Trenord, un’estate disastrosa per i pendolari. “Ripristinare subito il passante e le corse tagliate”
Il commento di Manuel Carati del comitato pendolari Gallarate-Milano, mentre vola la petizione online lanciata a luglio per chiedere un cambio di rotta sulla gestione e supervisione del trasporto pubblico ferroviario regionale

Guasti, ritardi, soppressioni, corse bloccate per il caldo e, infine, la chiusura del passante ferroviario. Un’estate da cancellare, quella 2022, per i pendolari lombardi. Ne abbiamo parlato con Manuel Carati del comitato pendolari Gallarate-Milano che da diversi anni si batte per un servizio migliore, mentre vola la petizione online lanciata lo scorso 21 luglio su Change.org da due cittadini, Raffaele Specchia e Cristina Maranesi, e fruitori del servizio ferroviario lombardo.
Manuel, quale è l’obiettivo della raccolta firme?
«La petizione ha già superato le 25 mila firme, per noi è già un risultato molto buono, considerato che sono state raccolte tra luglio e agosto. Un risultato che non avremmo mai raggiunto senza i continui tagli di corse effettuate da Trenord. Lunedì 29 saremo a Milano Cadorna a fare volantinaggio con l’obiettivo di arrivare a 35 mila sottoscrizioni per chiedere con forza a Regione Lombardia un cambio di rotta sulla gestione e supervisione del trasporto pubblico ferroviario regionale».
Quali sono le maggiori problematiche sulla tratta Milano-Varese?
«Sicuramente in questo momento il disagio maggiore è rappresentato dalla chiusura del Passante ferroviario che va riaperto immediatamente. Questo disservizio equivale a 1.186 posti in meno all’ora (meno 69% dei posti da contratto). Sulla Milano-Varese, solo per fare capire la gravità del disservizio, la prima corsa da entrambe le direzioni è stata cancellata senza sostituzione e chi risiede attorno a Legnano non può arrivare al lavoro se questo inizia alle 7.00. Per tutto questo non è stato previsto nessun indennizzo, anzi è già stato previsto l’aumento dei biglietti. Ci sono poi tutti i tagli delle corse effettuate da Trenord a partire del 2018 e aumentati con il Covid, molte delle quali non sono state più ripristinate (dieci le corse cancellate o limitate). Il calo degli utenti dovuto allo smart working non giustifica il mantenimento di queste soppressioni. L’errore è anche quello di pensare che il pendolarismo sia Milanocentrico, quando c’è tutto il flusso di lavoratori del lago Maggiore e delle altre città di provincia che sono ancora più penalizzati».

Nella petizione si parla di fallimento del trasporto pubblico in Lombardia…È così?
«Assolutamente si. Riteniamo scandalosa l’assenza e la totale incompetenza della politica, che ha svuotato la Lombardia del suo ruolo di controllore lasciando tutto in mano a a Trenord. L’assessore regionale ai trasporti non ha mai avuto una visione di insieme sui trasporti e nessuno vuole capire quanto sia necessario per tutta la Lombardia il potenziamento del servizio ferroviario».
Cosa chiedete a Trenord e alla politica per un cambio di rotta?
«L’immediato ripristino del passante ferroviario, il ripristino delle corse a livello pre-covid e pre 2018 e la messa in atto del piano di mobilità regionale. Perchè ciò accada Trenord deve diventare a tutti gli effetti una vera società in house. Fondamentale per il trasporto ferroviario è anche il potenziamento della Rho-Parabiago grazie al quale si passerà da 2 e 4 treni per senso di marcia con passaggi ogni quindici minuti. Per noi quest’opera è imprescindibile».
Supera le 25 mila firme la petizione dei pendolari per chiedere un servizio più efficiente
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