Dalla festa degli Alpini all’Associazione Spastici (AIAS), i richiedenti asilo a supporto di iniziative a Varese
Frutto della collaborazione tra Comune e cooperativa Ballafon. Dopo questi impegni si proseguirà anche con i lavori nei cimiteri cittadini
Proseguono a Varese le iniziative della buona accoglienza, con il rinnovato impegno da parte di una ventina di ragazzi richiedenti asilo in lavori di pubblica utilità per tutta la città. Una collaborazione che ha permesso di riqualificare e imbiancare i locali nella sede dell’Associazione Italiana Assistenza Spastici, rendendo così la sede di nuovo fruibile e accogliente dopo due anni di chiusura forzata a causa della pandemia. Un impegno che è stato significativo anche in questi giorni per l’allestimento della festa degli Gruppo Alpini al Campo dei Fiori.
«Quando abbiamo iniziato la collaborazione con la cooperativa Ballafon in relazione ai richiedenti asilo ospitati nei loro Centri Accoglienza Straordinaria abbiamo concordato la necessità di ridare dignità a questi ragazzi dando loro la possibilità di svolgere del volontariato a favore della città che li ospita e, dall’altra parte, di indirizzare il loro impegno proprio nei settori che meglio possono rappresentare anche visibilmente un aiuto concreto sia ai più fragili sia nei settori dove maggiore è la sensibilità dei varesini» spiega l’assessore ai Servizi sociali Roberto Molinari.
«Ecco perchè abbiamo visto i ragazzi di Ballafon impegnati nel tinteggiare e rinfrescare alcune scuole o ripulire i nostri cimiteri nel passato recente. Ed ora li vediamo in un aiuto concreto ad AIAS l’Associazione Spastici che, finalmente, dopo il covid può riprendere la sua attività. Ma non solo. L’impegno di Ballafon ad aiutare anche gli Alpini per la festa di agosto al nostro Campo dei Fiori rappresenta anche l’evidenza di un inserimento in quelle che sono le tradizioni più sentite della nostra gente e dei varesini, tradizioni che con la partecipazione dei ragazzi della cooperativa trovano nuovo vigore ed aiuto e manifestano concretamente la possibilità di un inserimento attivo nella comunità ospitante, cioè Varese. Tutto questo significa un modo diverso e non ideologico di intendere l’accoglienza e l’integrazione».
«Questo è un modo per restituire al territorio quanto ricevuto, per non sprecare energie e risorse utili per la cittadinanza, un lavoro di rete che mira a creare un sistema di integrazione che crea connessioni e opportunità, e che va ad aggiungersi ai percorsi di integrazione linguistica, educazione civica e inserimento lavorativo – spiega il direttore della cooperativa Ballafon Luca Dal Ben – In questi giorni partiranno poi anche i lavori di sistemazione dei vialetti dei cimiteri, mentre in passato i ragazzi sono stati impegnati nell’imbiancatura di scuole e uffici».
«Dopo due anni di chiusura forzata a causa della pandemia e a seguito di una grossa infiltrazione, la nostra sede necessitava di un intervento per poter rendere i locali adeguati e fruibili» spiega Giuseppe Caffarelli, presidente dell’Associazione Italiana Assistenza Spastici. «Il lavoro dei ragazzi è stato quindi fondamentale: l’associazione riprenderà le attività a settembre, aprendo di nuovo alle persone con disabilità e a tutto il quartiere».
«Come negli anni scorsi, anche quest’anno il supporto operativo dei ragazzi della cooperativa Ballafon ha dato un aiuto per l’allestimento della tradizionale Festa della montagna – dichiara il Capogruppo del Gruppo Alpini Varese Antonio Verdelli – si tratta di un’esperienza che arricchisce tutti, sia chi accoglie sia chi è accolto».
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