Il presunto omicida di Malnate verso l’interrogatorio di garanzia
Sergio Domenichini comparirà lunedì di fronte al giudice per le indagini preliminari. Attesa per la linea difensiva ed eventualmente per il movente. L'uomo nel 2017, sui social, invocava "carcere senza sconti" per gli autori di femminicidio
È in programma per domani – lunedì 22 agosto – l’interrogatorio di garanzia di Sergio Domenichini, l’uomo di 66 anni accusato di essere l’omicida di Carmela Fabozzi, pensionata di Malnate uccisa nella sua abitazione di via Luigia Sanvito un mese fa. Domenichini comparirà davanti al GIP di Varese Anna Giorgetti assistito dall’avvocato Francesca Cerri, legale comasca che lo ha già difeso in altre circostanze.
Un passaggio obbligato in questi casi, durante il quale al presunto omicida saranno contestati i fatti di cui è accusato ed illustrati gli elementi di prova contro di lui. Domenichini potrà dare la sua versione dei fatti ma anche avvalersi della facoltà di non rispondere. C’è quindi attesa per conoscere quale sarà la linea difensiva adottata dal 66enne e dalla sua legale, come c’è attesa per capire eventualmente quale possa essere stato il movente dell’omicidio della pensionata.
Un tassello mancante nella lunga e dettagliata ricostruzione tracciata dagli inquirenti venerdì pomeriggio, quando è stato comunicato l’arresto di Domenichini. Che nel 2017, su uno dei propri profili social, pubblicava una grafica con il numero di femminicidi compiuti l’anno precedente (120) invocando nel contempo “carcere senza sconti” per i colpevoli.
L’uomo, già conosciuto per una serie di precedenti che lo avevano portato anche a scontare in carcere una condanna per spaccio di droga, nel giorno stesso del delitto di Malnate era partito per le vacanze con la sua attuale compagna. Un periodo trascorso in un albergo di Lignano Sabbiadoro dove, stando al rapporto consegnato dagli inquirenti, non avrebbe pagato il conto del soggiorno.
Sergio Domenichini (da Facebook)Una delle possibili ipotesi sul movente è legata alla situazione dei due. Domenichini in passato era stato coinvolto in truffe a persone anziane ed era forse stato ingolosito dai gioielli che la signora Fabozzi possedeva e indossava. Al momento dell’omicidio, l’assassino non ha rubato né preziosi né soldi o altri oggetti di valore; il fatto che abbia però sottratto i due telefoni cellulari della vittima (non ancora ritrovati) fa pensare che all’interno ci fossero informazioni (messaggi o simili) che potessero rivelare qualche condotta al limite del lecito.
Ma anche di questo si parlerà durante il primo interrogatorio in tribunale dal quale potrebbe arrivare una ulteriore svolta a un caso che ha tenuto con il fiato sospeso (e con un certo timore) per un mese tutta la cittadinanza di Malnate.
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Questo è un omicidio che si poteva evitare. Il Domenichini ha in corso altri processi per truffe e raggiri di vario tipo. Bastava tenerlo dove avrebbe meritato di essere: in carcere.
Senza certezza della pena questi delinquenti hanno gioco facile. Poi ci si stupisce se ogni tanto qualcuno ci lascia le penne