Una Openjobmetis da NCAA: otto giocatori formati nei college americani

Solo Ferrero, Librizzi e Virginio non hanno frequentato i tornei universitari USA. Ross e Caruso si sono affrontati quattro volte. Arcieri: "Non una scelta voluta, ma può essere un vantaggio"

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Tra le particolarità della nuova Openjobmetis non c’è solo l’evidente “telaio leggero” che non preoccupa (lo hanno detto a più riprese) dirigenti e tecnici della formazione biancorossa. Un’altra caratteristica è quella della formazione dei giocatori: ben 8/11 della squadra senior infatti ha speso una parte dell’inizio di carriera nelle università USA, anche sotto canestro. A essi si aggiunge Matt Brase, l’allenatore, che ha giocato ad Arizona due stagioni e ha esperienze da vice sulla panchina dello stesso college.

Se questa è la regola per gli americani (e in rosa ci sono solo stranieri a stelle e strisce), stupisce il fatto che anche tre italiani hanno quel genere di radice agonistica. Parliamo di Giovanni De Nicolao, Tomas Woldetensae e Guglielmo Caruso, tutti con una certa esperienza in NCAA prima di giocare in Serie A, campionato che non avevano mai disputato prima di volare oltreoceano. Solo tre membri della Openjobmetis 2o22-23 non hanno effettuato questa esperienza: capitan Giancarlo Ferrero (che ha due lauree, per restare in ambito universitario, ma in Italia) e i più giovani del gruppo, Matteo Librizzi e Nicolò Virginio.

«Non è una cosa voluta, anche perché Giovanni e Willy sono arrivati in tempi differenti mentre Tomas si è aggiunto qualche mese fa, però è un dato interessante – spiega il gm biancorosso Michael Arcieri – Può rivelarsi però utile: l’inglese permette una comunicazione più immediata tra tutti, i ragazzi hanno esperienze e radici comuni e hanno modo di confrontarsi anche su quello. Caruso e Ross si sono affrontati quattro volte, l’uno con Santa Clara e l’altro con Pepperdine, due college che disputano la stessa Conference (i tornei in cui sono suddivise le università su basi locali e di valore), la WCC. Ne parlavano una sera in ritiro: hanno vinto due partite ciascuno».

A proposito di Ross, la sua permanenza in NCAA è stata quella con i maggiori risultati personali: stella dell’università di Pepperdine di cui detiene alcuni record, il playmaker nei quattro anni trascorsi al campus di Malibu ha segnato quasi 18 punti a partita con 6,8 assist. Cifre strepitose per il college che gli sono valsi numerosi premi personali anche se non è bastato per partecipare al torneo finale della NCAA né a essere chiamato nel draft NBA. Onore toccato invece a Markel Brown nel 2014, al numero 44 assoluto.

Tra gli italiani l’esperienza più lunga è quella di Woldetensae che ha frequentato anche la high school (liceo) per poi andare al college di Indian Hills e soprattutto a Virginia dove ha calcato per due stagioni i parquet NCAA ai massimi livelli. In tutto cinque anni. De Nicolao invece ha frequentato la stessa conference di Jaron Johnson, la C-USA (l’uno a Texas San Antonio, l’altro a Lousiana Tech) ma in anni diversi.

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Colbey Ross con la maglia di Pepperdine (foto: Pepperdinewaves.com)

Di seguito le cifre totali di ogni giocatore della Openjobmetis durante la propria esperienza NCAA. Oltre al nome sono riportati i nomi dei college, il periodo trascorso e le statistiche: partite (totali) e la media per gara di minuti, punti, rimbalzi, assist, palle perse, palle recuperate e stoppate. La fonte di tutti i dati – arrotondati al primo decimale – è il sito realgm.com. In corsivo alcuni degli eventuali riconoscimenti personali ottenuti. In neretto i record per ciascuna voce statistica, escluso Reyes (vedi *).

Markell BROWN
Oklahoma State (2010-2014)
Partite: 134 – Min: 30,5 – PTS: 12,4 – RT: 4,3 – Assist: 2,3 – PP: 1,8 – PR: 1,0 – St: 0,8
2X All Big12 second team (2013, 2014)

Guglielmo CARUSO
Santa Clara (2018-2021)
Partite: 68 – Min: 20,6 – PTS: 12,4 – RT: 8,1 – Assist: 4,4 – PP: 1,5 – PR: 0,4 – St: 1,0

Giovanni DE NICOLAO
UTSA – Texas San Antonio (2016-2019)
Partite: 100 – Min: 28,9 – PTS: 8,2 – RT: 3,5 – Assist: 3,5 – PP: 2,2 – PR: 1,5 – St: 0,1

Jaron JOHNSON
Louisiana Tech (2012-2014)
Partite: 71 – Min: 18,4 – PTS: 7,0 – RT: 3,3 – Assist: 0,5 – PP: 0,8 – PR: 0,5 – St: 0,3

Tariq OWENS
Tennessee – St. John’s – Texas Tech (2014-2019)
Partite: 131 – Min: 21,2 – PTS: 6,2 – RT: 4,7 – Assist: 0,5 – PP: 0,9 – PR: 0,5 – St: 2,1
Big12 All difensive team (2019)

Justin REYES
St. Thomas Aquinas* (2014-2018)
Partite: 125 – Min: 26,7 – PTS: 18,0 – RT: 9,2 – Assist: 2,1 – PP: 3,0 – PR: 1,8 – St: 1,4
ECC Tournament MVP (2018); 3X ECC player of the year (2016-17-18)

Colbey ROSS
Pepperdine (2017-2021)
Partite: 125 – Min: 35,4 – PTS: 17,9 – RT: 3,6 – Assist: 6,8 – PP: 3,8 – PR: 1,1 – St: 0,2
3X All WCC first team (2019-20-21)
3X WCC All tournament team (2019-20-21)

Tomas WOLDETENSAE
Indian Hills* – Virginia (2017-2021)
Partite: 51 – Min: 21,2 – PTS: 5,6 – RT: 1,8 – Assist: 1,1 – PP: 0,8 – PR: 0,7 – St: 0,2

* Il college di Reyes (St. Thomas Aquinas) è di Division II, il secondo livello NCAA. Tutti gli altri hanno giocato in Division I (primo livello). Il primo college di Woldetensae (Indian Hills) è uno “junior college” e disputa il torneo JUCO. Nelle sue statistiche sono compresi solo i dati NCAA di Virginia.

Damiano Franzetti
damiano.franzetti@varesenews.it

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Pubblicato il 29 Agosto 2022
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