Sul torrente Sorgiorile si preparano i lavori agli argini nel bosco di Cajello
Il piccolo corso d'acqua è secco da mesi, ma quando arrivano grosse piogge diventa rabbioso. In autunno inizia la sistemazione del tratto più a monte, ma in previsione c'è anche una vasca di laminazione tra Cajello e Cascinetta

Il torrente è completamente asciutto, in questa estate torrida. Ma del resto è normale: di solito scorre al più un rigagnolo d’acqua, nel Sorgiorile, il torrentello che scende dalla zona dei Fontanili, attraversa i rioni di Cajello e Cascinetta e poi – alle porte del centro di Gallarate – confluisce nell’Arno.
Il punto, per, è che in occasioni di grandi piogge (specie se improvvise) quel torrentello si trasforma in un corso d’acqua rabbioso, capace di scavalcare gli argini e far danni, specie nei punti dove il corso è più tortuoso e “costretto” dall’edificazione.
Dopo diversi interventi più ordinari e puntuali, adesso il Comune di Gallarate sta preparando un intervento più strutturato, sul tratto più a monte, quello a Cajello, sotto la collina di Premezzo-Crenna. «Qui ci sono tratti di argini ormai corrosi, che dovranno essere sistemati con nuovi gabbioni di sassi» spiega l’assessore all’urbanistica Sandro Rech.
Il tratto interessato è quello – poco visibile perché nel mezzo del bosco – tra il confine con Cavaria con Premezzo e il “mulino di Cajello”, la cascina ai margini del quartiere: zona boscosa, dove anche le piante sono cresciute intaccando gli argini e qua e là invadendo anche il letto – poco profondo – del torrente, peraltro disseminato anche qua e là di resti di laterizi, vetri e ceramiche rotte (probabilmente frutto di abbandono di rifiuti edili).
Di lavoro da fare ce n’è. Un punto particolare su cui si interverrà è anche «la briglia che divideva le acque del torrente», spiega Rech. Il manufatto è piuttosto nascosto nel bosco e non facile da individuare: qui le acque del torrente (un tempo più regolari, fino all’ampliamento dell’autostrada A8-A26 a fine anni Ottanta) si dividevano tra un ramo principale e un ramo “molitorio”, che cioè dava acqua alla ruota del mulino di Cajello.
La briglia è in sostanza uno sbarramento in muratura, sassi e cemento che consente (o meglio: consentiva) di trattenere l’acqua in caso di poca portata e di garantire un minimo deflusso verso il mulino. Il manufatto è in effetti mal messo e segnato da crepe.
Previsione per l’inizio dei lavori? «Entro l’autunno» dice Rech.

Quanto al tratto successivo, verso Cascinetta, l’indicazione «in previsione», ma ancora da concretizzare, è di «realizzare una vasca di laminazione vicino a via Campo dei Fiori». Si tratterebbe di creare una vasca di raccolta delle acque, usando il prato – giù di prorietà comunale – che si trova all’angolo tra via Campo dei Fiori e via per Besnate (nell’immagine sottostante).

La realizzazione della vasca di laminazione consentirebbe di “accumulare” acqua in occasione delle piene, riducendo la portata a ridosso del punto più problematico: il passaggio da via del Lavoro, dove il torrente svolta a 90° disponendosi per poche decine di metri parallelo alla strada principale, che viene oltrepassata con sottopasso, e poi svoltando ancora id 90°. La vasca di laminazione funzionerebbe esattamente come quelle realizzate tra Cedrate e Oggiona con Santo Stefano per “catturare” le acque di piena dell’Arno.
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