Indagine conoscitiva dell’Asst Sette Laghi per reperire parcheggi attorno all’ospedale Del Ponte
L'azienda ha avviato questa ricognizione tra enti privati o pubblici che dispongano di aree dove poter ricavare tra i 20 e i 170 parcheggi. Nigro, della Uil: "Da tempo chiediamo una soluzione al caro parcheggi"
La ASST Sette Laghi ha avviato un’indagine per conoscere possibili aree da destinare al parcheggio dei dipendenti dell’ospedale Del Ponte.
La domanda è rivolta a enti privati o pubblici che abbiano una o più aree o porzioni di aree da destinare ad uso posti auto/parcheggio.
«L’area – si legge nel documento della Sette Laghi – dovrà essere collocata nell’ambito territoriale del Comune di Varese; devono essere ricavabili un minimo di n. 20 posti auto fino ad un massimo di 170. L’utilizzo dell’area o della porzione dell’area individuata dovrà essere riservata all’uso esclusivo da parte degli utenti e dei dipendenti del Filippo del Ponte, con possibilità di accesso H 24, 7 giorni alla settimana. Sarà ritenuta condizione migliorativa la disponibilità ad applicare tariffe agevolate ai soggetti di cui al punto precedente».
L’indagine è, al momento, esplorativa e non comporta alcun impegno per la stessa Sette Laghi. Si tratta, però, di un primo segnale, anche se timido, per risolvere un problema che il sindacato, tutte le sigle presenti in azienda, ha sollevato data la scadenza del periodo di tolleranza nei parcheggi blu che il Comune di Varese aveva riconosciuto ai sanitari in funzione dell’emergenza Covid.
« Da mesi il sindacato chiede attenzione al problema – commenta Antonio Nigro, segretario provinciale della Uil FPL e responsabile UIL FPL nell’Asst Sette Laghi – Abbiamo indetto manifestazioni, raccolta firme, tutto per attirare l’attenzione sul tema delle tariffe mensili che i dipendenti sono chiamati a sborsare per poter lasciare l’auto e andare a lavorare. Chiediamo iniziative per calmierare questi abbonamenti dai costi eccessivi per gli stipendi del personale. Fino a oggi abbiamo assistito a un rimpallo di responsabilità tra Comune, Regione e Azienda ospedaliera. Ora credo che siano maturi i tempi per ottenere risposte concrete: tutti si lamentano della mancanza di personale, tra infermieri, tecnici e operatori. Ai concorsi partecipano poche persone che spesso, una volta entrati in azienda, decidono di andarsene.Per tutelare i dipendenti vanno attuate delle politiche incentivanti, tutele vere. Altrimenti è un attimo andare a lavorare nella vicina Svizzera».
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