione opposta si riscontra nel mercato del lavoro turistico, sicuramente il più colpito dalla crisi pandemica: era passato dai +4.643 posti di lavoro generati nel 2019 ai +1.619 del 2020. Al suo interno i flussi occupazionali non raggiungono i volumi degli anni precedenti: tuttavia il bilancio dei posti di lavoro nel 2021 (+4.136) torna a sfiorare i livelli prepandemici (era +1.619 nel 2020 e +4.643 nel 2019).

Il settore che sembra aver invece risentito maggiormente degli effetti del Covid-19 è quello del commercio, dove si è verificata un’ulteriore riduzione dei posti di lavoro (-258) nel corso del 2021, confermando un trend iniziato diversi anni fa.

Stefania Radman
stefania.radman@varesenews.it

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Pubblicato il 12 Luglio 2022
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