Brinzio ricorda Cesare Musatti, padre della psicanalisi a Milano
Fu uno dei fondatori della scuola milanese di psicanalisi, ma anche militante socialista e consigliere comunale. Lontano dagli impegni professionali e politici si rifugiava a Brinzio in villeggiatura: ora il paese lo ricorda, con una targa e un concerto

Brinzio intitola uno spazio a Cesare Musatti, psicanalista, professore universitario, vero intellettuale, consigliere comunale a Milano.
Figlio di una antica famiglia ebraica veneziana, milanese d’adozione, Musatti era legato al paese tra i boschi di quella che un tempo si chiamava villeggiatura: a Brinzio aveva infatti una casa di villeggiatura e partecipava alla vita della comunità, tanto che alla morte decise di farsi seppellire proprio nel camposanto del paesino varesino.
Laureato in filosofia (era nato a Dolo, vicino a Venezia, nel 1897), Musatti divenne uno dei primissimi psicanalisti in Italia, consulente anche di personaggi di grande spessore come Adriano Olivetti e Pier Paolo Pasolini: nel 1947 ebbe la prima cattedra di psicologia dell’Università istituita dalla Statale di Milano, dopo che aveva avuto esperienze a Padova (prima delle Leggi razziali fasciste) e a Ivrea, dove era stato chiamato da Olivetti.
Veniva da una tradizione socialista: il padre Elia era stato, nel 1909, il primo deputato del PSI a Venezia, negli anni in cui i rappresentanti del partito dei lavoratori si affacciavano in gran numero alla Camera e nei municipi d’Italia. conosceva Matteotti).
Negli anni finali del fascismo fu coinvolto nella Resistenza, si allontanò anche da Milano e finì a Ivrea. Passato il conflitto, divenne anche consigliere comunale a Milano, eletto due volte nelle file del PSI e poi del Partito Socialista di Unità Proletaria.
Ateo e frequentatore anche della matematica, nel 1924 firmò l’articolo-manifesto La psicologia come scienza: la sua elaborazione della psicologia s’intrecciava anche con la dimensione filosofica, nel 1950 aprì anche un dibattito con padre Agostino Gemelli, un confronto d’alto livello tra l’accademico religioso e l’intellettuale laico.
La targa, la dedicazione e il concerto in onore di Musatti
Musatti era uno di quei villeggianti milanesi che hanno lasciato il segno anche nei piccoli paesi sui monti dove passavano il fine settimana o il mese d’agosto (per citarne qualcun altro, le famiglie Barelli e appunto padre Gemelli nella vicina a Marzio) Momenti in cui gli intellettuali, pur guardati con rispetto, si lasciavano anche andare alla vita di paese e a una certa autenticità. A Brinzio Musatti volle essere sepolto, affiancato poi dalla moglie.
Ora il paese lo ricorda appunto dedicandogli uno spazio pubblico, il piazzale del cimitero: la cerimonia di dedicazione è fissata per sabato 10 settembre alle 16.30, quando verrà scoperta anche la targa dedicata a Musatti.
Alla sera è previsto poi anche un concerto, a ingresso gratuito, nella sala del Museo della Cultura Contadina: MariaChiara Cavinato, soprano e violino, Cristiana Raimondi, al pianoforte, e Mario Chiodetti come narratore, proporranno brani di Moleti, Satie, Weinrich e Madden, Gordon Revel, Branchi e D’Anzi.
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