Un roseto per la pace per ricordare Ambrogio Vaghi

L'incontro con tanti amici, colleghi, amministratori si è tenuto nel roseto della pace del centro polivalente per anziani a Induno Olona

Generico 18 Jul 2022

Una cerimonia semplice e sobria, come l’avrebbe voluta lui. Un’ora di ricordi e di riflessioni per l’ultimo saluto ad Ambrogio Vaghi che si è spento due giorni fa nella casa di riposo dove viveva da tempo.

L’incontro si è tenuto nel roseto della pace del centro polivalente per anziani a Induno Olona. Tanti amici, ex colleghi, politici, amministratori per testimoniare il profondo affetto che lo legava al territorio. Sul prato le sedie a semicerchio di fronte alle persone che per prime hanno preso la parola per ricordare Vaghi.

Ivo Bressan ha condotto la serata e ha parlato della lunga relazione legata all’attività di Socrem. “Ambrogio diceva che la terra deve essere dei vivi e per questo verrà cremato e come per sua moglie le sue ceneri verranno disperse nel Lago Maggiore”.

Generico 18 Jul 2022

È stato il sindaco di Varese Davide Galimberti ad aprire gli interventi. Lui aveva una profonda amicizia con Vaghi che lo aveva subito sostenuto quando decise di candidarsi per Palazzo Estense. “La mancanza di Ambrogio è ancora più forte in un momento di crisi per il Paese. Molti bussavano alla sua porta per parlare con lui perché era un saggio. Era una persona di riferimento che nei momenti difficili si faceva vivo. Un saggio che mancherà a tutti noi perché abbiamo avuto la possibilità di una presenza importante. Era stimato anche dagli avversari politici con cui aveva una dialettica vivace. Lascia una comunità un po’ più triste ma sapremo cogliere gli elementi per superare le difficoltà”.

Maurizio Colombo, assessore di Induno Olona, è intervenuto al posto del sindaco Marco Cavallin che si trova fuori città.  “Aveva da tempo scelto il nostro paese per passare gli ultimi anni della sua vita. Era un uomo con cui era impossibile annoiarsi. Aveva moltissimo da dire ma sapeva ascoltare le ragioni dell’altro. Una persona anziana d’età ma giovane dentro. La fiducia e il valore delle persone era al centro della sua vita”.

Il ricordo di Daniele Ferré, presidente di Coop Lombardia, va all’amico e collega. “Aveva stile e volontà di combattere. Così come capacità di sviluppare ragionamenti a tutti i livelli. Il suo impegno nella Coop era professionale attento alla dimensione economica ma anche dei valori. Era un innovatore e non è un caso che la prima Ipercoop la fondò lui. Si è occupato di noi fino all’ultimo e ci scriveva email con le critiche su questioni puntuali. Ha aiutato l’economia cooperativa ad avanzare”.

Ivana Brunato di Anpi Varese lo ricorda nella militanza politica e associativa.  “Per noi giovanissimi Ambrogio incuteva un certo timore. Ci chiedeva che risultati raggiungessimo, ma lo faceva con ironia. Lui è stato una persona preziosa capace di dialogare con tutti. Aveva uno sguardo verso i giovani e non ha mai messo le mostrine come resistente perché ci teneva a coinvolgere le nuove generazioni. Ambrogio va studiato perché è una figura importante e preziosa”.

Il cappellano del Molina Don Ernesto Mandelli ricorda i suoi incontri con Vaghi. “Dieci anni fa Ambrogio venne al Molina per fare una donazione cospicua che venne usata per sistemare il giardino. Oggi voglio ricordarlo prendendo le parole del Vangelo di Matteo sul giudizio universale”.

La professoressa Renata Ballerio aveva stretto una profonda amicizia con Vaghi. “Di fronte alla morte arrivano tantissime immagini. La prima volta che ho conosciuto Ambrogio è stata al congresso del PD a Induno Olona. Quando lui parlò si era fatto silenzio per ascoltare la sua autorevolezza. Il secondo momento fu quello di un anno fa quando decise di fare il libro e presentarlo. Aveva tante idee e continuava ad averne fino all’ultimo. Non aveva nostalgia del passato perché guardava al futuro e sapeva vendere speranza”.

Ancora una voce di Anpi per bocca della presidente del circolo di Induno Susanna Vanoni. “L’Anpi per Ambrogio deve essere strumento per la democrazia. Fare commemorazioni fredde non coinvolge diceva, mentre la celebrazione attualizza la storia al fine di mettere più polpa alla democrazia. Era un vulcano di idee e di proposte e aveva un grande amore per la vita che lo rendeva giovane”.

Per Emilio Vanoni rendere omaggio a Vaghi significa essere ancora oggi dissidenti contro la guerra.  “Lui fu un ribelle contro la guerra e come tanti giovani di quella generazione fu costretto a farla. Oggi servono nuovi ribelli dissidenti come ci chiede anche Papa Francesco. Se vogliamo ricordare Ambrogio dobbiamo impegnarci per fermare la guerra”.

Anche Fernando Fasolo lo ricorda per i diversi momenti di impegno.  “Con lui ho condiviso tre anni alla Socrem quando era presidente. Ringrazio Ambrogio per l’impegno che mise per il Molina”.

Il direttore del nostro giornale Marco Giovannelli ha ricordato il profondo legame che c’era tra Varesenews e Ambrogio Vaghi. “Era sempre stimolante leggere le sue email e il suo spirito critico. Per me era stato un onore esser stato scelto per condurre l’incontro con la presentazione del suo libro. Non dimenticheremo questo grande uomo perché lascia una forte eredità a tutto il territorio e anche oltre”.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 20 Luglio 2022
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