Padre e figlio in bicicletta da Comerio a Venezia
È l'avventura vissuta da Alessandro, partito da Comerio e arrivato a Venezia, percorrendo una parte della ciclovia Alta Italia da Attraversare (A.I.D.A), in un viaggio all'insegna della mobilità lenta tutto alla scoperta delle bellezze artistiche e naturali del territorio
485 chilometri macinati in bicicletta in cinque giorni insieme al figlio Lorenzo di 12 anni. È l’avventura vissuta da Alessandro, partito da Comerio e arrivato a Venezia, percorrendo una parte della ciclovia Alta Italia da Attraversare (A.I.D.A), in un viaggio all’insegna della mobilità lenta tutto alla scoperta delle bellezze artistiche e naturali del territorio.
«Abbiamo suddiviso il percorso in modo da percorrere mediamente 100 km al giorno e cercando di far ricadere ogni meta del giorno in una città importante – racconta Alessandro Moia –. Da Varese abbiamo tracciato una riga verticale verso il basso per incrociare il percorso ufficiale dell’A.I.D.A., pressoché nella zona del parco del Ticino. Una volta congiunti al percorso, abbiamo seguito la segnaletica: ci sono adesivi A.I.D.A. disposti sui cartelli stradali, ben visibili e con tanto di indicazione della direzione da prendere, molto utile da usare per chi è sprovvisto di tracciato GPX o anche solo per essere sicuri di percorrere il tratto di strada corretto».
Un’esperienza di cicloturismo che ha permesso a padre e figlio, che nel 2020 avevano percorso in bicicletta da LavenaPonte Tresa a Pavia, di fare tappa in diverse città turistiche dell’alta Italia: «Il tracciato, se seguito al dettaglio, permette di vedere i punti di interesse principali di ogni città – continua Alessandro -. Le strade sono generalmente piste ciclabili esistenti o strade secondarie a basso traffico, spesso strade bianche lungo fiumi o canali (Villoresi, Martesana, Adda, etc…) o fra campi di granturco, viti e girasoli. Nel complesso in totale sicurezza, prediligendo il tratto leggermente più lungo ma allo stesso tempo più sicuro. Il percorso è stato pressoché pianeggiante, alcuni tratti in leggera pendenza ma complessivamente un percorso facile, lungo ma facile. Per gli amanti dei numeri riporto sotto il dislivello di ogni tappa».
Dopo cinque giorni l’arrivo a Venezia: «Il quinto giorno in mattinata ci ha raggiunto in treno il resto della famiglia, per rimanere altri due giorni a visitare con calma Venezia (rigorosamente a piedi, non è consentito l’uso della bicicletta, nemmeno condotta a mano). Poi rientro da Venezia a Varese in treno: comodo, ecologico, economico».
I complimenti di Alessandro vanno al figlio Lorenzo, che ha condiviso con lui questa avventura: «Un bravissimo a mio figlio che nonostante i soli 12 anni è riuscito ad arrivare a Venezia senza troppa fatica – conclude l’uomo -. “Bravo Lore, sei pronto per la prossima sfida, Roma!”»
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