Oltre 500 casi di vaiolo delle scimmie in Italia e il Ministero dà nuove indicazioni

In Lombardia il numero più alto di contagi che avviene soprattutto nella popolazione maschile

provette coronavirus

Il Ministero della Salute ha emesso una nuova circolare a firma del direttore Giovanni Rezza sul vaiolo delle scimmie ( qui il testo pubblicato da Quotidiano Sanità). I casi rilevati in Italia sono stati 505 ( di cui solo 4 tra donne): la maggior parte in Lombardia che ha registrato 232 contagi.

Vengono date nuove indicazioni  in merito alla gestione dei casi, dei contatti stretti e dei test. 

La circolare afferma: 

«La trasmissione si sta verificando in molti paesi che non avevano precedentemente segnalato casi di vaiolo delle scimmie e il numero più alto di casi è attualmente segnalato da paesi della regione europea dell’OMS e della regione delle Americhe. La maggior parte dei casi segnalati di vaiolo delle scimmie è stata rilevata nei maschi tra i 18 e i 50 anni e, per ora, principalmente – ma non esclusivamente – tra gli uomini che hanno rapporti sessuali con uomini (MSM). Tuttavia, esiste anche il potenziale per un’ulteriore trasmissione in altri gruppi di popolazione»

In caso di positività al vaiolo delle scimmie

I casi devono essere isolati fino alla caduta delle croste dell’eruzione cutanea, che indica la fine dell’infezione.
È possibile essere seguito al proprio domicilio, se le condizioni generali lo consentono, in regime di isolamento ma con monitoraggi quotidiani (tramite telefonate).

I casi devono:
utilizzare oggetti domestici dedicati
evitare il contatto con persone immunocompromesse fino alla guarigione dell’eruzione cutanea;
utilizzare una mascherina chirurgica in caso di contatto con altre persone;
evitare il contatto con qualsiasi mammifero da compagnia, in particolare con i roditori e lagomorfi da compagnia (topi, ratti, criceti, gerbilli, porcellini d’India, scoiattoli, conigli, ecc.).
Per la gestione dei rifiuti urbani dei malati da vaiolo delle scimmie si raccomanda di interrompere la raccolta differenziata, indipendentemente dalla loro natura

Contatti stretti
I contatti stretti devono essere identificati il prima possibile e informati della loro esposizione e del rischio di sviluppare l’infezione.
Si raccomanda, per i contatti stretti:

  • auto-monitoraggio della febbre (almeno due volte al giorno) o di altra sintomatologia riconducibile a MPX (mal di testa, mal di schiena, linfoadenopatia ecc.) o eruzione cutanea da causa sconosciuta nei 21 giorni dall’ultima esposizione. 
  • astenersi dalle attività sessuali per 21 giorni dopo l’ultima esposizione o finché non si esclude l’MPX;
  • praticare un’attenta igiene delle mani e respiratoria 
  • evitare il contatto con persone immunocompromesse, bambini sotto i 12 anni e donne in gravidanza per 21 giorni dopo l’ultima esposizione
  • I contatti asintomatici che controllano adeguatamente e regolarmente il loro stato possono continuare le attività quotidiane di routine

Terapia e profilassi vaccinale

  • L’adozione di contromisure di tipo medico farmacologico, inclusi specifici antivirali nell’ambito di protocolli di uso sperimentale o compassionevole, in particolare per coloro che presentano sintomi gravi o che possono essere a rischio di scarsi risultati, come le persone immunodepresse.
  • I vaccini attualmente disponibili contro il virus del vaiolo possano garantire una certa efficacia anche nei confronti della malattia del vaiolo delle scimmie, sebbene i dati a supporto di tale ipotesi al momento siano ancora limitati.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 03 Agosto 2022
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