Formazione e percorso 0-6: le sfide per le 160 scuole dell’infanzia Fism Varese
Barbara Rossi, nuova presidente di Fism Varese, racconta obiettivi pedagogici dell'ecosistema formativo 0-6, tra difficoltà organizzative e il rischio di perdere personale
Le scuole dell’infanzia pubbliche e paritarie lombarde riaprono il 5 settembre per l’anno scolastico 2022-2023, dopo tre anni di covid, con una serie di sfide da affrontare. Il calo demografico? «Sicuramente è una questione importante che teniamo in massima considerazione, ma le priorità sono altre a partire da nuovi percorsi formativi e nuove progettualità sul percorso 0-6 come ecosistema formativo».
A spiegarlo è Barbara Rossi, nuova presidente di Fism Varese che in questi giorni inizia a impostare il lavoro per prossimo settembre, a cominciare dal rilancio del Coordinamento pedagogico con il consueto momento di Formazione di inizio anno scolastico (il 24 settembre) rivolto a presidenti e coordinatori delle 160 scuole paritarie dell’infanzia della provincia di Varese aderenti alla Fism (Federazione italiana scuole materne).
«La collaborazione tra la parte pedagogica, rappresentata dalle coordinatrici, e quella amministrativa personificata dai presidenti non è mai stata così urgente – spiega Rossi – tra gli effetti del Covid c’è sicuramente quello di aver esacerbato una situazione di difficoltà nella comunicazione con le famiglie».
Barbara Rossi
In linea generale però a creare maggiori preoccupazioni è la situazione di incertezza in cui riapre la scuola: «Ad oggi sappiamo che lo stato di emergenza dovuto alla Pandemia è ufficialmente concluso, ma non abbiamo indicazioni su come in concreto saranno riaperte le scuole soprattutto per i bambini, che hanno patito molto le limitazioni imposte in questi anni alla corporeità, perché il corpo è per loro la prima sede di conoscenza e in presenza di dispositivi e distanziamenti sviluppare le relazioni è stato per loro ancora più difficile che per gli adulti».
Al netto di tutte le incognite però la priorità rimane la qualità del servizio dedicato alla prima infanzia e quindi alla formazione del personale. Il tema scelto per il primo appuntamento del 24 settembre di Fism Varese è “Lo 0-6 come ecosistema formativo”, affrontato sia dal punto di vista della relazione pedagogica, a partire da una sguardo condiviso sul bambino e il suo benessere declinato in 5 campi di esperienza, sia in ottica più politica per i rapporti con gli enti locali e con la comunità.
«Se l’asilo nido può rappresentare il primo ingresso in società del bambino, frequentare la scuola dell’infanzia significa salire il primo gradino nell’accesso alla cultura e all’educazione civica come parte di una comunità – spiega Rossi – un aspetto di grande responsabilità per gli asili di cui dobbiamo essere tutti consapevoli».
Sullo sfondo il tema del calo demografico che mette in difficoltà la tenuta anche economica delle scuole dell’infanzia e , ancora più urgente, il rischio di perdere personale alla vigilia dell’apertura della scuola dato che proprio in queste settimana iniziano le chiamate di chi ha superato il concorso per insegnanti nelle scuole dell’infanzia statali. «Purtroppo il numero di laureati in scienze della formazione primaria non sembra sufficiente a coprire completamente il turnover delle scuole dell’infanzia statali e paritarie – spiega Rossi – Come Fism abbiamo creato una buona rete di scambio di informazioni e curricula per evitare al minimo il rischio che qualche scuola si ritrovi senza un educatore alla vigilia dell’apertura dell’anno scolastico».
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